Presentato nel tardo pomeriggio nel Birrificio79 in via delle Beccherie a Matera il Manifesto “T- essere per essere Tessere”, scritto in forma co-partecipata con tutti i cittadini e le cittadine che hanno partecipato alla realizzazione della Prima Festa del Bene Comune.
Sono intervenuti Mariachiara Cefaloni e Martina Montagano per “Tessere”, Eustachio Lapacciana per Birrificio79 e Nicola Petrillo per Ego55.
Gli amici e amiche e “proprietari” di casa del Birrificio hanno raccontato la loro storia e la storia di Birrificio79 mentre amici e amiche di EGO55 hanno raccontato come hanno pensato e dato un nome, una identità e un colore al processo di Tessere.
Durante l’evento sono state anche annunciate le date della Festa del Bene Comune che si terrà a Matera dal 23 al 25 maggio 2025.
Il Manifesto è stato “pensato” non solo per identificare contorni, radici e sviluppi di chi ha fatto parte (e farà parte) dell’organizzazione della Festa del Bene Comune, ma perché possa diventare il “navigatore” delle strade che si percorreranno e un “richiamo” a tutti e tutte coloro che si vorranno avvicinare al processo e agli sviluppi di Tessere.
L’organizzazione della Festa del Bene Comune ha unito energie, visioni, modi di fare e di pensare che sembravano diametralmente opposti ma che si sono rivelati accumunati da un unico filo conduttore. Il Manifesto diventerà uno stimolo sempre maggior ad innescare processi comuni che non portino solo all’organizzazione della Festa. Una guida per costruire Bene Comune, una guida che, chiaramente, potrà in ogni momento essere, a seconda delle persone che abiteranno il processo, modificata, migliorata, sintetizzata, a partire proprio dal primo punto del Manifesto, la Generatività.
Il Manfesto è anche consultabile al seguente link: https://myqrcode.mobi/qr/5bf6fcb9/view
IL TESTO INTEGRALE DEL MANIFESTO
“Tessere” è un processo che nasce a Matera nel 2024 dal desiderio, condiviso inizialmente tra alcuni amici e amiche e poi allargato a tutta la città, di lavorare insieme per il Bene Comune, cercando di coinvolgere le cittadine e i cittadini che vogliono impegnarsi in questa direzione. La prima festa del Bene Comune 2024, che si è tenuta nelle giornate del 24,25,26 maggio 2024, è stata la prima tappa di questo processo che vuole crescere ed evolvere ascoltando i bisogni del nostro territorio.
Come ripetuto più volte durante le giornate della Festa, il processo di Tessere, continuerà ad andare avanti e ad avere le porte aperte per chiunque voglia partecipare in maniera attiva alla vita della città.
Viviamo in un’epoca in cui sembra che non possiamo influire sulla realtà che ci circonda, con una crescente distanza tra cittadini e politici. Questo porta a un indebolimento della democrazia, come dimostra l’alto tasso di astensione alle ultime elezioni regionali lucane. La mancanza di un dibattito politico forte e chiaro alimenta l’aumento dei problemi economici, sociali e ambientali nella regione, rendendo difficile immaginare un futuro positivo in un contesto che non sembra curarsi delle persone che lo abitano.
Tra i giovani cresce la sfiducia nella partecipazione attiva, convinti che le dinamiche locali siano immutabili. Molti non credono che un impegno collettivo possa cambiare il territorio, portando a scarso interesse per i processi di cambiamento. In questo scenario non mancano soggetti che portano avanti iniziative tese a mettere in risalto le opportunità che il territorio lucano offre, in un’ottica di innovazione sociale e culturale. Tuttavia, si fatica spesso a trovare occasioni di dialogo e, anche se mossi dallo stesso spirito, non si riesce a creare reti che possano poi avere un impatto significativo.
Tessere si è inserito proprio in questo “solco” con l’organizzazione di una Festa dove si è provato a raccontare solo un piccolissima parte di tutto il positivo che si fa nel nostro territorio, creando una fitta rete di tante persone che hanno creduto in un processo.
