“La violenza di genere è un fenomeno complesso che ha radici profonde nella discriminazione sociale, culturale ed economica, con gravi ripercussioni, sia sul piano fisico che psicologico. Le donne che subiscono violenza possono sviluppare disturbi psicologici vari, come depressione, ansia, disturbo da stress post traumatico e una forte sensazione di impotenza e in molte circostanze, si trovano in una condizione di dipendenza economica dal contesto familiare;
questa dipendenza aggrava ulteriormente la vulnerabilità psicologica, creando un circolo vizioso che alimenta la sottomissione e la paura.
Un aspetto per contrastare questo fenomeno è l’autonomia economica delle donne perché permette una maggiore azione, promuovendo la fiducia in se stessi, l’autostima e l’autoaffermazione, fattori fondamentali per il recupero psicologico. Per questo è importante incentivare una cultura finanziaria, intesa come la capacità di comprendere e gestire le proprie risorse
economiche. La cultura finanziaria può svolgere un ruolo preventivo rispetto alla violenza di genere, le donne che sono in grado di gestire autonomamente le proprie finanze sono meno soggette a subire ricatti o soprusi, rispetto a
partner abusanti. La capacità di gestire il proprio denaro diventa un atto simbolico di riconquista del potere sulla propria vita, mentre una educazione
finanziaria può avere un impatto positivo sulla fiducia in se stessa e
sulla percezione del proprio lavoro. La violenza di genere, infine, è un problema che richiede interventi su più fronti, legali, psicologici, sociali, educativi ed economici attraverso un approccio integrato e multidisciplinare”.