Dimensionamento scolastico, Consigliere regionale Cifarelli (PD): “Si guardi al futuro”. Di seguito la nota integrale.
In questi giorni le Province di Potenza e di Matera stanno discutendo con i sindaci e con le autorità scolastiche su come “dimensionare” le scuole sui rispettivi territori provinciali tenendo conto delle linee guida approvate dalla Giunta regionale sulla base dei criteri indicati dal Ministro dell’Istruzione e del Merito. Si assiste in queste ore in provincia di Matera, anche a seguito delle scelte di indirizzo effettuate dalla Regione, ad una serie di prese di posizione istituzionali e di petizioni, con motivazioni tutte legittime, che pongono l’attenzione sulla necessità di non privare singoli territori o comuni di dirigenze scolastiche più o meno storiche. Per ultimo l’ottimo Sindaco di Miglionico, Giulio Traietta, ha chiesto di non privare la città di Matera dello storico istituto “Minozzi-Festa” che rischierebbe l’accorpamento con altro istituto in ragione del fatto che la deroga ottenuta lo scorso anno nel Decreto Mille proroghe, che ha permesso il mantenimento di due istituti (uno su Matera e uno su Potenza), non sarebbe sicura anche per il prossimo anno. Ho apprezzato l’intervento di Traietta che attribuisce un ruolo importante a Matera anche nei confronti della propria area metropolitana e, aggiungo io, quanto sia decisivo che l’istituzione Provincia ne riconosca a sua volta ruolo e funzione, cosa non sempre accaduta in questi anni. Premesso che non si capisce per quale automatismo, qualora non dovesse esservi nuovamente la deroga, dovrebbe essere la città di Matera a perdere una dirigenza, penso che entrambe le Province dovrebbero valutare con più lungimiranza il peso del dimensionamento scolastico 2025/2028. Il calo delle nascite e la conseguente riduzione della popolazione scolastica è una realtà che sarà impossibile invertire nel breve-medio periodo. Senza una visione prospettica anche della organizzazione della rete scolastica le guerre di campanile rischiano di prendere il sopravvento e diventare terreno di scontro politico ed istituzionale come, purtroppo, abbiamo già visto in occasione dell’ultimo dimensionamento scolastico e come, purtroppo, si sta verificando anche in questo. Sarebbe necessario, pertanto, che entrambi i Consigli provinciali ed i rispettivi Presidenti, a maggior ragione perché non eletti dal popolo ma frutto di cosiddette elezioni di secondo livello, guardino a questo dimensionamento come ad una tappa di un percorso più lungo e, da vera classe dirigente di questa regione, assumano decisioni “terze” rispetto ai propri territori di provenienza guardando all’esclusivo interesse della qualità dell’istruzione per le nostra ragazze ed i nostri ragazzi che vada oltre i piccoli interessi di bottega o di qualche campagna elettorale.