A luglio, qualche mese dopo la Festa, attraverso un metodo di lavoro che permettesse la sintesi del pensiero di tutti i partecipanti (la giornata era aperta a tutti e tutte, non solo a chi aveva già fatto parte dell’organizzazione) si è completata la scrittura di un Manifesto che potesse definire i contorni, le radici e gli sviluppi del processo di Tessere. Il “navigatore” delle strade che si percorreranno in futuro e un “richiamo” a chiunque voglia farne parte.
Generatività
Sentiamo l’urgenza di avviare processi inclusivi e generativi per il bene comune, superando divisioni e dinamiche di potere squilibrate. La generatività implica creare nuove realtà condivise, lasciando spazio a tutti e tutte per partecipare responsabilmente. Al centro di questo processo c’è la relazione, accogliente e orientata verso l’altro, indispensabile per generare cambiamento. Agire in modo generativo significa superare l’autoreferenzialità, lavorando per il bene collettivo che ci precede e ci supera, in un percorso sostenibile e condiviso.
Ibridazione
Contaminare esperienze e luoghi è una dimensione molto significativa per abbattere i pregiudizi e le barriere culturali che solitamente impediscono a realtà molto diverse di incontrarsi e lavorare insieme, anche se spesso mossi da un obiettivo comune. Il risultato di un processo di questo tipo non è solo la somma delle parti ma una moltiplicazione di energie e visioni.
Condivisione — Dialogo
Il dialogo è il nostro metodo democratico e orizzontale, che supera identità individuali e di rappresentanza. Attraverso la valorizzazione delle diversità e la condivisione di idee e metodi, si può costruire una rete solida e collaborativa, orientata al raggiungimento del bene comune.
La dimensione relazionale è fondamentale: il dialogo non si limita a un percorso strutturato, ma include momenti informali e attenzione verso chi ci circonda. Solo attraverso rispetto, gentilezza e fiducia reciproca è possibile aspirare a un cambiamento autentico e condiviso.
Cambiamento
Promuovere il bene comune richiede un cambiamento nei comportamenti, negli stili di vita e nelle convinzioni. Come dimostrato durante la prima edizione della festa del bene comune, è fondamentale vedere il bicchiere mezzo pieno e riconoscersi come gocce capaci, insieme, di riempirlo. Il cambiamento si realizza attraverso una rete democratica e orizzontale, dove ciascuno contribuisce con intelligenza e passione, guidando le persone verso una trasformazione che coinvolge il pensiero e le azioni quotidiane.
Orizzontalità
L’orizzontalità è per noi basata sull’uguaglianza e la partecipazione collettiva, dove ogni individuo ha lo stesso valore e contribuisce in modo equo ai processi decisionali. Supera le gerarchie tradizionali, promuovendo collaborazione, dialogo e corresponsabilità per costruire reti inclusive orientate al bene comune.
Mezzopieno
Il nostro territorio vive una tendenza diffusa alla critica poco costruttiva, che alimenta sospetti e competitività piuttosto che collaborazione, sia nelle relazioni personali che nella vita comunitaria. Questo atteggiamento crea divisioni e frena il progresso. La proposta è di adottare un approccio positivo e propositivo, trasformando le situazioni negative in opportunità di cambiamento condiviso. Si tratta di superare il giudizio sterile e agire insieme, con responsabilità collettiva, per migliorare il contesto in cui viviamo.
comunità
Fare comunità significa costruire legami autentici e solidi tra le persone, basati sulla fiducia, il rispetto e la collaborazione. La forza delle relazioni crea un tessuto sociale che sostiene e arricchisce ciascun individuo, permettendo alla comunità di affrontare insieme le sfide e crescere collettivamente.
ascolto e cura
Ascolto e cura sono fondamentali per creare connessioni profonde e autentiche. L’ascolto attivo permette di comprendere le esigenze e i bisogni degli altri, mentre la cura implica un impegno concreto nel prendersi cura del benessere delle persone, creando un ambiente di supporto e rispetto reciproco.
senso di appartenenza
Il senso di appartenenza a una comunità nasce dal riconoscimento di essere parte di un tutto, in cui ogni individuo contribuisce alla costruzione di bene comune. Quando il senso d’appartenenza è forte e solido, stimola in noi il bisogno di provare a cambiare il negativo in positivo, e ci spinge all’azione.
La fotogallery della presentazione di “T- essere per essere Tessere” (foto www.SassiLive.it)