La libertà di essere parte della squadra
A pochi giorni dal voto la campagna elettorale vive una fase particolarmente delicata, con toni che si alzano, provocazioni che si susseguono, dichiarazioni (ufficiali e non ufficiali) che mirano spesso a screditare gli avversari. Non di rado si finisce con puntare l’indice su contenuti, strategie, approcci, iniziative, mettendo da parte il buon gusto e arrivando a costruire una versione dei fatti non corrispondente a verità. Clima forse normale in qualunque campagna elettorale. Ma quando la menzogna diventa strumentale occorre prendere una posizione e sgombrare il campo da equivoci e cattive interpretazioni di parte, figlie probabilmente dell’invidia e del chiacchiericcio che da sempre attanaglia questa città o figlie ancora della debolezza e della paura degli avversari. Un’azione in particolare sta montando d’intensità nelle ultime ore e mette in dubbio la serenità delle persone che liberamente ed in assoluta autonomia hanno voluto compiere una scelta importante, come può essere quella di sposare un progetto con la propria faccia in prima linea, o quella di supportarne la divulgazione e la conoscenza con la propria attività, il proprio tempo, il proprio entusiasmo. Da non pochi fronti giungono evidenze di come – sia da destra che da sinistra – venga in particolare strumentalizzata la volontà di candidarsi al mio fianco da parte di giovani lavoratori della società Datacontact, alla loro prima esperienza di partecipazione attiva ad una campagna elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione della propria città. Si parla di decisioni non libere ma imposte, di scelte non spontanee ma indotte, anche forzatamente. Minacce, azioni di basso profilo non appartengono alla cultura ed allo stile di chi si è sempre definito liberale come me. Men che meno in un frangente delicato come questo. Ecco perché, in tempi non sospetti, ho deciso di annunciare ai miei dipendenti e collaboratori – prima ancora di ufficializzare la mia candidatura – il perché della mia scelta e le motivazioni che mi hanno spinto a maturare la volontà di concorrere alla carica di sindaco con una coalizione libera e lontana dalle logiche e dalle appartenenze politiche, mettendo a servizio di questa città il mio tempo, le mie idee, la mia faccia.. In quella occasione chiesi in assoluta libertà a chiunque lo avesse voluto di essere parte attiva di questa squadra, senza che una decisione in tal senso o in quello opposto avrebbe potuto significare apertura di privilegi o rischio di demeriti rispetto a stima, percorsi e prospettive attuali o future concernenti l’azienda e le posizioni e le professionalità all’interno di questa impiegate. Tale atteggiamento di assoluta libertà e rispetto avrebbe evidentemente riguardato al pari anche scelte di candidature opposte in liste diverse a sostegno di altri candidati sindaci operate da chiunque avesse voluto farle. A testimonianza oggettiva della trasparenza con cui si svolse questa comunicazione e questo processo vi sono delle registrazioni effettuate presso le diverse sedi di Matera dell’azienda, con puntuali riferimenti di date, che permettono di controbattere con chiarezza a qualunque diffamante e non veritiera versione dei fatti. La scelta di registrare tali incontri, a tutela mia personale e dei miei collaboratori, fu fatta a suo tempo in modo lungimirante proprio nella consapevolezza che quanto va avvenendo in queste ore si sarebbe poi puntualmente verificato nella fase più delicata della campagna. Chiunque ne volesse prendere visione può oggi farlo direttamente sul sito www.angelotostosindaco.it.
SCARCIOLLA CONTRO LE AZIONI COATTIVE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE
SCARCIOLLA SINDACO NASCE INVECE DALLA CONDIVISIONE DELLE IDEE
Il candidato Sindaco Cinzia Scarciolla si esprime in merito ad alcune voci di corridoio che sosterrebbero la coazione di Tosto per la candidatura di molti dei suoi sostenitori che intrattengono con lui rapporti di subordinazione lavorativa nella società Datacontact.
“Se tale forma di pressione fosse vera, la lista Scarciolla Sindaco respinge i meccanismi di induzione alla candidatura e afferma che i consensi dei sostenitori di cui si avvale sono nati esclusivamente dalla spontaneità e dalla condivisione di idee e programmi politici. Non ci conoscevamo prima e non ci siamo promessi niente se non il raggiungimento dei nostri obiettivi per la città di Matera. Al di là della presunta coazione, però, che non siamo noi a dover dimostrare, io rilevo un vero e proprio problema politico: se è vero che tra i sostenitori di Tosto ci sono tanti dei suoi dipendenti, come mai non è riuscito ad attrarre altri consensi sulla base magari della credibilità programmatica? Evidentemente ha seguito la scia di un meccanismo già esistente e molto diffuso anche in altri partiti che richiedono il voto ai cittadini in cambio di favori precedentemente ricevuti o potenzialmente ancora da ricevere. La coazione, crediamo non espressa con la forza ma indotta da meccanismi di relazioni di lavoro o comunque di vicinanza, non ci appartiene. E invitiamo gli elettori a guardarsi bene da chi chiede espressamente di conoscere la sezione elettorale del cittadino che abbia già dichiarato e promesso il voto perché, ovviamente, quella è una forma di controllo del voto stesso che riteniamo quanto mai deplorevole in un Paese democratico come il nostro”.
Già il buon Dante ci diceva: “non ti curar di loro ma guarda e passa”. Mai frase più eloquente in questo momento dove chi ha INDISTURBATAMENTE governato per decenni senza uno straccio di OPPOSIZIONE sia in sede Regionale che soprattutto in quella Comunale Vede ora la sua “SOLITA” vittoria scontata minata da qualcuno che SICURAMENTE HA PIU’ CARISMA, IDEE, PROGETTI, e quindi non il solito caprone della massa. VAI ANGELO CONTINUA E VINCI…AMO
nn devi smentire chi fa queste affermazioni,bensi gli stessi dipendenti che, in confidenza, ammettono delle cose.
come se nn è mai stato in mezzo con la politica.specie con viti e colombo