Concessioni lidi balneari, lettera aperta di Pasquale Faraco (operatore balneare della Basilicata). Di seguito la nota integrale.
La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile!”
Ormai si è capito bene che le gare ergo le aste per le concessioni demaniali marittime, dipende solo ed esclusivamente dallo stato italiano, che in una sorta di concertazione con i suoi vari organi e poteri dello stato e con la complicità dell’unione europea le manda all’asta per scopi affaristici di lucro. “𝐍𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐟𝐢𝐚 𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐜𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐞𝐫𝐠𝐨 𝐚 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐜𝐢 𝐢𝐧 𝐦𝐞𝐳𝐳𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐝𝐚, 𝐦𝐚 𝐜𝐢 𝐫𝐢𝐞𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐮𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚”. A questi Vampiri Criminali non gli fa ne caldo ne freddo, di gettare in mezzo alla strada le famiglie delle piccole micro imprese balneari, da cui il lavoro di balneari traggono l’unica fonte di sostentamento per la famiglia. La concorrenza e accrescere, aumentare il lavoro, creare una economia equilibrata e duratura e portare il pil di quelle aree povere, al pari della aree ricche del continente. 𝐔𝐧𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐦 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐦, 𝐯𝐢𝐥𝐞 𝐞 𝐛𝐚𝐫𝐛𝐚𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐞𝐮𝐫𝐨𝐩𝐚, 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐢𝐬𝐜𝐚 𝐢𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐞 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐨𝐜𝐜𝐮𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐩𝐨𝐯𝐞𝐫𝐭𝐚̀ 𝐚 𝐜𝐡𝐢 𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐨 𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐫𝐛𝐢𝐭𝐫𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐢𝐥𝐥𝐞𝐠𝐢𝐭𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐮𝐫𝐨 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐭𝐢𝐬𝐦𝐨. Uno stato con analogie che si vedono solo nella Mafia, Usurai e Dittatori, “prima ti vessano e strozzano con tasse ecc. e infine “ti uccidono togliendoti e confiscando il lavoro e l’impresa”. Le famiglie delle piccole e micro imprese balneari a carattere familiare gettati in mezzo ad una strada come dei reietti. Come il dispotismo di qualche secolo fa, peggio di così l’Italia non poteva finire, “Povera Patria”