RiparTI-AMO Matera. Con questo slogan i componenti della precedente amministrazione si sono ritrovati nel pomeriggio all’hotel San Domenico di Matera per raccontare al pubblico i quattro anni di Amministrazione comunale 2020-2024. Un evento che ha coinvolto i cittadini in un rapporto di dialogo “per condividere obiettivi futuri, energie e passioni”, come dichiarato dall’ex sindaco Domenico Bennardi, presente in sala insieme ad altri esponenti della sua Amministrazione, consiglieri e assessori.
All’incontro coordinato dall’ex presidente del Consiglio comunale di Matera, Francesco Salvatore, hanno partecipato l’ex sindaco di Matera, Domenico Bennardi, l’ex presidente del Consiglio comunale, vice sindaco e assessore comunale allo sport del Comune di Matera, Antonio Materdomini e l’ex consigliera comunale di Matera, Mimma Carlucci.
Sono intervenuti inoltre il consigliere regionale di Basilicata Casa Comune, Angelo Chiorazzo, l’ex sindaco di Miglionico; Franco Comanda, il referente di Aura Blu, Pier Damiano Leggieri, gli ex consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Nicola Stifano, Tiziana De Palo e Gianfranco Losignore e il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Matera, Giuseppe Sicolo.
L’ex vice sindaco Domenico Bennardi ha illustrato un video che riassume tutta l’esperienza amministrativa al Comune di Matera.
Di seguito una sintesi del suo intervento: “Quelli passati sono stati 4 anni di grande impegno, di grandi soddisfazioni e di importanti traguardi importanti, nonostante un inizio durissimo a causa della pandemia.
Abbiamo provato a sintetizzare in un libretto le cose più significative realizzate insieme.
Abbiamo iniziato l’avventura amministrativa indossando le mascherine, impegnati direttamente e personalmente nelle campagne screening e vaccinali all’ interno dello Stadio e nella sala consiliare. Per quasi due anni l’amministrazione è stata rallentata da questa emergenza. Ma non ci siamo scoraggiati e in soli quattro anni, con nemmeno la metà dei dipendenti comunali rispetto agli anni ‘80 e ‘90 antecedenti ai blocchi delle assunzioni e alle spending review, ci siamo concentrati per dare seguito a progetti e cantieri storici per la città, come quello di Piazza della Visitazione, il restauro del teatro Duni, l’imponente progetto di conversione a LED di tutta l’illuminazione pubblica della città, i 32 milioni di euro intercettati col Pnrr per nuovi asili, nuove palestre e per il nuovo Stadio, sempre con la massima onestà.
Ciò che mi si viene spesso riconosciuto è l’essere stato un sindaco presente e avere accolto e ascoltato tanti cittadini anche personalmente nel mio ufficio o per la strada. E credo sia grazie proprio al grande lavoro di sintesi delle istanze provenienti dai cittadini, naturalmente grazie ai miei consiglieri, ai miei assessori a tutta la squadra, che siamo riusciti a tradurre in modo concreto alcune esigenze dei cittadini, intervenendo su questioni ferme all’ultimo trentennio, in particolare su strade e scuole.
Con una visione sempre orientata al futuro, alla crescita e allo sviluppo della città dal punto di vista urbanistico, turistico e con costante ambizione internazionale, diventando la Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo per il 2026, un traguardo eccezionale che ho dedicato a tutti i cittadini che hanno creduto in noi.
Passerà alla storia l’investimento record di ben 5 milioni di euro in due anni sulle strade urbane e 2,5 milioni sulle scuole comunali. Ma anche la tenacia di voler rendere fruibili beni inestimabili per la città come il Castello Tramontano, il Casino Dragone, Santa Maria de Armenis o la stessa Balena Giuliana.
Ma la mia più grande soddisfazione è che abbiamo lavorato sempre con trasparenza, impegno e amore per Matera. Fare il sindaco per una città come Matera ti segna, la sua bellezza ti travolge, l’amore che provi per lei ti obbliga a essere una persona migliore, è una città che ti obbliga a rialzarti e a guardare avanti, a ripartire appunto.
Con umiltà, quella di un figlio di insegnanti, posso dire che abbiamo commesso anche errori, l’ho detto anche in consiglio comunale, chi non fa non sbaglia, errori che attengono però la sfera della politica, non errori amministrativi. Tanti sono stati gli esposti contro la mia persona ma il mio casellario giudiziario è rimasto immacolato. Credo che a Matera, un figlio di insegnanti, senza una carriera politica di lungo corso alle sue spalle, abbia scardinato un bel po’ di equilibri. E quelli erano equilibri che si basavano sul controllo del potere, un controllo che per certi versi teneva la città in mano alle solite persone ai soliti interessi e ai soliti affari, soprattutto quelli speculativi edilizi. Noi a partire dal regolamento urbanistico abbiamo osato con moderazione e garbo, metterci di traverso a quel sistema di potere affaristico, noi con quel modo di fare che qualcuno ha pensato fosse superbia, no era voglia di amministrare in modo libero e onesto, voglia di non voler scendere a patti, non rimanere aggrappati alle poltrone ad ogni costo, non voler negoziare sempre tutto, ritenevamo e riteniamo che la politica, che certamente è anche mediazione, compromesso ma non scambio, non distribuzione di postazioni ma prima di tutto condividere obiettivi comuni, su rapporti di lealtà reciproca prima di tutto e onestà verso le regole e verso la comunità.
Due sono state le espressioni che nei giorni delle dimissioni di 17 consiglieri in uno studio notarile, non mi sono piaciute, dette da esponenti dell’ opposizione: 1) non potevamo farci sfuggire questa occasione che ci hanno servito su un piatto d’argento; 2) in questo modo possiamo riprenderci finalmente la città. La città non appartiene a voi, non appartiene a me, non appartiene ai partiti, appartiene a sé stessa e ai cittadini.
A Matera, un mese fa la comunità ha assistito a un atto che ha scosso le fondamenta della democrazia locale. I consiglieri, eletti come custodi della volontà popolare, hanno abdicato al loro ruolo, dimettendosi e consegnando la città a un commissario. Così facendo, hanno messo a repentaglio non solo i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche. Come disse Martin Luther King Jr., “L’ingiustizia in qualsiasi luogo è una minaccia alla giustizia ovunque”. Questo senso di profonda ingiustizia si è ora l’animo dei materani, che guardano al futuro con apprensione. Eppure io voglio rassicurare tutti voi. Guardiamo al futuro e proviamo a ripartire dalle cose belle fatte, dai traguardi raggiunti, dalle relazioni create in questi quattro anni, per una Matera sempre più bella e sempre più protagonista a livello internazionale”.
La fotogallery dell’incontro RiparTI-AMO Matera ( foto www.SassiLive.it)