Riportiamo di seguito l’intervento della presidente dell’Ordine degli Psicologi, Luisa Langone, che ha preso parte alla tavola rotonda in occasione degli Stati Generali sulla Disabilità sul tema “Inclusione, benessere e progetto di vita” “È un onore poter contribuire a questo importante momento di riflessione e confronto sugli aspetti che riguardano la disabilità e le sfide che essa pone alla nostra società. Oggi, più che mai, è essenziale fare il punto sui progressi raggiunti e, soprattutto, sulle aree di criticità in cui è ancora necessario un impegno comune per garantire piena inclusione e pari opportunità per tutte le persone, a partire dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie. Per capire a fondo il significato e l’impatto dell’evento, all’interno di un nucleo familiare è importante innanzitutto comprendere la realtà familiare nelle sue specificazioni e peculiarità, come ad esempio, il livello di risorse interne ed esterne e di supporto sociale ed extrafamiliare, su cui la famiglia stessa può contare. In tal senso, mi preme sottolineare quanto sia cruciale il ruolo che la psicologia, e in particolare gli psicologi, possano avere in questo contesto. La psicologia non è solo un alleato nella gestione delle difficoltà emotive e psicologiche che possono derivare da una condizione di disabilità, ma è anche un elemento chiave per promuovere il benessere, l’autonomia e l’integrazione sociale di queste persone. Gli psicologi, infatti, sono professionisti che operano su più fronti: dall’accompagnamento psicoterapeutico per chi vive disagi emotivi, legati alla disabilità, al supporto per le famiglie e fino al lavoro educativo e riabilitativo che consente alle persone con disabilità di sviluppare strategie adattive. La psicologia è fondamentale anche per sensibilizzare la società verso una visione più inclusiva, intervenendo sulle dinamiche sociali, educative e lavorative che troppo spesso emarginano e discriminano. Come Ordine, la nostra responsabilità è quella di garantire un’offerta formativa adeguata agli psicologi, affinché possano affrontare con competenza e sensibilità le sfide quotidiane che la disabilità impone. Siamo, inoltre, impegnati in una continua riflessione sul miglioramento delle politiche sanitarie e sociali, promuovendo l’integrazione della psicologia in contesti che vanno dalla scuola alla sanità, dall’ambito lavorativo all’inclusione sociale. Gli interventi di inclusione sociale per persone con disabilità si basano su una serie di misure che favoriscono l’accesso a tutti gli aspetti della vita sociale, economica e culturale. Tra le possibili modalità per attuare tali interventi, vorrei ricordare l’accessibilità fisica e ambientale; l’adeguamento degli spazi pubblici, le tecnologie assistive, l’educazione inclusiva, la formazione del personale educativo, l’occupazione e formazione professionale con integrazione nel mondo del lavoro, leggi e politiche di inclusione e di welfare, partecipazione attiva delle persone con disabilità, favorendo l’autodeterminazione. Vorrei, ancora, fare appello alla collaborazione con tutti gli attori coinvolti: istituzioni, associazioni, professionisti e cittadini. Solo un lavoro sinergico, che riconosca il valore della psicologia come strumento per promuovere l’autonomia e il benessere psicologico delle persone con disabilità, può portarci verso una società più equa e inclusiva. Formazione, prevenzione e personalizzazione del percorso didattico, prima, e lavorativo, poi, sono i pilastri su cui è fondamentale lavorare con tutti gli attori, per avere una società più equa e giusta che sappia valorizzare le differenze. Il nostro impegno, infine, non è solo professionale, ma anche etico. La psicologia ha il dovere di essere al fianco di chi ha più bisogno di sostegno, di ascolto e di opportunità”.
Dic 20