Una tre giorni di musica, teatro, danza, fotografia, valorizzazione degli storici angiporti dell’antico borgo anzese, cultura del cibo locale, ritornanze storiche.
Al via, da venerdì 8 novembre a domenica 10, la settima edizione dell’Anzi Folk Festival con la direzione artistica di Vincenzo Petrone che ne ideo’ la prima edizione nel lontano 1991 configurandosi tra i primissimi festival meridionali dedicati al folclore e alle inserzioni di contemporaneità creativa affinchè l’evento non sia un esercizio nostalgico ma un motore di progresso della e per la cultura tradizionale.
Anzi Folk Festival 2024 quest’anno è in forma di grande festa popolare .
Nel borgo di Anzi il paesaggio urbano (e quello boschivo) ospiteranno una maratona di eventi tra musica, arte ed etnogastronomia.
Protagonisti assoluti di ANZI FOLK FESTIVAL 2024 saranno oltre ovviamente agli Artisti coinvolti GLI ANGIPORTI, dal latino ‘angus’ (angusto) e ‘portus’ (passaggio).
Anzi è piena di angiporti, passaggi a volte coperti (veri e propri portici contadini) la cui arcata collega spesso due fabbricati attigui creando un portico che era estremamente utile per le abitazioni sottostanti, d’inverno per ripararsi dalla neve e d’estate per ‘prendere il fresco’, la pratica contadina della sosta pomeridiana e serale tra vicini dopo una lunga giornata di lavoro nei campi, conversando di storie e leggende paesane.
In questa ottica gli angiporti anzesi si rianimeranno ed ospiteranno spettacoli site-specific, cioè scritti e rappresentati proprio per quel luogo, spettacoli di musica tradizionale (con musicisti e cantori del folclore meridionale) ma anche artisti che hanno rielaborato in forma elettronica il folclore mediterraneo.
Sarà anche una festa del VINO, specialità in cui Anzi da anni ha ritrovato una centralità importante anche economica, una festa del CIBO LOCALE, con le varie realtà anzesi che in questi anni hanno creato lavoro attraverso aziende locali che puntano alla qualità massima del buon magiare (miele, zafferano, prodotti dell’agricoltura, farine, pane), una festa dei funghi (di cui il bosco anzese è pieno, meta di turismo alimentare da tutto il sud), in collaborazione con TERRA LUCANA TREKKING e ASSOCIAZIONE MICOLOGICA BRESADOLA di Potenza.
C’è infine da sottolineare il rapporto anche artistico tra Anzi e il Vino. L’antica terra di ANXIA infatti era rinomata per la produzione di vasi e anfore che contenevano il prezioso nettare. Una storia di oltre duemila anni e le cui testimonianze d’epoca romana ma anche precedente, ritrovate negli scavi dal 1700 in poi, sono esposte nei più famosi musei del Mondo, dal Louvre, alla National Gallery all’Ermitage (un recente corposo volume dell’Università di Basilicata illustra l’immenso patrimonio archeologico ritrovato nei siti anzesi e passato nei secoli nelle mani di re e imperatori attratti da tanta bellezza millenaria).
VENERDI’ 8 NOVEMBRE
Si parte, venerdì 8 novembre alle 17 con l’inaugurazione nel Palazzo Comunale di una mostra fotografica dal titolo LUCANIE, scatti fotografici di una quarantina di anni fa (dunque fotografie scattate con il vecchio rullino) di paesaggi e genti della nostra Basilicata. Contestualmente si apriranno ai visitatori le storiche cantine del palazzo baronale ora sede del Comune.
Alle 21.30 presso il Teatro Annunziata è di scena ‘Il tempo è un signore distratto’ (frammenti di Fabrizio De Andrè), scritto e diretto da Antonio Mocciola (regista napoletano di origini lucane pluripremiato e reduce da molti successi nei teatri italiani) con Vincenzo Coppola nei panni del cantautore e Barbara Lauletta interprete di Dori Ghezzi, accompagnati dalla chitarra di Giuseppe Rivelli e dalle percussioni di Roberto Fanelli.
