“L’utilizzo degli ammortizzatori sociali pesa ormai da troppo tempo sulle condizioni economiche e di prospettive occupazionali delle lavoratrici e dei lavoratori. Vi è tutta la responsabilità dell’azienda che ha deciso di non investire più nel settore nel nostro Paese”. Lo hanno detto la segretaria generale Fiom Cgil Basilicata e il segretario Antonio Lanorte intervenendo all’Attivo Fiom Cgil dei delegati e delle delegate Stellantis e dell’indotto.
“Quello delle multinazionali che se ne vanno dall’Italia è un problema generale. Stellantis – hanno proseguito – ha delle responsabilità evidenti in quanto è la casa automobilistica che perde di più, in Italia e in Europa. Ma responsabilità le ha anche il governo: non solo non ha fatto nulla ma ha addirittura tagliato di 4,5 miliardi il fondo automotive. Un governo che chiede l’intervento dell’Ue per il settore, mentre taglia in Italia. L’addio di Tavares – hanno sottolineato – è un segno del fallimento della casa automobilistica Stellantis. Per certo il suo piano industriale per l’Italia è stato disastroso. Mancano investimenti ,ricerca e innovazione. Si continuano a registrare ritardi per affrontare la transizione, la continua ricerca di riduzione dei costi non riconosce la centralità dei lavoratori”.
Per Calamita “c’è un estremo bisogno di un piano industriale per l’Italia, perché fino ad oggi ci sono stati solo annunci. Un piano industriale che specifichi le produzioni, in particolare di modelli mass-market, quelli che trainano il mercato. Parallelamente abbiamo bisogno di garanzie occupazionali. Negli ultimi anni sono usciti migliaia di lavoratori che sono stati incentivati ad andarsene e non sono stati sostituiti. A Melfi il rischio di deindustrializzazione è molto grave. Nonostante il piano industriale che avrebbe dovuto prevedere la conversione alla produzione elettrica e la garanzia occupazionale, Stellantis non ha previsto modelli necessari a saturare gli impianti. È fondamentale un’ azione concreta anche da parte della Regione Basilicata perché al tavolo nazionale con il governo Stellantis presenti un piani industriale vero. Il rischio occupazione è serio, ma il silenzio delle istituzioni regionali è preoccupante. L’indotto e la logistica stanno soffrendo in particolar modo la crisi”.
Al centro dell’Attivo anche il rinnovo del contratto collettivo nazionale e la sicurezza nei luoghi di lavoro: “La risposta a Federmeccanica – hanno concluso – va fatta con uno sciopero che in Basilicata si svolgerà il 15 gennaio. È stato definito unitariamente con le altre organizzazioni sindacali un attivo di tutti i delegati della regione, confermando le assemblee nei luoghi di lavoro, nelle quali verrà data priorità anche al tema della sicurezza, alla base della piattaforma del rinnovo contrattuale e tra le priorità della Fiom anche alla luce degli ultimi tragici incidenti che hanno provocato la morte dei due manutentori lucani nell’azienda in appalto all’Eni”.