Cupparo ha chiesto di attivare presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy uno specifico tavolo di crisi finalizzato a mettere in campo tempestivamente misure di prevenzione della crisi e soluzioni per i circa 400 lavoratori Callmat di Matera.
Con una lettera inviata al Sottosegretario Ministero delle Imprese e del Made in Italy, on. Fausta Bergamotto, l’Assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro Francesco Cupparo ha chiesto di includere la vertenza dei lavoratori Callmat di Matera nell’analogo tavolo di crisi presso il MIMIT, già convocato per il 27 novembre prossimo, relativo ai lavoratori della Calabria. In via subordinata, Cupparo ha chiesto di attivare presso lo stesso Ministero uno specifico tavolo di crisi finalizzato a mettere in campo tempestivamente misure di prevenzione della crisi e soluzioni per i circa 400 lavoratori Callmat di Matera. L’iniziativa dà seguito all’incontro del 12 novembre scorso che si è tenuto al Dipartimento con le Organizzazioni Sindacali, con l’azienda Callmat Srl e con la Provincia di Matera.
Callmat Srl ha comunicato la chiusura a dicembre 2025 per mancanza di “volumi” (attuata a partire dal mese di novembre, passando da circa 420 a 230mila chiamate) e, quindi, ha preannunciato una riduzione dei dipendenti determinata dalle scelte aziendali della committente TIM: una prima drastica riduzione dei dipendenti a partire da novembre 2024, una seconda a inizio 2025 fino alla chiusura a dicembre 2025.
Nell’incontro in Regione – riferisce Cupparo nella lettera al Sottosegretario Bergamotto – è emersa la necessità di interloquire con TIM (che non ha preso parte all’incontro del 12 scorso) e di valutare la possibilità di riqualificare il personale, al fine di destinarlo ad altre mansioni. L’azienda Callmat ha manifestato l’intenzione di continuare ad investire a Matera a fronte di un impegno concreto di Tim a non chiudere la commessa con l’azienda.
L’assessore ha quindi dato continuità all’impegno condiviso con le organizzazioni sindacali che hanno chiesto alla Regione Basilicata di attivare una interlocuzione con TIM, nonché di valutare la possibilità di perseguire soluzioni analoghe a quelle in atto in Calabria per una analoga vertenza, nella quale sembrerebbe che si stia provando a risolvere la crisi mediante la riconversione dei lavoratori ed il coinvolgimento degli stessi in progetti di digitalizzazione.
Cupparo sottolinea che in linea con quanto ribadito nell’utile riunione del 20 novembre sul “Rafforzamento sistema gestione delle crisi aziendali” promossa dal Ministero, la necessità di trattare le problematiche evidenziate sul “tavolo ministeriale” è motivato dall’elevato numero di posti di lavoro a rischio (oltre 400) e dal ruolo svolto da TIM, storico e rilevante gestore di telefonia mobile e fissa, committente della Callmat.