Le rassicurazioni del sindaco Adduce, illustrate ai giornalisti nel corso del sopralluogo alla scuola Marconi, una delle quattro strutture destinate ad ospitare gli alunni del quarto circolo didattico di via Bramante, non ha convinto il Comitato “Bramante unita” e nel pomeriggio di domenica 16 settembre si è ritrovato nel piazzale antistante la scuola interessata dall’ordinanza di chiusura per definire le azioni di protesta da attuare per contrastare la decisione assunta dall’Amministrazione comunale di Matera. D’intesa con i rappresentanti sindacali di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Snals, i genitori, i docenti e il personale Ata ha definito la prima forma di protesta che interesserà le quattro scuole individuate dal Comune per ospitare i ragazzi della scuola elementare e i bimbi della materna: la Marconi, la succursale di piazza degli Olmi, il plesso di via Greco e la scuola di via Lazzazzera. Dalle ore 8 alle ore 9 di lunedì 17 settembre, in occasione del primo giorno di scuola, il Comitato intende sensibilizzare il corpo docente, gli alunni e tutte le forze sociali della città di Matera sulla situazione di disagio che si è venuta a creare con la chiusura del quarto circolo didattico di via Bramante. Naturalmente la protesta non si fermerà al primo giorno di scuola perchè i sindacati hanno già preannunciato che sono in corso di definizione le modalità di una grande manifestazione di protesta che dovrebbe svolgersi sabato prossimo per raggiungere dal piazzale della scuola di via Bramante il Comune di Matera e anche in questo caso con il coinvolgimento degli alunni interessati dal “trasloco”. Il concentramento del comitato è stato chiuso con una catena umana formata da genitori e docenti della scuola che ha abbracciato fisicamente l’edificio di via Bramante.
Michele Capolupo
Nicola Trombetta, Consigliere comunale PD su scuola di Via Marconi: “l’Amministrazione si impegni per una pronta risoluzione delle difficoltà di genitori e studenti”.
Pur non volendo cadere nella trappola del populismo più diffuso, che oramai dilaga nella società odierna, ma riconoscendo una reale difficoltà che stanno vivendo le famiglie degli alunni frequentanti il plesso scolastico di via Bramante, trovo legittimo offrire agli Assessori competenti alcune considerazioni che potrebbero essere utili per rendere meno difficile l’anno scolastico, appena iniziato, per le famiglie e gli alunni frequentanti l’edificio scolastico di via Marconi.
Si tratta di una scuola che sorge in un quartiere di per sé popoloso, e che quindi va a sommare, alle sue difficoltà, non sempre ineliminabili, quelle di dover servire l’utenza scolastica. In particolare faccio riferimento ad alcuni importanti accorgimenti, del resto avanzati dagli stessi cittadini, che potrebbero notevolmente migliorare la situazione attuale.
In primo luogo, la facciata anteriore dell’edificio manca di una pensilina, utile, con l’arrivo imminente delle piogge autunnali, che permetterebbe ai genitori di attendere i propri figli, senza dover rifugiarsi nelle auto, con gli ingorghi facilmente immaginabili. L’arredo urbano andrebbe integrato con il completamento della pavimentazione sulla facciata di ingresso, dove vanno anche posizionati cestini per la raccolta della carta, mentre sul versante posteriore dell’edificio, utilizzato come ingresso dagli ex alunni di Via Bramante, si dovrebbe procedere con lavori di messa in sicurezza dei marciapiedi, estremamente stretti ed incompiuti, dove emergono anche tubi di ferro, messi per evitare il loro utilizzo; allo stesso modo sul versante laterale della facciata di ingresso, prossima alla piazza, ci sono delle colonne con spigoli molto pronunciati, che, per l’incolumità dei bambini, andrebbero smussati, laddove è rimasto il cubo vuoto per il “Monumento al Poliziotto”, mai installato e voluto dall’allora Questore di Matera Antonio Delli Noci. Infine la stessa piazza dovrebbe essere fornita di uno spazio coperto, come un gazebo o una piccola pensilina, che permetterebbe ai bambini di sostare in sicurezza, anziché assieparsi sulla scalinata della scuola, dove impediscono anche il normale transito degli utenti.
