Leonardo Pinto, Presidente Onorario ANSB (Associazione Nuova Sanità e Benessere): “Scoppola sonora al centrodestra, ma anche al centrosinistra, responsabile della sciagurata riforma del titolo V della costituzione”. Di seguito la nota integrale.
Martedì 3 dicembre 2024 la Corte Costituzionale ha depositato la sentenza N.192/2024 che contiene 14 dichiarazione di incostituzionalità (anche derivata), 12 inammissibilità e 24 dichiarazioni di non fondatezza.
E’ un baluardo contro le disuguaglianze regionali nei diritti essenziali come sostenuto dall’Ansb nei convegni promossi insieme a presenza etica, Centro Carlo Levi, Cna e sindaci del Medio Agri Sauro.
No a Regioni: sanità, scuola, trasporti, energia, professioni. Stop ai Lep. Livelli essenziali prima del trasferimento. Devoluzione sì, ma entro le colonne d’Ercole: al Parlamento le esigenze unitarie. Asimmetrie a rischio irresponsabilità, spesa storica.
Autonomia differenziata sì, ma in base al principio di sussidiarietà. Il che rende difficilmente trasferibili alle Regioni materie come istruzione, trasporti, energia, comunicazione e professioni. I Lep (livelli essenziali di prestazione) devono essere determinati e garanti prima di ogni trasferimento di competenze per evitare disuguaglianze nei diritti fondamentali dei cittadini, mentre la concorrenza fra le Regioni non può minare la solidarietà fra loro e con lo Stato; con le asimmetrie si rischia l’irresponsabilità finanziaria. Va escluso il riferimento alla spesa storica per il finanziamento delle funzioni trasferite. È riservata al Parlamento la competenza legislativa esclusiva in alcune materie affinché siano curate le esigenze unitarie. Spetta al legislatore trovare le soluzioni per attuare la devoluzione ritenuta più adeguata senza varcare le colonne d’Ercole rappresentate dalla nostra forma di Stato. Questa la sintesi della sentenza 192/24 che ha bocciato la legge Calderoli, lasciandola con vari buchi che al momento la rendono inapplicabile e mette in forse il referendum: sotto la scure della Consulta sono caduti contenuti essenziali oltre che principi ispiratori. «Adesso se ne deve occupare la Cassazione, alla quale abbiamo trasmesso il testo perché deve verificare se ci sono le condizioni o meno per il referendum. Questo è il primo passaggio, poi gli altri si vedrà», spiega il presidente della Corte costituzionale Augusto Barbera. Ora il civismo ha il dovere di aprire un dibattito serio sul regionalismo italiano. La ANSB è pronta a farlo insieme alle altre associazioni con cui ha finora trattato la delicata questione.