Un innovativo programma di welfare comunitario che ha trasformato il tessuto sociale del territorio, unendo generazioni e creando nuovi spazi di dialogo e supporto. Sabato 9 novembre la sala consiliare di Palazzo De Luca a Sasso di Castalda ha ospitato l’evento conclusivo del progetto “Sawabona”, elemento fondamentale della campagna di politiche sociali “Nessuno è da solo”, promossa dall’amministrazione comunale. La serata ha rappresentato il momento culminante di un percorso che ha ridefinito il concetto di welfare comunitario nel territorio.
Il Sindaco di Sasso di Castalda, Rocchino Nardo, ha evidenziato i risultati tangibili del progetto: “Serata di forti emozioni a conclusione di Sawabona, progetto nell’ambito della campagna di politiche sociali “Nessuno è da solo”. Dalle consulenze familiari, al supporto psicologico, dai laboratori sulle emozioni per bambini e ragazzi al teen star, fino al libricino sulla condizione delle donne di Sasso di metà del secolo scorso, ben narrata da Teresa, Maria, Eleonora, Angela e Nunzia. Un progetto che ha saputo toccare tutte le generazioni della nostra comunità.”
Anna D’Andretta, Presidente della cooperativa sociale Ethos-Potenza, ha sottolineato l’approccio innovativo del progetto: ” Sawabona ha inteso avviare un cambiamento comunitario che supportasse e accompagnasse le persone, indipendentemente dalle loro condizioni bio-psico-sociali ed educative, verso una maggiore consapevolezza delle proprie capacità, risorse e difficoltà. Tutti gli interventi sono stati sostenuti da figure professionali esperte nel settore della relazione d’aiuto quali: consulenti familiari, psicologi, sociologi, che hanno attuato percorsi centrati sulla valorizzazione della persona nella totalità delle sue componenti.”
Maddalena Langone, coordinatrice del progetto e consulente familiare referente regionale AICCEF, ha illustrato la profonda visione che ha guidato l’iniziativa: “L’iniziativa ha cercato di riscrivere e ridefinire una nuova grammatica delle relazioni, quella che mette al centro la dignità della persona in un tempo dove il reale e il virtuale si confondono, dando luogo a spazi sempre più ampi di solitudine e smarrimento, soprattutto tra i giovani adolescenti. Come professionisti della relazione d’aiuto, in rete con le istituzioni, abbiamo creato ‘luoghi’ di fiducia, speranza e sicurezza in un tempo scandito da difficoltà che mettono a dura prova il benessere psicofisico delle persone.”
Il laboratorio dedicato agli anziani ha permesso il recupero della memoria emotiva attraverso la narrazione dei vissuti in epoche lontane dalla nostra. Un percorso che ha dato voce a storie personali di straordinaria importanza per il tessuto sociale della comunità. Un Viaggio tra le Emozioni con il Piccolo Principe I laboratori di Alfabetizzazione Emotiva, rivolti agli adolescenti, hanno permesso di esplorare l’ambiente emotivo dei giovani in un’epoca dove le emozioni reali spesso si confondono con quelle virtuali, offrendo strumenti preziosi per la crescita personale.
La Consigliera Regionale di Parità della Basilicata, Ivana Enrica Pipponzi, ha offerto una riflessione profonda sulla dimensione storica e sociale del progetto: “Questa preziosa e organica raccolta di racconti e testimonianze di vita, frutto del vivido contributo di alcune donne di Sasso di Castalda, ci restituisce un’immagine particolarmente significativa della condizione femminile in Basilicata -e nel Sud- intorno alla metà del secolo scorso. Le voci di queste donne, spesso silenziose o marginalizzate, riacquistano la propria dignità e diventano fondamentali per comprendere l’identità e la memoria collettiva di Sasso di Castalda. Le loro storie, raccontate in maniera semplice, ma autentica, ci offrono una prospettiva unica su temi come il lavoro, la famiglia, la comunità e la condizione femminile.”
Margherita Perretti, Presidente della Commissione Pari Opportunità Regione Basilicata, ha evidenziato il valore della memoria storica: “Ho particolarmente apprezzato il Progetto ‘Sawabona’ e la raccolta di testimonianze di vita vissuta contenuta nel testo ‘Alla scoperta delle antiche emozioni’. Infatti, in un’epoca in cui ci si allontana troppo facilmente dalle proprie radici, viene invece valorizzata la memoria storica e culturale di un piccolo borgo, Sasso di Castalda, attraverso le voci delle sue donne anziane, a cui finalmente si riconosce la giusta centralità. Queste donne, custodi di un sapere antico e testimoni di epoche passate, rappresentano un patrimonio vivente di esperienze, tradizioni e saggezza, che rischierebbe di andare perduto se non raccolto e condiviso.”
Monsignor Davide Carbonaro, Arcivescovo della Diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, ha offerto una riflessione che tocca l’essenza stessa del progetto: “Le emozioni si sedimentano nei racconti che diventano a loro volta dialogo e trasmissioni di vita tra generazioni. Questo progetto ha saputo creare un ponte tra passato e futuro, tra memoria e speranza.”
L’Assessore alla Salute e alle Politiche della Persona della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, pur non potendo essere presente fisicamente, ha inviato un messaggio significativo: “Una preziosa eredità, patrimonio di una umanità che non sembra più riguardarci e che rischia di perdersi nell’oblio, ma che, invece, deve essere preservata e diffusa alle nuove generazioni. Il libro si inserisce nel progetto Sawabona A che mira a restituire centralità ad ogni persona, indipendentemente dalle proprie condizioni.”
Il progetto Sawabona ha raggiunto obiettivi significativi:
• Promozione dell’empowerment comunitario
• Facilitazione nella costruzione di relazioni di fiducia tra pari e intergenerazionali
• Supporto concreto a minori, adulti e famiglie nei momenti di difficoltà
• Garanzia di inclusione sociale e partecipazione attiva alla vita comunitaria Prospettive Future Il successo del progetto Sawabona apre la strada a nuove possibilità di intervento nel campo delle politiche sociali, dimostrando come la collaborazione tra istituzioni, professionisti e cittadini possa generare un impatto positivo e duraturo sulla comunità. L’esperienza di Sasso di Castalda si propone come modello replicabile in altri contesti territoriali, offrendo spunti preziosi per lo sviluppo di future iniziative di welfare comunitario.