Il Capogruppo del PD, Lacorazza: “Siamo senza un Piano da 12 anni, con una mobilità passiva di 130 milioni, un buco compensato con i soldi del petrolio sottratti alle imprese e al lavoro, liste d’attesa lunghissime”. Di seguito la nota integrale.
“L’assessore alla Salute Cosimo Latronico dall’inizio della legislatura non ha ancora proferito parola in Consiglio regionale eppure si attendono risposte ad interrogazioni da mesi. Siamo senza un Piano da 12 anni, con una mobilità passiva di 130 milioni, un buco compensato con i soldi del petrolio sottratti alle imprese e al lavoro, liste d’attesa lunghissime; insomma serietà avrebbe voluto un altro approccio, meno social e omelie laiche e più Consiglio, meno comunicazione pubblicitaria e più fatti”. È quanto afferma, in una nota stampa, Piero Lacorazza, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale.
“L’assessore Latronico – aggiunge l’esponente del Pd – scappa e sembra essere impegnato in passerelle e nel pensare prima i post sui social e poi le politiche (!?). Vogliamo sperare che i consiglieri di maggioranza abbiano un sussulto di dignità visto che l’assessore Latronico annuncia la ‘rivoluzione’ con una delibera di Giunta; cosi ha dichiarato venerdì 18 ottobre commentando la DGR 600/2024 ‘Atto di definizione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e delle Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP) nella Regione Basilicata’. Ci chiediamo se l’atto possa essere totalmente scippato al Consiglio regionale e se non incroci una attività di programmazione sia diretta, rispetto al tema dell’Assistenza Sanitaria Territoriale, che potrebbe non esaurirsi nella delibera 506 del 23.03.2023 (definizione distretti), sia indiretta, rispetto al rischio di svuotamento e comunque di indebolimento della competenza dell’Assise sul Piano Sanitario”.
“Peraltro – prosegue Lacorazza – seppure volessimo evitare qualsiasi conflitto di competenze, che il Presidente Pittella dovrebbe approfondire a seguito di nostra richiesta, non possono sfuggire i commi 5 e 6 dell’art. 58 dello Statuto regionale, in virtù dei quali l’atto di programmazione dovrebbe comunque assumere il parere del Consiglio. E tuttavia rimane una ‘questione’ politica poiché, anche se la delibera fosse stata oggetto eventualmente e preventivamente – non so – di un confronto in maggioranza, non si può limitare l’esercizio dialettico e pubblico, oltre che menomare la funzione di indirizzo, controllo e di proposta da parte della minoranza. O l’assessore Latronico si è fatto nuovamente prendere dalla ‘comunicatite’, e quindi ha esagerato, oppure la portata delle scelte è così rilevante che non può essere scippata, anche sul piano politico, al Consiglio regionale. Aggiungo che gli intrecci, che attengono anche alla piena funzionalità di case di comunità, ospedali di comunità della succitata delibera, rischiano di atterrare in maniera non solo poco condivisa ma anche senza una precisa rilevazione del ‘Fabbisogno di Salute nella Regione Basilicata’. A valle di tutto questo ci sono anche i contratti integrativi regionali. Se poi ci sono motivazioni che attengono all’entrata in vigore da gennaio 2025 del ‘ruolo unico’ dei medici e a conseguenti ‘compensazioni’ per le diverse attività (es. continuità assistenziale vs 118 ???) non si capisce perché già a partire dalle scorse settimane – visto che le ‘premesse’ della delibera sono gran parte nel 2023 – non ci sia stato un confronto almeno preventivo nelle commissioni, oltre che con i sindacati”.
“La delibera – conclude il Capogruppo del Pd – era in pancia da tempo in assessorato e ci sarebbe stato il tempo per discutere. O forse è necessario, in tempi brevi, mettere mano al servizio del 118 emergenza-urgenza, ovviamente evitando ‘stralci’, nel pieno rispetto delle leggi in vigore e delle prerogative del Consiglio visto che continuano a permanere problemi e veri e propri abusi come la postazione che ad aprile 2024 è stata spostata dall’area industriale della Val d’Agri nel centro abitato di Viggiano”.