Il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra sarà a Potenza, giovedì 28 novembre, per partecipare all’attivo dei dirigenti, quadri e delegati della Cisl lucana, convocato per le 10 al Park Hotel. Sicurezza sul lavoro, crisi industriali, emergenza idrica, manovra economica, i temi principali che saranno al centro dell’incontro. Un appuntamento fortemente voluto dalla segreteria regionale della Cisl per ribadire perché la strada dello sciopero generale è sbagliata e come si può migliorare una manovra economica che contiene già diversi provvedimenti che vanno nella direzione indicata dalla stessa Cisl. «Dietro il ricorso allo sciopero generale c’è una chiara pregiudiziale politica nei confronti del Governo, uno schema di gioco che negli ultimi anni non ha prodotto risultati», spiega il segretario generale Vincenzo Cavallo che parla di «evidente problema di metodo che svaluta lo strumento dello sciopero asservendolo ad obiettivi prettamente politici, col risultato che le adesioni sono state bassissime».
«La Cisl – rivendica Cavallo – ha scelto di fare solo sindacato e di valutare misura per misura l’operato del Governo. Abbiamo indicato delle priorità che sono diventati provvedimenti, come il taglio strutturale al cuneo fiscale e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef. Oggi diciamo al Governo e a tutte le forze politiche in parlamento che si può fare ancora di più per rendere la manovra ancora più equa sul piano sociale e incisiva sul piano dello sviluppo». Dunque, unità sindacale definitivamente in soffitta? Cavallo si dice fiducioso sulla possibilità di riprendere il cammino unitario: «Non abbiamo pregiudiziali su nessuno – chiarisce il segretario della Cisl – ma serve recuperare uno spazio di convergenza soprattutto sul piano del metodo: non si può stare contemporaneamente ai tavoli istituzionali e nelle piazze. È una questione di chiarezza e di coerenza nei confronti delle persone che rappresentiamo e dei nostri interlocutori».
L’attivo servirà anche a fare il punto sulle principali emergenze economiche e sociali che interessano la Basilicata, a partire dalla crisi idrica, che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese del potentino, e dagli interrogativi che aleggiano sul futuro del polo automobilistico di Melfi e sulla riorganizzazione del sistema sanitario. Questioni che sono sul tavolo del confronto con la Giunta regionale e sulle quali la Cisl sollecita un deciso cambio di passo: «Nel contesto odierno, la Basilicata si trova ad affrontare sfide significative che richiedono di superare due limiti strutturali che hanno caratterizzato le politiche regionali in passato: da un lato la frammentazione delle risorse e la scarsa massa critica degli investimenti, dall’altro un orizzonte temporale delle politiche troppo schiacciato sul presente e sul consenso politico a breve termine. L’attuale emergenza idrica è in tal senso paradigmatica di scelte non fatte».
Secondo il segretario della Cisl lucana «serve un cambio radicale della politica e delle politiche con un patto sociale che richiami alla responsabilità tutti gli attori sociali. L’alternativa è una sfiducia crescente dei cittadini nei confronti delle istituzioni che può aprire il varco al populismo». Tuttavia, finora il confronto con la Giunta Bardi è stato al piccolo trotto: «Ad inizio settembre abbiamo definito l’agenda delle priorità con la promessa che sarebbero stati convocati tavoli programmatici sulle specifiche questioni. Al netto dei tavoli che ci vedono impegnati sulle molte vertenze regionali – osserva il segretario della Cisl – al momento sul piano programmatico siamo alle informative e poco più. In quasi tre mesi di lavoro è troppo poco. Il confronto politico avviato con istituzioni e forze politiche della regione deve poter avere un orizzonte largo e programmatico in ragione della vastità delle scelte strategiche che servono al futuro della Basilicata».