Al via cantiere per studentato Unibas di Matera, Di Cuia (Uil): “Non solo un luogo fisico, ma anche un simbolo di ciò che la Basilicata può offrire: accoglienza, innovazione e cultura”. Di seguito la nota inviata da Bruno Di Cuia Segretario Confederale Regionale Uil.
Matera, cuore pulsante di cultura e innovazione nel Sud Italia, celebra un evento atteso da anni: l’avvio del cantiere per lo studentato dell’Università degli Studi della Basilicata. Un progetto ambizioso, destinato a diventare un simbolo di progresso per la città e per l’intera regione. Tuttavia, la lunga strada percorsa per giungere a questo momento ci impone una riflessione sui ritardi e le sfide che hanno rallentato la sua realizzazione. Dobbiamo riconoscere e dare atto alla regione Basilicata, ed in particolare all’assessore Pasquale Pepe, per aver voluto caparbiamente portare a compimento questo avvio di realizzazione dello studentato. A Pepe va riconosciuto la sua volontà di portare avanti ulteriori realizzazioni, come la statale 7 Ferrandina-Matera, grazie alla ricerca dei finanziamenti adeguati. La realizzazione della statale potrebbe rendere ancora più attrattiva il polo dell’università della Basilicata di Matera, che deve porsi come centro sia di preparazione dei nostri giovani, unitamente all’essere anche un centro di ricerca che potrà essere utilizzato dalle aziende già insediate nel territorio e attrattive per altre. Matera non è solo turismo.
Un progetto di prestigio
Lo studentato sarà ospitato nel secondo padiglione dell’ex ospedale cittadino, nel quartiere Lanera, e si estenderà su una superficie di circa 5.500 metri quadrati, circondato da un’area verde di 22.000 metri quadrati e con 3.000 metri quadrati dedicati ai parcheggi. Con 150 posti disponibili, questa struttura offrirà non solo un luogo in cui vivere, ma anche uno spazio moderno, funzionale e inclusivo, pensato per rispondere alle esigenze di studenti provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero.
Il costo totale dell’opera è di 13,6 milioni di euro, finanziati con risorse regionali, fondi ministeriali e il supporto dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Basilicata (Ardsu). La consegna è prevista entro giugno 2026, e la speranza di tutti è che questa volta i tempi vengano rispettati.
I ritardi accumulati: un’ombra sul percorso
Non possiamo però nascondere che questo risultato arriva dopo anni di difficoltà. Già nel 2018, durante un sopralluogo, si prevedeva di completare lo studentato entro il 2019. Successivamente, una serie di ostacoli burocratici, lungaggini amministrative e difficoltà tecniche hanno posticipato continuamente l’inizio dei lavori. Questi ritardi hanno avuto un impatto significativo sull’attrattività dell’ateneo, costringendo molti studenti a optare per soluzioni abitative precarie o a rinunciare del tutto alla scelta di studiare a Matera.
In qualità di sindacato, non possiamo ignorare l’importanza di investire nelle infrastrutture universitarie come volano per il rilancio del nostro territorio. L’accesso a spazi abitativi di qualità è un diritto che va tutelato con urgenza e determinazione.
Un impegno che guarda al futuro.
L’inaugurazione del cantiere segna finalmente un cambio di passo. È cruciale che le istituzioni locali e regionali garantiscano che il cronoprogramma venga rispettato, senza ulteriori slittamenti. Matera non può permettersi di perdere ulteriori occasioni per consolidare il proprio ruolo come hub culturale e accademico del Sud Italia.
Questo studentato rappresenta non solo un luogo fisico, ma anche un simbolo di ciò che la Basilicata può offrire: accoglienza, innovazione e cultura. È una promessa di riscatto per i giovani e una speranza concreta per il rilancio sociale, economico e culturale della città.
Come UIL, continueremo a vigilare affinché l’opera venga completata nei tempi previsti e che diventi davvero un’opportunità per gli studenti e per Matera. La Basilicata ha bisogno di progetti come questo: un futuro che non sia solo immaginato, ma costruito con solide fondamenta.
Matera guarda avanti. Ora sta a noi non voltare più lo sguardo altrove.