“In Basilicata siamo alle prese non con due ma con almeno tre grandi emergenze. Dunque, non solo la crisi idrica e sanitaria ma sullo stesso piano, e con conseguenze sociali anche più preoccupanti, quella della tenuta dei livelli occupazionali, messi a dura prova dalla situazione critica dell’automotive, di Stellantis e di tutto ciò che le gravita intorno. La notizia dei licenziamenti alla Fdm, azienda della logistica nell’orbita dello stabilimento di Melfi, mette in ambasce non solo l’intero settore ma tutto l’indotto collegato alla produzione di auto”. Lo dichiara Donatella Merra, esponente di Fdi Basilicata.
“56 lavoratori sono stati licenziati ma non si può fingere di essere sorpresi – prosegue Merra – non si può dire sia avvenuto tutto dalla sera alla mattina. I Sindacati e le stesse maestranze, da più di un anno, avevano lanciato l’allarme. Questo grave epilogo era nella mente di tutti da tempo e ora anche sotto i nostri occhi. A questi lavoratori vanno sicuramente garantiti gli ammortizzatori sociali e una pronta ricollocazione. E vanno schiuse altre strade alle imprese che si occupano di logistica che consentano maggiore differenziazione e meno dipendenza da un solo attore. A noi decisori politici spetta invece prendere delle decisioni immediate per scongiurare che l’emorragia occupazionale prosegua imperterrita decretando la disfatta manifatturiera e industriale di questa terra. Il futuro di Stellantis non dipende solo da noi, purtroppo, perché si inserisce in un quadro di mutamenti generali nei processi produttivi e commerciali che coinvolgono gli stati a livello europeo e mondiale”.
“Ma questo non può diventare un alibi per la classe politica lucana – aggiunge Merra – perché non possiamo nasconderci dietro ai massimi sistemi che, seppur sopraffacenti per una piccola regione collocata in un angolo remoto di una scacchiera geopolitica in ebollizione, non non ci sgravano da responsabilità che attengono al nostro ruolo e che avremmo dovuto palesare e veicolare”.
“Abbiamo risorse materiali e umane, competenze e intelligenza – afferma Merra – per offrire soluzioni finalizzate a rilanciare il lavoro in Basilicata. Abbiamo opportunità non colte che rappresentano un’ancora di salvataggio di fronte agli scricchiolii di Stellantis. Non è stato fatto tutto ciò che andava almeno tentato per afferrarle. Tempo fa lanciai l’idea di far sorgere un polo di sviluppo in Basilicata puntando, per esempio, su mezzi ferroviari e sui corposi investimenti in questo settore voluti dalla regione. Quando però dissi a Trenitalia, da Assessore alle Infrastrutture, che non avrei firmato il nuovo contratto di servizio, senza un’adeguata e doverosa valorizzazione delle forze produttive locali e una crescita occupazionale corrispondente alle risorse investite dai lucani, non fui sostenuta e mi fu dato il benservito. Certamente non solo (ugualmente non furono gradite le mie uscite su Stellantis) a ma anche per questo. Avevo osato toccare interessi e collegamenti trasversali che non andavano insidiati, manovratori che non dovevano essere disturbati”.
“Si parla tanto di fare sistema – evidenzia Merra – ma poi ci si piega a sistemi di ben altra natura che danneggiano la nostra comunità anziché aiutarla a crescere. Abbiamo davanti un orizzonte difficile e complicato ma non possiamo rinunciare al nostro futuro da far camminare innanzitutto sulle nostre gambe e da costruire con le nostre mani. Dobbiamo contare su noi stessi per risalire la china e dialogare con tutti alla pari. È finito il tempo dei falsi profeti che vengono da fuori regione a salvarci e di chi li accoglie con troppa facilità non certo per il bene dei lucani”.