Collegato Lavoro, Tortorelli (Uil): il primo impegno del 2025 è rafforzare la tutela di lavoratrici e lavoratori, donne e giovani che rimarranno ancora e spesso senza alcuna tutela. Di seguito la nota integrale.
“La pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre u.s. del cosiddetto «Collegato Lavoro» , un insieme di norme che aumenta la precarietà e colpisce i lavoratori più deboli, pone al sindacato il primo impegno del 2025: rafforzare la tutela di lavoratrici e lavoratori, donne e giovani che rimarranno ancora e in troppi casi senza alcuna tutela”. Così il segretario regionale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli che aggiunge: ” i nuovi dati Inps sul mercato del lavoro nei primi 9 mesi del 2024, con l’80,5% di nuovi rapporti di lavoro temporaneo, mentre il tempo indeterminato e l’apprendistato rappresentano uno scarso 15,8% e 3,7% delle nuove attivazioni, accrescono le nostre preoccupazioni sull’entrata in vigore del Collegato Lavoro. Tra i punti che contestiamo e che abbiamo messo alla base dell’ultimo sciopero generale (29 novembre) insieme alla Cgil: per quanto riguarda i lavoratori somministrati (ex agenzie interinali) i contratti a tempo determinato e indeterminato potranno essere usati senza limiti e senza vincoli, eliminando il tetto del 30% ad azienda. Inoltre, non si applicano i limiti di durata e le causali per i contratti a termine per le categorie dei disoccupati e svantaggiati. Il ddl poi amplia a dismisura il concetto di «stagionalità» consentendone il ricorso anche per «intensificazione dell’attività lavorativa» ed «esigenze tecnico-produttive»: si potrà fare ricorso a questa tipologia di contratto in moltissimi settori e in piena libertà. C’è poi il capitolo più vergognoso che riguarda l’equiparazione fra assenza ingiustificata dal lavoro e dimissioni volontarie. In pratica, se un lavoratore non si presenta al lavoro, oggi deve essere licenziato dall’azienda e può avere la Naspi (l’ex disoccupazione) ma, seguendo le pressanti richieste delle imprese che non vogliono pagare i meno di 2 mila euro del cosiddetto «ticket licenziamento», il governo ha previsto di trasformare l’assenza in dimissioni volontarie anche per assenze che non sono una scelta del lavoratore, perché non è previsto alcun automatismo per l’Ispettorato del lavoro di accertare i fatti e la reale volontà della persona. Ancora, maggiori libertà sui cosiddetti contratti misti, per i quali viene estesa la flat tax; introduzione di un unico contratto di apprendistato duale, che prolunga la durata degli sgravi per le aziende e conferma che il sistema di istruzione è funzionale al mercato del lavoro; esclusione di una fetta di lavoratori autonomi (non iscritti agli albi) dal beneficio introdotto in caso di malattia e infortunio. .Persino contro le “stragi sul lavoro” che hanno segnato quest’ultimo scorcio di anno in Basilicata – aggiunge il leader della Uil lucana – ci sono misure inadeguate come l’istituzione di una Commissione per gli interpelli presso il Ministero del Lavoro e una relazione annuale sullo stato della sicurezza, vale a dire solo provvedimenti burocratici mentre le morti sul lavoro richiedono tutt’altro. La verità è che nonostante lo sciopero e la mobilitazione dei lavoratori il governo è andato avanti dritto per la sua strada, senza alcun segno di apertura alle tante richieste di modifica avanzate. Per noi questa legge è totalmente sbilanciata a favore delle imprese e precarizza ulteriormente il nostro mercato del lavoro, dove la precarietà già regna sovrana”.