Grande successo questa sera nel Palazzo Bernardini a Matera per lo spettacolo di teatro contemporaneo “Oliver Twist” di e con Angela De Gaetano liberamente ispirato al romanzo di Charles Dickens e inserito nella rassegna VivaVerdi Multikulti di Arterìa.
I linguaggi, le opere e gli interpreti del teatro contemporaneo sono una componente importante nella programmazione della rassegna VivaVerdi Multikulti. La multiculturalità che anima il cartellone organizzato da dall’associazione Arterìa è ciò che lo rende tra i contenitori di idee e progetti tra i più significativi del panorama meridionale, confortato da 28 anni di successi che il festival gode tante quante sono le sue edizioni.
Per il quarto degli appuntamenti della tranche di novembre del VivaVerdi Multikulti la direttrice artistica Loredana Paolicelli ha voluto fortemente il ritorno sulla scena materana di Angela De Gaetano: attrice e regista salentina, in questa doppia veste ha proposto un recital liberamente ispirato al romanzo “Oliver Twist”*, il secondo romanzo di Charles Dickens (1812-1870), col quale lo scrittore inaugurò il filone del “romanzo sociale” nella letteratura inglese.
L’attrice, autrice, regista ed educatrice teatrale, che con l’associazione Arterìa vanta a una lunga e fattiva collaborazione artistica (nel 2015 ha curato la regia de “Il Canto del Pane” e nel 2021 la regia e l’interpretazione de “I Fiori di Papavero”), con il “suo” Oliver Twist propone non un semplice spettacolo ma riesce a offrire un momento di acuta riflessione sui temi della difesa dei diritti dell’infanzia, una denuncia contro lo sfruttamento minorile e contro ogni forma di povertà.
Angela De Gaetano propone un lavoro che prende a spunto dal celebre romanzo di Dickens per avviare una riflessione sul «vuoto d’amore, sul valore della vita e sull’inesorabilità della morte». Nell’allestimento Oliver Twist appare più avanti negli anni, rispetto al personaggio del libro; è ormai un uomo adulto che è scampato alle cose terribili che ha subito nella sua esistenza, e riflette ma soprattutto guarda a un mondo dove ogni forma di esclusione sociale sia stata eliminata; soprattutto, sogna una società migliore dove tutti i bambini possano crescere liberi in tutti i sensi anche nel potersi esprimersi.
Spiegazione del progetto artistico (a cura di Mauro Marino, attore e autore): «I luoghi si consacrano al Teatro se il Teatro muove la sua azione di cura e di definizione, non sempre è facile; le nostre strade hanno sempre cercato di fare e di portare il Teatro dove era impossibile immaginarlo, inaugurando stagioni di rinnovamento della vita culturale di comunità e di territori che non avevano “luoghi” capaci di dettare la regola della condivisione, della partecipazione, dell’incanto al cospetto del racconto, della scena, dell’attore. Accade, e accade anche che i contenuti desiderati e perseguiti trovino nel confluire delle ricerche lo stesso ambito per donarsi e manifestarsi ad un pubblico, mai veramente considerato tale perché necessariamente compartecipe degli atti che la scena porta agli occhi e al sentire. Così è per “Nasca il Teatro”, luogo nato con “l’obiettivo di avvicinare le persone al teatro e a tutte le forme d’arte”, che Ippolito Chiarello supportato da un nucleo di persone volenterose e determinate ha creato in un “magazzino” di proprietà dell’amministrazione delle case popolari alle Vele, quartiere della periferia di Lecce. Uno spazio intimo, piccolo e grande insieme, dove a dettare la regola è la prossimità, la vicinanza tra “pubblico” e “atto”. Sere fa il prodigio dell’incontro e dell’intesa tematica si è svelato con Angela De Gaetano nei panni di Oliver Twist, il ragazzino di Charles Dickens. Presente in scena – Oliver – è anziano, come mai prima l’avevamo percepito, dunque