Le audizioni, in terza Commissione, delle parti sociali sulla crisi Stellantis sono state molto utili in vista del Consiglio regionale del 22 ottobre che metterà al centro del confronto il futuro dell’azienda e dell’indotto a Melfi e in Basilicata.
Il percorso che abbiamo proposto come centrosinistra, condiviso dalla conferenza dei capigruppo, costituisce senza dubbio un segnale di coesione e unità tra istituzioni, rappresentanti del lavoro e dell’imprese.
Tuttavia la crisi non nasce oggi.
Ed oggi non si può affrontare la questione come se non ci fosse stato un passato; e neanche con la superficialità di aver messo in parallelo la realizzazione di un impianto per la energia come uno strumento di risposta alla crisi.
Le responsabilità non vengono meno sia per l’assenza di un vero piano industriale sia per la gestione, in ritardo e male, della crisi.
Tuttavia un passaggio così complesso va affrontato con il massimo della responsabilità ma anche della fermezza, della consapevolezza ma anche della richiesta di maggiore rispetto per il contributo che anche questa terra, innanzitutto in termini di risorse umane, ha dato a SATA, FCA e oggi Stellantis.
Domani, 18 ottobre, saremo al fianco dei sindacati, delle lavoratrici e dei lavoratori che chiedono di non perdere il lavoro, dignitoso, al quale legano una possibilità di futuro.
E dentro questa crisi, c’è un pezzo di identità, riconoscibilità e forza della Basilicata la cui storia è attraversata da circa trent’anni dalla principale industria dell’auto del Paese.
Continueremo a tenere alta la nostra attenzione, responsabilità e determinazione.