Si tratta di interventi di piccolo calibro, ma che contribuirebbero, in maniera determinante, ad un migliore fruizione dello spazio scolastico, oltre che dell’intera arteria del quartiere. Si invita quindi l’Amministrazione e gli Assessore competenti ad intervenire nell’immediato. Allo stesso modo si rivolge un invito pressante affinchè si proceda alla individuazione di un unico plesso, nella zona Nord della città, in grado di accogliere tutte le classi appartenenti all’oramai ex plesso di Via Bramante.
Nicola Trombetta, Consigliere comunale PD
La fotogallery della manifestazione di protesta del comitato di via Bramante (foto www.sassilive.it)
IL SINDACO E LA SUA AMMINISTRAZIONE A BREVE TERMINE DEVE DARE DELLE RISPOSTE CONCRETE PER QUANTO RIGUARDA LA SISTEMAZIONE IN UNA STRUTTURA SICURA DEI NOSTRI FIGLI.
LE PRIME E LE SECONDE CLASSI SONO STATE COLLOCATE AL TERZO PIANO DI VIA MARCONI, E SE ACCADE QUALCOSA DI IMPREVISTO COME FARANNO I BAMBINI AD ARRIVARE AL PIANO TERRA IN UNA SITUAZIONE DI PANICO GENERALE.
CHIEDERO’ AGLI ORGANI COMPETENTI SE ESISTE UN PIANO DI EVAQUAZIONE SICURO PER L’INCOLUMITA’ DEI NOSTRI FIGLI.
DICO AL SINDACO CHE NOI GENITORI NON ABBASSEREMO LA GUARDIA E AVRA’ IL NOSTRO FIATO SUL COLLO FINO A QUANDO NON AVREMO RISPOSTE CERTE PER UNA SISTEMAZIONE SICURA E IL RICOLLOCAMENTO DEI BAMBINI NELLA LORO SCUOLA ORIGINARIA.
Dubito ci saranno risposte da parte del nostro Sindaco…a quanto pare sabato in un momento di tensione nel plesso di Piazza degli Olmi lui ha provato la via di fuga dalla scuola utilizzando l’altra scala e svignandosela.
ma se la scuola di via marconi è dotata di scala antincendio è normale ,che chi si trova al terzo piano deve utilizzare quelle scale , altrimenti che volete una scuola tutta a piano terra .
ditemi voi se in italia esiste una scuola del .genere.
dovete soltanto dire al sindaco che si deve vergognare che da quando ha chiuso la scuola è andato a rilento per trovare una sisistemazione adeguata, ed ora al primo giorno di scuola succede tutto questo.
La situazione è stata gestita male… la dislocazione delle classi poteva essere evitata utilizzando lo stabile comunale del CIRCO. che rimane una struttura nuova inutilizzaata. Ci sono troppoe cose che non tornano… la magistratura dovrebbe approfondire il caso per capire se davvero la scuola andava chiusa, chi ha dato indicazioni al sindaco per chiuderla, se è vero che è tutto un escamotage per andare acostruire nell’area un centro di quartiere tipo il Circo. L’unico che ha fatto precise rimostranze per aver sperperato soldi (200.000 €) per la ristrutturazione è stato il Consigliere Michele Lamacchia con una interrogazione. Perchè i vari ingegneri consiglieri non dicono niente? Chi ha detto che la struttura è pericolante?..Un Ingegnere elettronico Comunale? Chi glielo ha suggerito? Se è vero che ha problemi tutta la scuola perchè non provvedono a transennarla? Se ha problemi solo il vano scala perchè non si provvede a rifare la scala?. E’ Forse un modo per demolire una scuola e far realizzare a privati che hanno anche i terreni intorno per realizzare un centro di quartiere e quindi per fare business.? Sarebbe interessante sapere cosa fa la magistratura…..
Possibile che una scuola ad un piano abbia problemi così gravi? dove sono e chi ha responsabilità? chi ha realizzato all’epoca la struttura, qual’è l’impresa, il progettista e il direttore dei lavori…? Perchè tutto sembra omertoso? La gente ha il diritto di sapere se ci sono responsabilità.
mamma mia quanti problemi e quante proteste per una scuola chiusa giustamente… !!! ma non è che forse era meglio lasciarla aperta? …..capisco i dubbi, perplessità…ma tutto ha un limite! 😀