Automotive, Turco e Lomuti (M5s): al via tavolo di confronto con settore indotto. Di seguito la nota integrale.
Sulle attuali vicissitudini dell’Automotive italiano, con particolare riferimento alle realtà d’impresa insistenti in Basilicata, abbiamo partecipato ad un confronto sulla situazione lucana dell’indotto dell’auto, raccogliendo le istanze delle diverse rappresentanze Confapi. Diverse sono le preoccupazioni e le istanze raccolte per affrontare una crisi che nel 2025 sarà ancora più devastante per il tessuto socio-economico di questa parte di territorio.
Nel corso dei lavori, è emerso il grido d’allarme del mondo imprenditoriale e dell’indotto operante nello stabilimento di Melfi, dove cresce legittimamente la forte preoccupazione legata ai numeri della CIG e del paventato rischio del blocco delle attività legate all’indotto locale per l’imminente anno nuovo. Una preoccupazione che nasce da una mancata azione del Governo che non ha saputo prevenire quello che sta accadendo. serve rilanciare il settore dell’Automotive per scongiurare la chiusura di imprese dedite alla logistica e alla componentistica, fondamentale per lo stesso comparto. Le conseguenze di cui oggi siamo costretti ad occuparci, sono figlie di un mancato e tempestivo adeguamento ai tempi non più rinviabile, che impone, com’è noto, grande attenzione verso il percorso già tracciato dalle politiche europee e dal Green Deal. Una transizione che, per assenza di opportuni piani industriali nazionali, farà pagare il suo prezzo ai lavoratori e alle imprese dell’indotto, anello ultimo e debole di una catena che ancora non vede i giusti ingranaggi. Ecco perché sono necessarie misure strutturali, in grado di intervenire quando la cassa integrazione autorizzata terminerà di offrire una limitata boccata d’ossigeno, scongiurando i licenziamenti, per una transizione industriale ed energetica non gestita, in cui è nota l’attuale difficoltà dell’elettrico ad assorbire i numeri della vecchia forza lavoro impegnata nell’endotermico.
Al tavolo di lavoro hanno preso parte le rappresentanze di Confapi di Matera, Potenza e Taranto, con le quali abbiamo analizzato lo status quo delle crisi aziendali aperte, vissute da ciascun territorio chiamato in causa. Ne è venuto fuori un confronto costruttivo e certamente precursore delle prossime azioni da mettere in campo in maniera sinergica, ciascuno per le proprie competenze ed un quadro complessivo e chiaro, sul quale intendo personalmente adoperarmi con gli strumenti a mia disposizione.