I dati del Sole 24 Ore sulla qualità della vita certificano un arretramento drammatico per Matera, terzultima nella classifica per cultura e tempo libero e 84ª in generale. Un risultato deludente, figlio di una gestione amministrativa inadeguata, che ha penalizzato una città simbolo di cultura e identità.
In questi ultimi anni, purtroppo, si è lavorato poco e male per consolidare quanto di buono era stato costruito in precedenza. Si è avuta l’impressione che, tra Regione e Comune, ci si sia concentrati nel distruggere risultati e percorsi già avviati, perdendo di vista le reali necessità della comunità.
Il fallimento non è solo nei numeri, ma nella incapacità di rendere Matera più forte di fronte alle sfide che riguardano non solo la città, ma l’intera Basilicata e il Mezzogiorno. Matera, che avrebbe potuto essere un modello, rischia per inadeguatezza e, forse, malafede, di diventare un esempio di ciò che non si dovrebbe fare.
Ora si tratta di andare oltre, di ricostruire ciò che è stato compromesso, di lavorare per rilanciare Matera come città della cultura, del turismo e della qualità della vita. Serve una visione che sappia guardare al futuro, restituendo ai cittadini l’orgoglio di appartenere a questa meravigliosa città.