Il Sindaco di Acerenza, Fernando Scattone comunica che dopo un lungo anno di lavoro e dopo l’approvazione all’unanimità dello statuto da parte del Consiglio Comunale, con atto notarile, prende vita il Centro Studi Internazionale sui Paesaggi Rurali con la nomina del consiglio di amministrazione.
Il consiglio di amministrazione nominato per assicurare le prime attività del centro studi internazionale è cosi composto :
1. Presidente: Alessandro Di Muro Professore associato di Storia medievale presso Università della Basilicata;
2. Vicepresidente: Gaetano Corbo, Direttore del museo diocesano di Acerenza;
3. Segretario: Luciano D’Andria, Università degli Studi di Bari Aldo Moro · Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica;
4. Economo: Carmela Salandra Assessore Comune di Acerenza con delega al Bilancio e alla Programmazione;
5. Consigliere: Canio Di Prata, presidente Pro Loco Acerenza;
6. Consigliere: Sergio Gerardo Americano, Università della Basilicata, Dipartimento di Scienze umane, PhD in Classical Philology;
7. Consigliere: Canio Tiri, studente universitario in architettura.
Il centro studi internazionale, spiega il Sindaco Fernando Scattone, nasce dalla collaborazione tra il Comune di Acerenza, Diocesi di Acerenza e Pro Loco Acerenza e “ha lo scopo di fornire Acerenza e l’intero Alto Bradano, di un centro di eccellenza nel panorama delle attività culturali che hanno per oggetto i paesaggi rurali. Non esiste infatti in Italia un’istituzione scientifica di questo genere, nonostante la centralità delle problematiche anche a livello comunitario”.
Come già più volte ribadito, le trasformazioni che hanno interessato il paesaggio di Acerenza e dell’alto Bradano nei secoli costituisce un formidabile modello paradigmatico delle vicende di tanta parte delle aree interne del Mezzogiorno, con l’alternarsi e il sovrapporsi nei millenni delle colture che veicolano la braudeliana Triade mediterranea a disegnare il mosaico dei campi, le distese degli oliveti, le parcelle dei vigneti inframmezzati da prati e boschi e lambiti da frammenti di aree lavorate in maniera più intensiva. La modellazione di un tale paesaggio si è accompagnata alla costruzione e alla trasformazione di una piccola nebulosa di insediamenti fatta di aie, palmenti, cantine, frantoi, ville, castelli, santuari, chiese, monasteri, reticoli viari che connettono i campi agli insediamenti e questi ultimi ai centri maggiori.
La singolare testimonianza della presenza nel territorio di Acerenza e dell’alto Bradano di tali elementi in un ampio arco cronologico (dalla preistoria ai giorni nostri), rende la cittadina naturalmente vocata ad accogliere un centro di ricerca di questo tipo.
Un iniziativa, aggiunge il Sindaco Scattone che segue un partecipato lavoro, promosso dal Comune di Acerenza in collaborazione con la Pro Loco, il Prof. Alessandro di Muro (Unibas), Diocesi e alcuni incontri pubblici svoltosi mesi addietro, in cui furono delineate, ai cittadini e alle associazioni le linee programmatiche e le finalità del nascente Centro Studi.
Dopo la formalizzazione odierna, lunedi 11 Novembre 2024, attraverso un atto notarile e la nomina del cda, cosi come si legge nello statuto approvato in Consiglio comunale, i soci promotori del centro studi si impegnano ad aprire alle nuove adesioni di nuovi soci, in primis UNIBAS che per l’occasione apre ad iniziative importanti come quella del Centro Studi Internazionale sul territorio lucano e a tutte le persone fisiche, che si impegnino a contribuire alla realizzazione degli scopi dell’Associazione.
Il centro studi internazionale sulla Storia dei paesaggi rurali del Mezzogiorno, sottolinea il Sindaco Scattone, tra l’altro ha lo scopo di, pomuovere ricerche e pubblicazioni scientifiche su argomenti di storia dei paesaggi rurali del Mezzogiorno dall’Antichità ai giorni nostri, anche in relazione alle fonti offerte dagli archivi della Basilicata, di organizzare convegni e seminari incentrati sui temi di storia del paesaggio rurale del Mezzogiorno, di promuovere ed organizzare ricerche (anche attraverso istituzioni di borse di studio) rivolte alla conoscenza delle trasformazioni dei paesaggi rurali e delle problematiche ad esse collegate, di cooperare, con le istituzioni preposte, alla tutela, valorizzazione e promozione nel pubblico interesse dei beni archeologici, storici, artistici, archivistici paesaggistici ricadenti nell’area di interesse.
Davvero un segnale importante di apertura dell’Università degli Studi verso il territorio dell’entroterra e dell’area interna lucana, sottolinea il Sindaco Scattone insieme al Prof. Alessandro di Muro, Professore associato di Storia medievale presso Università della Basilicata. Un segnale di grande attenzione dell’Università verso i territori fragili, territori spesso distanti dai centri principali di offerta dei servizi essenziali e che coprono complessivamente il 60% dell’intera superficie del territorio nazionale, il 52% dei comuni ed il 22% della popolazione.
Ecco perché conclude il Sindaco Fernando Scattone è importante, collaborare con le istituzioni scolastiche per la diffusione della conoscenza della vicenda dei paesaggi rurali del Mezzogiorno e organizzare una Summer school internazionale sulla tematica delle trasformazioni dei paesaggi rurali del Mezzogiorno.
In linea con quanto ci chiede il legislatore nazionale, l’attuale proposta progettuale va nella direzione indicata che si propone di riuscire a combinare risorse europee e nazionali, per la promozione di progetti di sviluppo locale e adeguamento infrastrutturale in favore delle aree interne, con l’obiettivo di ridurre i divari territoriali, contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni, rendendo nuovamente attrattivi i “territori fragili”.
Questi luoghi, spesso abbandonati, rappresentano l’Italia più “vera” e anche più autentica, la cui esigenza primaria è quella di potervi ancora risiedere, oppure tornare.