Crisi idrica, Esposito (Cgil Potenza): “Per anni ignorate le prescrizioni del Servizio nazionale dighe. Si facciano ora gli interventi richiesti. Se ci sono responsabilità, è giusto che vengano verifiche ed eventualmente perseguite”. Di seguito la nota integrale.
“La crisi idrica che interessa i 29 Comuni serviti dalla diga Camastra, compreso il capoluogo di regione, sta assumendo contorni sempre più drammatici. L’assenza di piogge nei prossimi giorni potrebbe portare a ulteriori restrizioni nell’erogazione dell’acqua. Al netto di una siccità persistente, che assolutamente non possiamo negare, riteniamo ci siano responsabilità politiche precise che vanno denunciate”.
Lo afferma il segretario generale della Cgil di Potenza Vincenzo Esposito, che aggiunge: “È innegabile che la situazione di oggi è frutto di una serie di inadempienze accumulate negli anni da parte degli enti che hanno gestito e gestiscono la risorsa acqua, dalla Regione Basilicata ad Acquedotto lucano, dall’ex Ente irrigazione (Eipli) a quello che oggi è Acque del sud. Ci riferiamo nello specifico alle prescrizioni del Servizio nazionale dighe rispetto a operazioni quali pulizia delle sponde, interrimento e opera di presa. Interventi non effettuati per almeno quarant’anni e che hanno portato la diga a un contenimento inferiore rispetto alla sua effettiva portata volumetrica per motivi di sicurezza. Tutto ciò è inaccettabile. Paghiamo adesso, con la crisi climatica in corso, lo scotto di anni di incuria di una classe dirigente regionale che oggi, anche se in veste diversa, occupa ancora poltrone e luoghi decisionali di potere. Riteniamo siano tutti corresponsabili della drammatica situazione attuale, classe dirigente di oggi e di ieri, di destra e di sinistra, che dovrebbe volontariamente fare un passo indietro ammettendo la propria incapacità amministrativa, prima che si arrivi a una vera e propria rivolta sociale da parte della popolazione. Si facciano adesso, nell’immediato, tutti quei lavori infrastrutturali indicati negli anni e puntualmente ignorati dal governo regionale e dagli enti preposti. Il rischio è che le soglie di capienza della diga Camastra si riducano ulteriormente, entrando in una spirale senza fine a danno dell’intera regione, dove tutte le dighe vivono una situazione di incuria e abbandono che potrebbe fare allargare la crisi idrica irrimediabilmente. Verificheremo se esistono le condizioni per accertare responsabilità penali per il mancato rispetto delle prescrizioni avanzate e, in tal caso, non escludiamo la possibilità di chiedere agli organi competenti di indagare e di intervenire. Se ci sono colpe, è giusto che vengano accertate”.