“La proposta di legge dei consiglieri regionali Piero Marrese, Piero Lacorazza e Roberto Cifarelli (Pd) su “Disposizioni per il riordino delle funzioni regionali di area vasta e disciplina dell’esercizio associato delle funzioni comunali” è una buona base per mettere ordine nel sistema delle autonomie locali, soprattutto in questa fase particolarmente impegnativa per Province e Comuni, anticipando la riforma che comunque il Parlamento da tempo è chiamato a realizzare”. A sostenerlo è Carmine Ferrone (Pd), vice presidente della Provincia di Potenza ed assessore comunale a Bella.
“Condivido in particolare l’analisi dei consiglieri regionali: la Giunta Regionale già nella precedente legislatura ha accentrato ogni potere e competenza, limitandosi – aggiunge Ferrone – ad incontri di circostanza con sindaci e Presidenti delle due Province. Anche questi primi mesi della nuova Giunta, nonostante i consistenti investimenti previsti dal Pnrr e dalla programmazione dei fondi comunitari 2024-2027, sono caratterizzati dallo stesso comportamento autosufficiente. Comuni e Province hanno invece titolo per governare i processi di programmazione che riguarda le condizioni di vita delle comunità locali, in particolare in tema di servizi essenziali, sociali e civili, viabilità, difesa del suolo, edilizia scolastica e formazione dei ragazzi, promozione di nuova occupazione. Primo fra tutti il servizio di mobilità dei cittadini attraverso le strade provinciali.
Ritengo inoltre significativo il richiamo di Cifarelli a ripotenziare le Province per cogliere le sfide del futuro. Le Province – dice Ferrone – devono uscire dal “limbo” in cui sono state da anni ricacciate: deleghe amministrative importanti nei settori viabilità, trasporti, scuola e soldi vicino allo zero. La riforma cosiddetta Delrio ha creato enti di serie A, le città metropolitane, e di serie B, tutte le altre province, e questo gap è da colmare. Credo che la pdl dei consiglieri del Pd abbia già raggiunto un primo obiettivo che è quello di scuotere il “torpore” della Giunta Regionale orientata, magari, all’istituzione della solita e formale Consulta o qualcosa di simile per le Autonomie Locali senza cedere nulla. Si proceda dunque all’individuazione di ulteriori strumenti, anche normativi, in grado di garantire al sistema degli Enti locali, ed in particolare alle Province, le necessarie risorse finanziarie da destinare all’espletamento dei compiti loro assegnati, anche in funzione degli interventi da attuare nelle aree marginali e interne della nostra regione. In proposito – conclude – non nascondiamo la grande preoccupazione per i nuovi tagli che si profilano con la manovra finanziaria di fine anno del Governo”.
Nov 06