“La Corte Costituzionale ha smontato la legge Calderoli pezzo per pezzo. È una sentenza chiara e definitiva, che difende l’unità del Paese e sancisce l’incostituzionalità di una riforma pensata per dividere l’Italia.” Lo afferma Carlo Rutigliano, Presidente del Partito Democratico di Basilicata, commentando l’accoglimento del ricorso delle Regioni da parte della Corte.
“Sin dal primo giorno abbiamo denunciato quanto questa legge fosse sbagliata nel merito e nel metodo: mina l’unità nazionale, ignora il principio di sussidiarietà e mette a rischio i diritti fondamentali dei cittadini nelle regioni più fragili. Oggi la Corte conferma tutto quello che abbiamo detto”, sottolinea Rutigliano. “È un fallimento totale per il governo Meloni e un colpo durissimo per Salvini, che ha pensato di poter sacrificare la coesione nazionale per puro tornaconto politico.”
Quanto al ministro Calderoli, aggiunge il Presidente dem lucano, “questa bocciatura rappresenta solo l’ultimo di una serie di errori che pesano sulle spalle del Paese. Prima con il Porcellum, oggi con l’autonomia differenziata, continua ad accumulare sentenze contrarie dalla Corte Costituzionale. Dovrebbe, una volta per tutte, interrogarsi sulla propria capacità di interpretare e rappresentare l’interesse collettivo.”
Rutigliano non risparmia critiche alla giunta regionale: “In Basilicata, il presidente Bardi e la sua maggioranza di destra hanno scelto di sostenere l’interesse dei loro partiti anziché schierarsi al fianco dei lucani. Hanno bocciato la nostra proposta di ricorrere contro la legge Calderoli davanti alla Corte Costituzionale e schierare la Basilicata accanto a Puglia, Toscana, Sardegna e Campania. Avevamo ragione noi.”
“Un’occasione mancata per dimostrare coraggio e coerenza mentre altre regioni difendono i loro cittadini: la Basilicata avrebbe meritato lo stesso impegno”, ha commentato.