“Governare così è abbastanza semplice: c’è un alibi e un nemico per tutto, Meloni docet. È stato così per il Presidente Bardi rivolto, perennemente, con lo sguardo a quelli che c’erano prima, salvo poi prenderli a bordo per continuare la latitanza, nonostante le contraddizioni politiche nazionali ed europee. La latitanza in Consiglio regionale su Stellantis, Consiglio programmato da settimane, si trasforma in un pretesto della minoranza. Che capolavoro di comunicazione dire che ci si è incontrati con gli altri Presidenti di Regione, che non mi pare abbiano dichiarato congiuntamente”. Lo afferma il capogruppo del Pd, Piero Lacorazza, che aggiunge “Si scrive che cambiare le procedure di autorizzazione per un impianto a biogas è una scelta per non dare alibi a Stellantis. Il Presidente Bardi aveva presentato delibera di Giunta come una risposta alla crisi di Stellantis a Melfi. Non esprimo giudizi se non l’imbarazzo dello stesso Assessore Cupparo a verificare, in sede di presentazione del progetto da parte dei dirigenti Stellantis, la quasi assenza della sua maggioranza”.
“Ci sarà un alibi anche per questo – sottolinea Lacorazza – stia sereno l’Assessore Cupparo che anticipa l’alibi del Green Deal, come paletto ideologico da agitare per sfuggire alle responsabilità, mentre cambiava il mondo, di non vedere i cambiamenti climatici, negandone le cause e pensando di non dover fare i conti, prima o poi, con le generazioni che verranno. Non guardiamo al mondo con l’ideologia dell’alibi e la furbata di cavarsela con le scorciatoie antieuropeiste. Perché su questa strada ci aspettiamo che ci si riproponga un confronto da guerra fredda per mettere in discussione l’avanzamento dell’auto elettrica in Cina; colpa dei comunisti. Forse si è svalutato il lavoro rispetto alla priorità di valorizzare l’ambiente. Una scorciatoia liberista? C’è una profondità di analisi e di valutazioni che non può essere ridotta ad una briscola al bar”.
“Consiglio di evitare di giocare agli alibi e – continua il consigliere – di utilizzare la tattica sulla pelle dei lavoratori poiché se dovessimo scegliere questa strada potremmo cavarcela dicendo: ‘Pronti a votare tutto a condizione che Cupparo faccia il miracolo’.
E se poi non dovesse accadere? Calma e gesso. La ‘diserzione’ dal Consiglio regionale di ieri è stato un errore, continuare ad arrampicarsi sugli specchi non è una buona pratica per dare dignità, autorevolezza e credibilità alle istituzioni. Ma ci vediamo in Consiglio regionale con le nostre idee; troppi alibi, caro Assessore, diventano implicitamente un riconoscimento di colpe e di fuga dalla realtà”.