Solidarietà ed inclusione hanno caratterizzato le festività in una fase sempre più segnata dall’aumento della povertà e del disagio sociale tra famiglie materane ed extracomunitari come è avvenuto nella mensa dei poveri di Don Giovanni Mele e presso la comunità di Sant’Egidio.
“Le persone invisibili – dice Bruno Di Cuia, Uil Matera – sono tra noi e per questo devono diventare visibili a tutti e non solo a Natale”. Nell’annunciare per il nuovo anno la costituzione in Basilicata del coordinamento regionale Uil immigrazione e nuove iniziative in attuazione della campagna “acchiappafantasmi”, Di Cuia afferma che ” sembra mancare l’obiettivo di trasformare l’immigrazione in una risorsa per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese”. “in Italia il decreto flussi è dominato da una visione securitaria, trascurando completamente il potenziale economico che l’immigrazione potrebbe rappresentare; invece di percepire gli immigrati come una risorsa, vengono spesso trattati come una minaccia da contenere. È un approccio che ci limita. Quello di cui avremmo davvero bisogno è un sistema di flussi di immigrazione programmato, basato su una chiara identificazione delle professionalità di cui il nostro Paese ha bisogno e che molti lavoratori stranieri già possiedono nei loro Paesi d’origine”.
Dal 2014 a oggi, quasi 28.000 persone hanno perso la vita o risultano disperse nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, con almeno 635 morti e 982 dispersi solo nel 2024. Questi numeri – aggiunge il segretario Uil Vincenzo Tortorelli – provano l’obsolescenza e l’inefficacia del sistema basato sul decreto flussi e sulla ‘chiamata a distanza’. Questo modello – continua non solo non risponde alle esigenze del mercato del lavoro, ma favorisce anche pratiche opache come il mercato nero dei permessi di soggiorno. Preoccupanti sono anche le condizioni dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), come denunciato recentemente dal Consiglio d’Europa. In questi luoghi, i diritti umani non sembrano al primo posto, e la dignità della persona viene spesso ignorata”
“È urgente – sottolinea il sindacalista della Uil – adottare un sistema che consenta l’ingresso legale per ricerca di lavoro, permettendo l’emersione degli oltre 800.000 stranieri irregolari già presenti nel nostro Paese, come avviene in altri stati europei. Garantire vie legali e sicure – ha sottolineato il Segretario – ridurrebbe significativamente il ricorso ai trafficanti e offrire alternative dignitose a migliaia di persone in cerca di una vita migliore”.
“La UIL invita il Governo e le istituzioni europee a ripensare radicalmente le politiche migratorie, superando il decreto flussi e introducendo percorsi diversificati e legali per l’ingresso nel nostro Paese, come previsto dal testo Unico Immigrazione del 1998”.
E Di Cuia aggiunge: “il futuro dei flussi migratori, consci che non potrà essere fermato, deve essere ripensato, non come una questione di sicurezza, ma come un’opportunità per lo sviluppo industriale, economico e sociale dell’Italia. Solo attraverso una gestione efficace e programmata potremmo trasformare l’immigrazione da problema percepito a risorsa concreta.
È tempo di dare un segnale forte, di prendere decisioni coraggiose e di avviare un dialogo costruttivo che metta al centro i diritti dei lavoratori, con soddisfazione degli imprenditori, per il benessere del nostro Paese”.