Centro sociale di Lavello, Comune sfratta anziani e volontari che insegnano italiano ai migranti, Summa (Spi Cgil Basilicata): “Decisone ingiustificata e intollerabile, frutto di scarsa cultura sociale”. Di seguito la nota integrale.
“A distanza di un mese dallo sfratto dell’associazione di anziani dal centro sociale “M. Di Gilio” di Lavello, poi revocata dal Comune per intervento anche dello Spi Cgil, ci troviamo oggi a denunciare nuovamente una decisione inopportuna da parte dell’amministrazione. Apprendiamo infatti di un bando di assegnazione di un locale ubicato nel centro sociale, unica stanza disponibile all’ interno della struttura storicamente occupata dagli anziani”. Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa. “Tutto ciò – spiega – sta accadendo a causa di una riorganizzazione dei nuovi uffici comunali su espresse esigenze dell’ufficio tecnico, che non tiene conto delle esigenze e dei bisogni dei cittadini. Così facendo – prosegue Summa – il Comune di Lavello non solo sottrae agli anziani, sempre più numerosi nelle aree interne della Basilicata, un importante punto di aggregazione, ma danneggia un’intera comunità. A vedersi recapitare uno sfratto definitivo, infatti, sono anche i volontari di un’associazione che opera da anni all’ interno del centro offrendo un servizio, gratuito, di corso di lingua Italiana agli stranieri ai fini dell’ottenimento della cittadinanza. Poiché soluzioni alternative a oggi non sono state individuate, –conclude Summa – chiediamo al sindaco di rivedere tali decisioni e garantire alla comunità di Lavello, soprattutto ai più fragili, trattandosi di anziani e migranti, gli spazi necessari per continuare a svolgere questa importante funzione sociale. Come Spi Cgil diffidiamo pertanto il sindaco, che ha assunto una decisione ingiustificata e intollerabile, frutto di scarsa cultura sociale”.