è cresciuto, si è liberato dal giogo della soggezione, si è costruito la vita come certo meritava. Ci appare sobrio ed elegante, è lì, in scena, la foto della madre mai conosciuta in una mano, per un “riepilogo” a lei della sua avventura. Nato in una casa di lavoro, subito orfano, derubato e privato della libertà, ceduto ad un beccamorto e poi in fuga, solo e tenero, preso nel vortice della strada nella Londra vittoriana con le sue ipocrisie e la realtà di una povertà metropolitana ammorbante e perennemente in conflitto. La strada, la banda dei piccoli sodali, la costrizione dettata dal tirannico Fagin e il generoso Brownlow, suo mentore nel cambiamento. Tutte voci di un atto veloce quanto il tempo di un’apparizione, quella di un “santo” laico, maestro di vita, maestro di coraggio e di determinazione, come Angela. Lei è di quella leva di attrici cresciute creando con costanza e testardaggine la propria autonomia espressiva; drammaturga di se stessa è voce narrante nella necessità di dare corpo a vicende che la riguardano, la coinvolgono toccando le corde di un’emotività tenuta li, presente e vigile, sul limine della messa in scena. Un’economia del sentire pronta a osare, a divenire atto condiviso, passione, urto, capriola di senso. Tragico e comico insieme, lancia unica di un mestiere che cresce in un’intesa mai ammiccante, serena nel suo darsi, frontale, schietta, popolare. Che quello, è l’attore, creatura della cultura del popolo e lei sa bene, cos’è essere e guardare al margine, stare sulla linea di confine che accoglie, interpreta e restituisce dignità e vigore a ciò che, senza voce, chiede parole e poesia per manifestarsi».
L’artista: Angela De Gaetano – inizia il suo percorso da attrice nel 2002 con “4:48 Psychosis” di Sarah Kane, diretta dalla regista Simona Gonella. Collabora con Koreja, Factory Compagnia Transadriatica. Ha interpretato, tra gli altri, diversi ruoli femminili dei drammi shakespeariani. Con lo spettacolo “Bocche di dama” nel 2013 debutta alla drammaturgia e alla regia. Oltre al lavoro di interprete, ha portato avanti il lavoro di direzione, curando nel 2015 la regia dello spettacolo ” Il Canto del Pane”, e nel 2021 la regia e l’interpretazione dello spettacolo ” I Fiori di Papavero” per Arterìa Associazione d’arte e cultura di Matera. È stata, inoltre, diretta dalla regista Elena Bucci nello spettacolo Heroides, prodotto da Koreja in collaborazione con le Belle Bandiere. Attualmente è coinvolta nella tournée nazionale dello spettacolo “Il fantasma di Canterville” liberamente ispirato all’omonimo racconto di Oscar Wilde e prodotto da Factory Compagnia Transadriatica.
Il romanzo “Oliver Twist” è la seconda opera letteraria di Charles Dickens (1812-1870), scrittore inglese dell’Età vittoriana. Seguì al romanzo “Il Circolo Pickwick” (1836-1837) e venne pubblicato a puntate mensili, tra il febbraio 1837 e l’aprile 1839, sulla rivista “Bentley’s Miscellany”, con un uso molto frequente per gran parte della narrativa ottocentesca. Con questo capolavoro, Dickens inaugura quello che è stato definito filone del romanzo sociale nella letteratura inglese: si racconta della storia avventurosa e pericolosa dell’orfanello Oliver Twist, appunto, il quale dopo essere fuggito dall’orfanotrofio si vede costretto a vive per le strade di Londra cavandosela come meglio può con piccole ruberie e imbrogli. A rendere grandiosa questa opera è la capacità di Dickens, che era anche giornalista, di affrontare alcune criticità della società dell’Inghilterra vittoriana al tempo della Rivoluzione industriale: dallo sfruttamento del lavoro minorile nelle fabbriche al degrado dei quartieri operai, alla grave questione dell’ingiustizia sociale.
La fotogallery dello spettacolo Oliver Twist (foto www.SassiLive.it)