Lo spettacolo, partendo dal momento del sequestro dei due artisti, ripercorre insieme ai brani noti di De Andrè (profondo conoscitore della musica popolare, sarda e ligure, da lui rielaborata in forma cantautoriale) anche pezzi più intimi e sconosciuti.
SABATO 9 NOVEMBRE
Alle 17 nella piccola scuderia del Palazzo Comunale riappare dopo centinaia di anni, restaurata, la vecchia carrozza e il calesse del Barone di Anzi. Un modo anche per una riappropriazione collettiva a distanza di quasi due secoli da una brutta pagina di sottomissione delle culture contadine ai baronati del tempo.
Ad impreziosire l’evento un concerto del maestro GIUSEPPE TELESCA che interpreta al pianoforte repertorio classico mixato con il jazz (altro tipo di musica originato nelle culture subalterne afroamericane in contrapposizione alla classicità occidentale egemonica del secolo scorso).
Alle 18 si presenta, nell’antica cappella del Palazzo Baronale, stampato dalla Regione Basilicata, il volume di CARMENSITA BELLETTIERI dal bellissimo titolo ‘FOOD E MAGIA. STORIE DI CIBI E INCANTI IN BASILICATA’. Un originale tour antropologico e fotografico (le bellissime immagini del libro sono di RAFFAELE CUTOLO) nella magia del cibo lucano. Per l’occasione sarà offerto ai presenti un antico dolce contadino della Lucania composto di melograno e grano e mais cotti: la RAPPASCIOLA DI SANTA LUCIA, dolce tradizionale di Senise.
Nella piazza principale di Anzi saranno presenti stands di prodotti locali (vino, miele, zafferano, pane, prodotti dell’agricoltura) perché in ogni festa popolare non può mai mancare la convivialità del cibo condiviso collettivamente in uno spazio storico.
Alle 19 parte l’ANGIFOLK FEST, un TOUR TRA GLI ANGIPORTI ANZESI guidato dal gruppo di strumentisti tradizionali calabresi SCIATTABAND (composto da due padri con i rispettivi figli adolescenti). Il nome del gruppo prende origine dal banditore di un tempo che diffondeva annunci e notizie nelle piazze. Gli SCIATTABAND propongono un viaggio musicale narrativo attraverso le antiche storie e tradizioni del Sud reso unico da strumenti come zampogna, fisarmonica, organetto, cupa cupa, tamburello, chiave e bottiglia e le inconfondibili cannacchere.
In ognuno dei quattro principali Angiporti scelti tra i tanti presenti ad Anzi si esibiranno:
ROCCO CIANI, enfant prodige anzese e vincitore di numerosi premi dedicati all’organetto che ha imparato a suonare a soli 5 anni, da solo durante il Covid
MIRKO GISONTE, famoso chitarrista lucano che unisce il suono dello strumento elettronico alle sonorità mediterranee e mediorientali
BARBARA LAULETTA, attrice, che leggerà brani di ‘Cristo si è fermato ad Eboli’ di Levi uniti a letture sulla drammatica situazione umanitaria a Gaza in Palestina
ANDREA LEO, cantante e chitarrista campano che suonerà brani della tradizione folclorica sorrentina
Alle 21.30 CONCERTO IN PIAZZA DANTE del noto gruppo lucano ACCIPITER che avrà come ospiti speciali i ballerini di danza contemporanea RAFFAELE RIZZO (che in questi anni sta girando con il pluripremiato DIVINA COMMEDIA MUSICAL), GAIA MARCACCIOLI (ha di recente danzato per il concerto dei COLDPLAY), DANILO CALABRESE (del corpo di ballo di TU SI QUE VALES), SERENA MARCHESE (nota al pubblico di AMICI di Maria De Filippi).
