Sabato 14 dicembre 2024 alle ore 10:30 nel Polo Bibliotecario di Potenza si terrà un incontro dibattito sul tema dei linguaggi simbolici utilizzati dalla mafia dal titolo “La mafia e i suoi linguaggi”, su iniziativa dell’associazione “Primavera Lucana”, . L’incontro trae spunto dalla vicenda accaduta nel giorno di ferragosto di quest’anno durante la processione della “Madonna del Mare”, nel corso della quale il sindaco di Scanzano jonico, comune sciolto per mafia nel 2019, avrebbe turbato la processione, facendo fare una sorta di inchino con la statua della Madonna nei pressi di uno stabilimento balneare riconducibile ad un clan mafioso. La vicenda sarà l’occasione per riflettere sul problema della strumentalizzazione della fede religiosa da parte delle organizzazioni mafiose, nonché per interrogarsi e riflettere, più in generale, sui pericoli legati alla presenza della criminalità organizzata. L’inchino durante la processione religiosa, infatti, costituisce un rituale dall’alta valenza simbolica, con cui la mafia ostenta il proprio ruolo all’interno della società, dando una dimostrazione visiva del proprio potere, che in questa particolare circostanza mira ad ostentare un connubio con la Chiesa stessa. Da decenni le mafie dedicano una cura particolare ai simboli e alle pratiche della religione: in tal modo la fede cattolica e i suoi segni più sacri sono piegati e resi strumento di acquisizione di consenso sociale. La storia delle mafie è attraversata anche da storie di alcuni preti e religiosi accondiscendenti nei confronti dei mafiosi. Tuttavia, negli ultimi anni anche nelle zone a più alta densità mafiosa, lì dove cosa nostra, camorra e ndrangheta esistono da secoli e sono maggiormente radicate, si sono sviluppate sensibilità e reazioni importanti da parte delle Chiese locali, dei Pastori e delle persone oneste. In questi territori molti Vescovi coraggiosi sono intervenuti con efficacia per impedire le infiltrazioni criminali nelle processioni, avendo compreso che la mafia non è solo organizzazione di atti criminali, ma ha a che fare con la cultura di un popolo, mettendosi in sintonia con i valori dominanti del sentire popolare, prendendone in prestito il linguaggio ed attingendo alle medesime simbologie. Il convegno ha lo scopo di far capire come l’elemento della comunicazione nel contesto mafioso sia estremamente importante, anche per comprendere l’uso che le mafie fanno di internet e dei social: farsi vedere con macchine potenti, belle donne e con soldi serve per rafforzare il potere e controllare gli altri attraverso il numero di like ottenuti. L’iniziativa si propone, in particolare, di far acquisire ai giovani la consapevolezza di quanto siamo circondati dal sistema e dalla mentalità mafiosa, nonché l’importanza di negare loro il consenso, facendo capire che quello che noi riteniamo innocuo come una serie tv, un film, un social, in realtà spesso contiene in sé elementi che contengono simboli e messaggi mafiosi. L’incontro sarà anche l’occasione per parlare di alcuni dei fenomeni che più destano allarme e preoccupazione nei cittadini che vivono in Basilicata, come l’inquinamento ed il traffico illecito di rifiuti, in relazione ai quali le organizzazioni criminali spesso dirigono i loro interessi economici. All’incontro parteciperanno, in veste di relatori, Rosy Bindi, già Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania, già Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, e don Marcello Cozzi, già componente del Gruppo di lavoro sulla “scomunica alle mafie” e coordinatore dell’Istituto di ricerca e di formazione interdisciplinare sui fenomeni delle mafie e della corruzione. L’incontro verrà coordinato dall’ex magistrato Alberto Iannuzzi, già Presidente vicario della Corte di Appello di Potenza, il quale introdurrà i lavori e dialogherà con i relatori. I saluti saranno affidati al direttore del Polo bibliotecario,
Parteciperanno all’evento gli studenti dei Licei “Galileo Galilei” e “Pier Paolo Pasolini”, nonché gli studenti della scuola media “Luigi La Vista”. Hanno aderito all’iniziativa le associazioni “Libera Potenza”, “Laboratorio di educazione alla pace”, “Agesci Basilicata”, “CGIL Basilicata”, “MedinLucania”, “Comitato per il ritiro di ogni autonomia differenziata”, “Comitato Comunità e Sviluppo Basilicata” e CSI Basilicata.