“Nonostante le avverse condizioni metereologiche, in Piazza Prefettura a Potenza centinaia di persone, lavoratori e famiglie, hanno partecipato stamani alla manifestazione di protesta, organizzata da Aqcfr, Fismic e UglM, sulla crisi del settore automotive. In tanti hanno accettato l’invito delle sigle sindacali a sostenere lo sciopero generale per sensibilizzare la politica, ma non solo, a prendere decisioni importanti, nei confronti dell’Europa”.
Intervenuti nello spiegare le ragioni della mobilitazione lucana, i Segretari Ugl della Basilicata e Metalmeccanici, Florence Costanzo, Giuseppe Palumbo e Pino Giordano; per la Fismic il Segretario Regionale Pasquale Capocasale e Gerardo de Grazia, rappresentanti dell’associazione Aqcf.
“Facendo indubbiamente da contraltare allo sciopero nazionale svoltosi a Roma – hanno detto i sindacalisti – oggi scioperiamo a sostegno del settore Automotive e ritenendo realizzare a Potenza il presidio, come contestualmente è avvenuto in altre 6 regioni che corrispondono ai siti produttivi più significativi, per manifestare a sostegno di tutto il comparto. La tempistica stringente imposta dall’UE con il Green Deal, con lo stop alle auto a motore termico, sta mettendo in ginocchio tutto il settore Automotive in Italia e non solo, con conseguenze devastanti: la Basilicata ospita lo stabilimento Stellantis Melfi dove, come per il resto in tutti gli stabilimenti Stellantis d’Italia, la produzione è crollata, massiccio è l’utilizzo in della cassa integrazione e tutto l’indotto in difficoltà ancora maggiore. È una gravissima situazione – aggiungono UglM, Fismic e Aqcf – che riguarda tutti, non solo i lavoratori diretti e dell’indotto, non solo i territori che accolgono gli stabilimenti, ma l’Italia intera. Abbiamo consegnato al prefetto del capoluogo lucano, Michele Campanaro, un manifesto intitolato “Unità e azioni necessarie per la difesa del settore automotive” corredato da un documento dal contenuto condensato in una serie di richieste fatte all’Unione Europea, al Governo, e a Stellantis. In particolar modo si chiede all’Ue una transizione realistica e graduale che passi attraverso un adeguato sostegno economico, l’innovazione green e il riconoscimento dei combustibili alternativi. Al governo, come organizzazioni sindacali, chiediamo la protezione sociale rafforzata e un incremento del piano di investimenti per la transizione. E’ necessario – hanno concluso – che Stellantis rispetti e acceleri il ciclo di investimenti per gli stabilimenti italiani, garantendo la continuità produttiva e l’innovazione tecnologica, investa in nuove tecnologie e linee produttive per garantire la competitività dei siti produttivi italiani. Si chiede lo sviluppo delle motorizzazioni ibride ed elettriche, una definizione chiara delle missioni produttive degli stabilimenti italiani e un coinvolgimento degli enti centrali per una strategia unificata e coerente con la transizione verso la mobilità sostenibile. Quella di Potenza è stata una mobilitazione importante e molto partecipata, data anche la presenza trentennale del sito di San Nicola di Melfi (PZ) e considerato il coinvolgimento di tutto l’indotto in questa crisi molto preoccupante per il settore e per il destino dello stabilimento Stellantis lucano”.