La grande responsabilità e il forte impegno dei lavoratori di Acquedotto Lucano (circa 325 unità di cui oltre 200 in attività operative) in questa fase di emergenza idrica sono sottolineate in una nota congiunta Uiltec (organizzazione sindacale della categoria) e Uil Basilicata, a firma dei segretari regionali Giuseppe Martino e Vincenzo Tortorelli. Sui lavoratori di AL – si afferma nella nota – si scaricano più di 30 anni di mancata programmazione per gli indispensabili interventi di manutenzione, ammodernamento, adeguamento degli impianti, oltre che di continui rinvii di riorganizzazione aziendale e rilancio per cogliere vecchie e nuove esigenze dell’utenza. Anche per questo Uiltec e Uil attendono la fase di rinnovo del management per la ripresa del confronto con la società e l’amministratore che risulterà eletto. Per affrontare adeguatamente la complessa fase di emergenza che rischia di avere conseguenze ancora più gravi sull’utenza civile e su quella produttiva, nell’ambito della strategia indicata dal Presidente Bardi in occasione del primo incontro con i sindacati confederali di procedure a tavoli tematici, Martino e Tortorelli sollecitano la convocazione di urgenza di un tavolo tematico ACQUA. C’è la forte necessità – sottolineano i segretari – di tenere distinti il tavolo tecnico di protezione civile che dovrà gestire lo stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei Ministri e il fondo stanziato di 2,5 milioni di euro da quello di programmazione a breve e medio termine. La prima operazione da compiere è quella di coordinamento-raccordo istituzionale tra Regione, Comuni ed enti – oltre ad AL, Acqua del Sud ed Egrib – oltre che Ministeri competenti. Un’operazione tanto più indispensabile – a parere di Uiltec e Uil – per incalzare Acqua del Sud alle proprie responsabilità e tenere sotto osservazione i progetti finanziati dal Pnrr che hanno bisogno di accelerazioni specie per gli interventi finalizzati alla riduzione delle perdite e per adeguamenti condotte, impianti, invasi. Secondo Martino e Tortorelli diventa essenziale prima di tutto un nuovo metodo per affrontare l’emergenza idrica definendo compiti e ruoli di ciascun ente responsabile e praticando il percorso di reale ed efficace concertazione con il sindacato.
La scarsa considerazione dell’operato dei lavoratori di A.L. da parte dell’Ammininistratore Unico, nelle pubbliche interviste, non è più tollerabile in quanto:
– il numero esiguo dei lavoratori ( circa 30 unità di Potenza-Potentino e Flusso) fa si che gli stessi siano sottoposti a turni massacranti – 04.00 – 24,00 – senza che nessuno faccia rilevare l’imporante strategica affinchè sia erogata acqua e non facendo valere le capacità operative degli stessi.
Altresì, l’Amministratore, nelle sue dichiarazioni pubbliche, non perde occasione di screditare la professionalità e l’impegno dei lavoratori di A.L., sottolineando di aver trovato una situazione drammatica dal punto di vista organizzativa, ma sottacendo l’inerzia di investimenti e di programmazione nella gestione delle risorse umane che in questi anni ha subito un notevole decremento numerico (pensionamenti) senza avere il congruo ricambio ( concorsi espletati ma numericamente inferiori alle fuoriuscite).
La valorizzazione degli operatori e di tutti i tecnici che collaborano alla risoluzione dell’emergenza è un atto dovuto da parte del management di A.L. e, stante l’indifferenza rilevata, porta alla demotivazione dei dipendenti.
Forse l’Amministratore Unico -conclude la nota sindacale – dimentica che durante il suo mandato ha avuto a disposizione mezzi e risorse per l’ottimizzazione dell’organizzazione aziendale ma evidentemente ha preferito strategie volte alle consulenze e collaborazioni esterne.