GLI ACCIPITER nascono nel 2013 come gruppo musicale folk di giovanissimi ragazzi di Accettura. Successivamente alla band si uniscono elementi di San Mauro ed Albano. La notorietà arriva con il primo cd interamente originale (LE’REST QUA’ che esprime la voglia di rimanere nella propria terra), la tappa di Galatina del Festival itinerante della Notte della Taranta, la partecipazione al Capodanno Rai1 di Potenza.
Nel 2024 gli Accipiter hanno inciso il secondo lavoro discografico dal titolo MENAME’, con brani molto più complessi, arrangiamenti variegati che spaziano dal folk al reggae, dal reggaeton al pop e con alcuni testi anche in italiano.
DOMENICA 10 NOVEMBRE
Dopo il gran concerto del sabato alle 10 di domenica mattina una passeggiata guidata nel bosco di Anzi a cura di TERRA LUCANA TREKKING E ASSOCIAZIONE MICOLOGICA BRESADOLA di Potenza.
Il bosco anzese è ricco di funghi e meta del turismo alimentare da tutte le regioni del sud.
L’Associazione Micologica Lucana da sempre è impegnata in una raccolta consapevole, limitata e rispettosa del bosco affinchè il patrimonio micologico possa sopravvivere ancora a lungo (una raccolta selvaggia e fatta senza nessuna conoscenza non solo è pericolosa per la salute ma mette anche a rischio la biodiversità della foresta anzese).
Per il pranzo domenicale tutti i ristoranti anzesi offriranno un MENU’ CREATO APPOSITAMENTE per ANZI FOLK FESTIVAL con degustazioni della cucina tradizionale anzese unite a creazioni culinarie moderne. Una occasione unica per conoscere il patrimonio boschivo di Anzi e il patrimonio eno-gastronomico frutto di secolare sapienza contadina.
Alle 17, nell’Auditorium Comunale, l’agronoma CARMELINA BUCHICCHIO parlerà di una ricerca scientifica che coinvole la ‘(a)SSONZE’, grasso di maiale impastato con polvere di peperoni e finocchietto.
MARIA POMPEA ROMANO racconterà storie legate al cibo anzese dopo che è stata inserita nel progetto dell’Enciclopedia TRECCANI e CORRIERE DELLA SERA ‘NONNE D’ITALIA’.
Il nipote, ROCCO PASSARELLA, presenterà il libro di DON PASTA ‘IL PRANZO DELLA DOMENICA’ nel quale la nonna è ancora una volta una delle protagoniste.
Alle ore 18, nel Palazzo Comunale, una ‘ritornanza’. Gli eredi del famoso storico di origini anzesi SAVERIO CILIBRIZZI (nato ad Anzi nel 1891 e insigne studioso del Risorgimento Meridionale) doneranno al Comune di Anzi nelle mani del Sindaco FILOMENA GRAZIADEI alcuni volumi della biblioteca privata dello storico, recentemente ritrovati dalla famiglia.
Un dono che rappresenta anche una ‘ritornanza’, concetto importante dell’antropologia contemporanea che rappresenta una sorta di ‘pellegrinaggio’ anche breve all’interno di sé stessi e della storia della propria famiglia e dei luoghi in cui è nata).
La figura e l’opera storiografica di Saverio Cilibrizzi sarà delineata dal professor FRANCO CASELLA.
La discendenza sarà illustrata da DONATO TITO, appassionato di genealogia che in questi anni ha ricostruito l’albero familiare di molti anzesi emigrati nel mondo e che grazie a lui ed al supporto del Comune di Anzi sono tornati dopo secoli nei luoghi dei loro avi.
Alle ore 19 presso il TEATRO ANNUNZIATA il Concerto di chiusura dell’Anzi Folk Festival con il gruppo anzese TARANTANZI, dieci musicisti e cantanti che oltre a proporre brani della tradizione etnomusicologica locale scrivono anche nuovi brani usando il dialetto del luogo.