“Eredità è Capitale. La legacy del volontariato nei grandi eventi” è stato il titolo dell’incontro svoltosi lo scorso 15 novembre a Trento, Capitale europea e italiana del volontariato 2024, cui ha preso parte anche l’Associazione Volontari Open Culture 2019, nata dal percorso di Matera Capitale Europea della Cultura.
L’evento, promosso da CSVnet con il sostegno del CSV di Trento ed il contributo di Banco Bpm nell’ambito della Capitale italiana ed europea del volontariato, ha visto la partecipazione di diversi Centri di Servizio al volontariato, tra cui il CSV Basilicata, per promuovere uno scambio di idee e di riflessioni sul ruolo del volontariato e dei Centri di Servizio nei grandi eventi e in particolare delle città divenute negli anni simbolo della Cultura e del Volontariato. Il coinvolgimento dei volontari nelle manifestazioni nazionali e internazionali rappresenta infatti un’opportunità per promuovere partecipazione civica, rafforzare le reti territoriali e valorizzare il contributo di volontarie e volontari.
La presenza dell’Associazione Volontari Open Culture 2019 in rappresentanza della Basilicata è stata il frutto di una collaborazione con il CSV Basilicata, da sempre punto di riferimento del volontariato lucano, e la Fondazione Matera Basilicata 2019, che sostiene i volontari dell’associazione con un piano di networking volto a favorire gli scambi con realtà locali, nazionali e internazionali in ambito culturale.
A rappresentare l’associazione è stato il presidente Ferdinando Trotta, intervenuto al panel “Volontarie e volontari ambasciatori di cittadinanza attiva”, nel quale si è discusso della centralità del volontariato per il successo dei grandi eventi non solo come supporto alle attività logistiche e organizzative, ma nel contributo a dare un valore sociale e culturale all’evento stesso, rafforzando il senso di comunità e promuovendo coesione sociale.
“Questo è proprio quanto avvenuto nel 2019 a Matera per la Capitale Europea della Cultura – sottolinea la direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rita Orlando – dove l’investimento sul volontariato culturale è stato uno dei punti strategici del percorso sin dalla fase di candidatura, quindi già prima del grande evento, lavorando sul tema della cura e del protagonismo dei cittadini. Un processo virtuoso che ha consentito di capitalizzare questa eredità attraverso la costituzione, nel 2021, di una vera a propria associazione di volontari culturali, che oggi è diventata un modello anche per le altre Capitali europee e italiane della cultura”.
“L’evento del 15 novembre – evidenzia Gianleo Iosca, direttore CSV Basilicata – ha rappresentato un importante momento di confronto e di arricchimento sull’importanza del welfare culturale e sul ruolo svolto dai Centri di servizio al volontariato nei percorsi che in Italia hanno visto le candidature di diverse Città al titolo di capitali del volontariato e della cultura. Dall’incontro è emersa l’importanza dei volontari nella gestione dei grandi eventi quali ambasciatori di prossimità, benessere e accoglienza, oltre ai risultati positivi derivanti dalle collaborazioni virtuose tra volontariato e Istituzioni, di cui l’esperienza di Matera 2019 rappresenta un caso rilevante in ambito nazionale da mutuare anche in altri territori”.
“E’ stato un onore rappresentare Matera in un momento di confronto tra varie realtà del Volontariato in occasione di grandi eventi- spiega Ferdinando Trotta. L’importanza di una visione nuova del ruolo dei cittadini nell’ambito del Volontariato Culturale è stata più volte ripresa e ci aiuta a comprendere meglio il cammino intrapreso come associazione grazie anche al supporto di realtà come la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il CSV Basilicata che ci accompagnano in questo percorso. Cittadini e Volontari potranno, grazie a momenti come questi, diventare sempre più protagonisti nella comunità”.