Casaletto (Filcams Cgil): “Situazione insostenibile, l’Asp si faccia garante del pagamento diretto delle spettanze e si rispettino i diritti dei lavoratori”. Di seguito la nota integrale.
“Ancora una volta i dipendenti della Slem, addetti alla mensa dell’ospedale di Venosa, si ritrovano senza stipendio, avanzando tre mensilità, nel caso specifico agosto, settembre e quattordicesima mensilità ed è ormai maturata anche la mensilità di ottobre”. Lo rende noto il segretario della Filcmas Cgil di Potenza, Rocco Casaletto. “La situazione è diventata inaccettabile – prosegue – anche perché si ripete ormai con puntualità da almeno due anni, tanto che la questione è stata già posta all’attenzione dell’Asp e della Prefettura, quando la stessa Asp, dopo gli esiti negativi della trattativa con la Slem, previa concertazione con le organizzazioni sindacali e con l’intermediazione del Prefetto di Potenza, aveva garantito, tramite l’adozione dei poteri sostitutivi, il pagamento diretto delle mensilità maturate a favore dei dipendenti, provvedendo al pagamento di qualche mensilità e riservandosi comunque ogni eventuale dovuta azione nelle sedi opportune nei confronti della stessa ditta. I lavoratori tuttavia continuano ad accumulare ritardi anche di quattro mensilità, pur garantendo con responsabilità il servizio nel rispetto degli utenti del presidio sanitario.
Abbiamo chiesto pertanto all’Asp con nota formale di farsi garante del dovuto pagamento delle spettanze e del rispetto dei diritti dei lavoratori. La Filcams Cgil aveva già chiesto formalmente all’Asp la revoca del contratto alla Slem nell’ospedale di Venosa. Di fronte alla mancata risposta da parte dell’Asp – conclude il segretario – chiediamo l’intervento urgente del Prefetto”.