Diritto alla conoscenza, Bolognetti (Radicali Lucani): “”Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati”. Di seguito la nota integrale inviata da Maurizio Bolognetti nel tredicesimo giorno dell’azione nonviolenta.
12 giorni di digiuno iniziato il 28/11/2024 (solo acqua); dalle 23.59 del 10/12/2024 proseguo con lo sciopero della sete.
Buongiorno amici e amiche, compagni e compagne e, aggiungo, fratelli e sorelle.
Buongiorno a chi crede, a chi ha fede, a chi sa che amare è conoscere e amicizia è costanza dell’attenzione. Ma buongiorno anche a chi questi frutti dolci non li ha colti ancora.
Nella tarda serata del 10 dicembre 2024 ho dovuto chiamare la guardia medica nella persona della dr.ssa Rosalia Lobresco, che con cortesia e grande disponibilità mi ha immediatamente raggiunto nella mia abitazione. Dopo avermi visitato, la dr.ssa Lobresco ha riscontrato una Faringo-tracheite che, per come mi sento, è in evidente peggioramento. Ovviamente alcune soluzioni terapeutiche non sono praticabili stante lo sciopero della sete in atto, preceduto dal digiuno a sola acqua. Non praticabili anche a causa di altre patologie, quali la presenza di un’ernia iatale con reflusso gastro-esofageo e ripetute ulcere riscontrate negli anni da esami gastroscopici. Ciò detto, ripeto, e vi prego di tenerlo in seria considerazione, che il tema non è la mia precaria salute, ma le ragioni che sto provando ad alimentare. Con-vincere (vincere assieme). I temi posti, come compreso a livello di massima assise regionale dai consiglieri Piero Marrese e Angelo Chiorazzo, non possono che essere al centro di una politica che voglia riacquistare dignità, essendo essi temi attinenti la qualità delle nostre democrazie, il diritto umano a poter conoscere per deliberare, la giustizia, la giustizia sociale, lo Stato di diritto democratico, la Costituzione, la salute delle nostre istituzioni a tutti i livelli. Prego gli amici della stampa che dovessero essere raggiunti da questa mia di riprenderla. Questa mattina, credetemi, davvero non riesco a produrre oltre. Tra l’altro, in questo momento ho difficoltà a respirare.
Proviamo a invertire i termini: perchè un nonviolento che crede nella forza della nonviolenza e del Satyagraha deve sempre esser costretto ad alimentare la sua fame di democrazia, ecc. attraverso “forme di lotta e dialogo” come quelli che sto praticando?
Si rischia vita e salute per difendere ciò che fa la cifra delle nostre vite, delle vite di tutti e di ciascuno.
È fame di democrazia, diritti umani, giustizia e libertà. E in questo tempo di Avvento, che si spera possa aiutare tutti noi a recuperare fede, cuore e un necessario contatto con ciò che è spiritualità, permettetemi di citare le Beatitudini: “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati”. P.s. I vangeli sono libri e parole di vita e che danno vita. Con amicizia e affetto.