Dati Agenas Sanità lucana, sindacati Cgil, Fp Cgil e Spi Cgil di Matera: “Sanità materana al collasso”. Di seguito la nota integrale inviata da Giulia Adduce per Cgil Matera, Eustachio Nicoletti per Spi Cgil e Massimo Cristallo per Fp Cgil Matera.
Deve essere sfuggita a molti la presentazione pubblica del Programma Nazionale Esiti 2024 – Report su dati 2023, che si è tenuta a Roma presso la sede del CNEL il 29 ottobre scorso. Il Programma Nazionale Esiti (PNE) viene sviluppato dall’Agenas per conto del Ministero della Salute ed è un’attività istituzionale del Servizio sanitario italiano, che fornisce valutazioni comparative a livello nazionale sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure erogate nell’ambito del SSN. In estrema sintesi, il PNE rappresenta un osservatorio nazionale permanente sulla qualità delle cure in Italia.
L’edizione 2024 del PNE fa riferimento all’attività assistenziale effettuata nell’anno 2023 da 1.363 ospedali pubblici e privati.
Tra i migliori ospedali in assoluto in Italia non ci sono ospedali lucani, ma questo era prevedibile. Purtroppo per noi lucani, in un quadro complessivo di generale miglioramento delle performance ospedaliere, si evidenziano drammatiche criticità per la sanità ospedaliera della Basilicata, particolarmente gravi per le strutture ospedaliere materane.
Le complesse e articolate risultanze del PNE sono illustrate sinteticamente attraverso lo strumento della TREEMAP (mappa ad albero), che offre una rappresentazione grafica sintetica delle performance assistenziali di ogni singola struttura ospedaliera.
La rappresentazione grafica della treemap è particolarmente efficace ed intuitiva. Sono rappresentate con riquadri le 8 aree cliniche oggetto di monitoraggio (cardio-circolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare, nefrologia). La grandezza dei riquadri è proporzionale al volume di attività. I riquadri sono colorati in base alle performance assistenziali (da molto bassa a molto alta): ROSSO (molto bassa); ARANCIO (bassa); GIALLO (media); VERDE CHIARO (alta); VERDE SCURO (molto alta).
In un’ottica di trasparenza e accessibilità, tutti i dati e le analisi sono pubblicate sul portale del Programma Nazionale Esiti PNE – Edizione 2024: https://pne.agenas.it/
Come Cgil, Fp Cgil e Spi Cgil di Matera ci siamo meravigliati che in Basilicata non sia stata data la dovuta attenzione all’analisi del PNE 2024 e abbiamo voluto capire meglio, dalla lettura del Rapporto e dalla consultazione del portale web, qual è lo stato di salute dei servizi sanitari in Basilicata, come rilevato dal PNE.
Gli ospedali lucani non sono tra i peggiori in assoluto, ma complessivamente non ne escono bene. La qualità dell’offerta è bassa ed è uno dei motivi per i quali i cittadini lucani alimentano la mobilità sanitaria passiva, verso ospedali di altre Regioni.
Nel dettaglio, la situazione più preoccupante è quella degli ospedali del territorio della Provincia di Matera. Nell’ambito di una performance regionale complessiva non buona, quella degli Ospedali di Matera e di Policoro è ancora peggiore.
La treemap riferita all’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera presenta performance assistenziali MOLTO BASSE in quattro delle otto aree cliniche (osteomuscolare, nervoso, , chirurgia generale, chirurgia oncologica), BASSE in un’area clinica (respiratorio), MEDIA in un’area clinica (nefrologia) e ALTA in due aree cliniche (cardio-circolatorio e gravidanza e parto); non c’è nessuna area clinica con performance MOLTO ALTA.
La treemap riferita all’Ospedale Papa Giovanni Paolo II di Policoro è ancora peggiore e presenta performance assistenziali MOLTO BASSE e BASSE in quasi tutte le aree cliniche, con una sola area clinica con performance MEDIA (respiratorio) e nessuna area clinica con performance ALTA o MOLTO ALTA .
Se poi guardiamo agli indicatori di dettaglio, in Basilicata per la frattura del collo del femore negli over 65 l’obiettivo del 60% di interventi entro le 48 ore dal ricovero non viene ancora raggiunto. In particolare, nella provincia di Matera la situazione è ancora più grave e siamo drammaticamente tra i peggiori d’Italia, come appare chiaramente dai cartogrammi utilizzati nella presentazione del rapporto.
Inoltre, l’intera Basilicata è tra i (pochi) peggiori territori d’Italia per mortalità a 30 giorni per ictus ischemico.
Infine, rispetto agli indicatori di copertura degli screening oncologici, le regioni maggiormente critiche sono Basilicata e Campania.
I dati del PNE 2024 si riferiscono all’anno 2023 e sono quindi sovrapponibili alla catastrofica gestione dell’ASM da parte della dott.ssa Pulvirenti, prima Commissario e poi Direttore Generale dell’ASM, fortemente voluta ed appoggiata dalla precedente Giunta Bardi.
Come Cgil, Fp Cgil e Spi Cgil di Matera abbiamo ripetutamente contestato l’inadeguatezza della gestione Pulvirenti, che ha continuato la demolizione della sanità materana. I dati del Programma Nazionale Esiti confermano, in forma autorevole, quello che abbiamo evidenziato negli scorsi anni, attraverso comunicati stampa, documenti, manifestazioni e presidi.
Stranamente, non ci sono state prese di posizioni e/o analisi da parte del Presidente Bardi e dell’Assessore Latronico di fronte allo sfacelo certificato dall’Agenas nel PNE 2024. Non è certo mettendo la testa sotto la sabbia che si affronta la drammatica situazione della sanità lucana e, in particolare, di quella materana.
Le rilevazioni e le analisi del PNE dovrebbero servire proprio a progettare e costruire le azioni di miglioramento per risolvere la grave situazione della sanità. Il Governo regionale dovrebbe ripiegarsi sui dati del PNE e individuare velocemente le azioni e le risorse economiche aggiuntive per invertire il declino pauroso della sanità materana, penalizzata negli anni passati anche dai continui avvicendamenti nel managment.
Finalmente, l’8 novembre, a distanza di ben sei mesi dall’indizione dell’avviso pubblico, la Giunta Regionale ha nominato per tre anni il nuovo Direttore Generale dell’ASM. Nell’augurare buon lavoro al Dott. Maurizio Friolo, auspichiamo che si possa lavorare insieme per far sì che alle cittadine e ai cittadini di Matera e provincia sia ripristinato e assicurato il diritto alla salute nel loro territorio, senza che debbano affrontare viaggi della speranza per ricevere le cure o senza che spesso siano costretti a rinunciare a curarsi.