Giornata contro la violenza sulla donne, Giordano (Presidente provincia di Potenza): “La violenza è il cancro della società, ma la cura è nelle nostre mani”. Di seguito la nota integrale.
“Il 25 novembre non è solo una data da cerchiare sul calendario, ma un richiamo alla coscienza collettiva; un invito a riflettere su un abuso di potere che mina la dignità e i diritti fondamentali delle persone, nella fattispecie, delle donne”
Lo dichiara il Presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un momento di confronto che, ora più che mai, deve spingerci all’azione.
“Ogni atto di violenza, è un colpo inferto all’intera società – prosegue Giordano – Le iniziative della giornata odierna sono fondamentali perché permettono di tenere i riflettori accesi su una questione tristemente attuale, ma non sono sufficienti. I dati ci dimostrano come, nonostante l’attenzione al tema e l’inasprimento delle normative, ci sia ancora molta strada da percorrere.
Nel 2024 sono state ancora tante, troppe, le donne vittime di atti violenti sempre più circoscritti all’ambito familiare. Ed è proprio la famiglia, unitamente alla scuola, il punto da cui partire. Dobbiamo rivolgerci ai giovani nei luoghi in cui questi si formano; è qui che si plasmano le coscienze e si costruiscono le basi dei cittadini del domani. Dobbiamo educare i nostri figli al rispetto, al rifiuto di ogni forma di discriminazione e prevaricazione affinché possano diventare sempre più consapevoli e responsabili, ma dobbiamo essere noi a dare il buon esempio. Quando a lavoro sottovalutiamo una donna sottostimandone le capacità, commettiamo una violenza. Quando per strada una donna viene schernita per il suo aspetto, commettiamo una violenza. Quando con gli amici releghiamo le donne al seppur nobile ruolo di mamme e mogli, dimenticando la loro carriera, commettiamo una violenza.
La violenza è un mostro dalle sette teste: facile individuarla, ma difficile da contrastare. Spetta a noi allora essere i promotori di una cultura della parità da insegnare ai nostri figli e da promuovere in tutti gli ambienti che frequentiamo. Fondamentale è il ruolo svolto delle istituzioni grazie anche alla presenza, negli uffici, della figura degli psicologi, degli assistenti sociali e dalle Consigliere di Parità; luoghi in cui è possibile e doveroso favorire l’uguaglianza di genere attraverso una rete di supporto efficace e capillare, con campagne di sensibilizzazione ed iniziative sul territorio.
La violenza è il cancro della società, ma la cura è nelle nostre mani”.