Si è spento questa mattina a Bari all’età di 81 anni Mario Manfredi, professore universitario e sindaco di Matera dall’8 luglio 1994 all’8 giugno 1998.
Mario Manfredi ha ricoperto il ruolo di professore all’Università degli studi di Bari nella facoltà di filosofia, insegnando filosofia morale e filosofia del diritto.
E’ stato allievo del noto filosofo Giuseppe Semerari.
Dopo aver allestito per suo volere questa mattina la camera ardente all’università degli studi di Bari la salma di Mario Mafredi sarà vegliata dalle ore 15,30 alle ore 17 di sabato 11 gennaio 2025 nella chiesa della Madonna del Carmine annessa al Palazzo Lanfranchi in piazzetta Pascoli a Matera con un breve cerimonia commemorativa e poi sarà tumulata nel cimitero in contrada Pantano a Matera.
Alla famiglia di Mario Manfredi le condoglianze della redazione di SassiLive e del direttore responsabile Michele Capolupo.
Si è spento Mario Manfredi, messaggio di cordoglio di Patrizia Minardi, già allieva del professore Mario Manfredi e componente pari opportunità associazione Soroptimist International
Mario Manfredi, per me non è solo il mio Sindaco, ma il mio professore e il mio mentore. A lui devo il percorso più sostanziale, più strutturante e più felice della mia formazione all’ Università degli Studi di Bari. Un uomo prima che insegnante, professore e mentore, un educatore che ha saputo porci temi complessi nelle nostre mani, puntando a renderci autonomi nel pensiero critico, dialogico e multidisciplinare. Con lui e’ stato possibile essere educati al rispetto delle diversità; alla conoscenza dei sistemi delle democrazie mondiali; alla comprensione dei temi emergenti delle tecnologie applicate al mondo e alla vita; alla bioetica e all’ecologia sempre con uno sguardo critico alla contemporaneità portatrice di visione e di contraddizione e sempre con una capacità di individuare vie di uscita e di sviluppo di un umanesimo più consapevole e più condiviso basato sull’ etica del riconoscimento. A lui devo dire grazie perché gli studi che ci ha permesso di indagare sono un metodo di lettura del nostro presente e di un futuro sempre più incerto e non rassicurante. Con lui ho potuto affrontare con maggiore responsabilità i miei diversi impegni lavorativi, avendo una bussola teoretica e morale da attivare. Vorrei ricordare oltre agli studi su Jonas, Heidegger, sulla fenomenologia, l’ utilitarismo, la bioetica; l’ attenzione per i temi della cura con tutte le sue variazioni di senso e di significato, applicate alla biosfera. L’ ho sentito l’ ultima volta per watts app, congratulandomi per il suo libro di favole che ho donato a grandi e piccoli nell’ occasione del Natale, nel quale emerge in maniera semplice, la sua filosofia, l’ amore per la vita e l’ inno alla gentilezza e alla cura da parte dell’ uomo per il creato. Un inno logico filosofico che questa volta chiama in soccorso il cuore. Con il cuore ti abbraccio, Mario. Grazie, Patrizia.
Si è spento Mario Manfredi, messaggio di cordoglio di Maristella trombetta, docente universitaria di storia dell’arte, già allieva di Mario Manfredi
Un Magister. Un amico caro. Ha fornito ai suoi allievi gli “strumenti” utili per poter analizzare in modo critico la realtà. Le sue riflessioni, i suoi studi, il dono più generoso di cui dobbiamo essere degni custodi.
Si è spento Mario Manfredi, messaggio di cordoglio di Roberto Cifarelli, Consigliere regionale PD
“Mario Manfredi è stato il primo sindaco della città di Matera eletto direttamente dal popolo. Era il 1994; in un quadro politico profondamente mutato e di persistente crisi dei partiti, la sinistra, il Partito Democratico della Sinistra ed i progressisti scelsero con grande acume un civico di grande spessore per guidare a Matera quella nuova fase politica. Con Mario Manfredi ho iniziato il mio percorso istituzionale da Consigliere comunale e, poi e grazie a lui, da Assessore ai Sassi. I suoi manifesti murali, che richiamavano all’etica ed alla responsabilità l’intera comunità, sono un pezzo importante della ricostruzione morale e civile dopo tangentopoli che aveva di fatto chiuso l’esperienza della cosiddetta “prima Repubblica”. E’ stato un esempio di buona amministrazione ed un riferimento che ha segnato il mio percorso politico successivo. L’esperienza amministrativa della quale fu protagonista Mario Manfredi non ha più evuto eguali. Fu capace di proseguire quel percorso già avviato di “Matera città della cultura” che ha portato ai grendi successi negli anni successivi. Lo ricorderò, lo ricorderemo, sempre con grande rispetto ed affetto”.
Si è spento Mario Manfredi, messaggio di cordoglio di Cgil Matera
E’ venuto a mancare il professore Mario Manfredi, persona perbene, uomo di grande cultura, Professore Emerito di filosofia morale e filosofia del diritto presso l’Università di Bari, già Sindaco di Matera, un amico fraterno, con cui vi è sempre stata grande intesa su tutto; abbiamo condiviso tante iniziative, non solo politiche, sia durante il periodo del suo mandato di Sindaco, che successivamente.
Per la sua umanità, il suo modo di essere, scevro da mistificazioni e convenienze, capace di dissentire, criticare e condannare con garbo e incisività, oltre che per il suo pensiero filosofico e politico, costantemente votato al bene comune, la sua dipartita rappresenta una grave perdita, incolmabile, per l’intera comunità materana e non solo.
L’ultima iniziativa che abbiamo fatto insieme è stato il riuscitissimo convegno, moderato dalla Prof.ssa Filomena Cancellaro, sul tema delicatissimo, di grande attualità, i “Diritti della persona, oggi” , nel quale fummo relatori unitamente al Presidente del Tribunale e al Sottosegretario della Giustizia, che mi piace ricordare per gli insegnamenti che ne scaturirono.
Ciao Mario, continueremo a commentare le cose che siamo costretti ad ascoltare guardandoci e sorridendo, senza parlare.
Si è spento Mario Manfredi, messaggio di cordoglio del Presidente e del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Matera
“Con lui viene a mancare la figura di un eminente uomo di cultura prestato alla politica, interessato a rendere accessibile la cosa pubblica a tutti i cittadini. Avviando una nuova stagione di progettazione dell’intero territorio, il Prof. Manfredi espresse una moderna visione del futuro della città, i cui benefici hanno valicato i limiti temporali del suo unico mandato. Questo vantaggioso fermento d’idee e di azioni, permise alle nuove generazioni di professionisti, affiancate da tecnici di provata esperienza, di condividere il passaggio generazionale, il trasferimento delle competenze e la passione comune per la città” – sono le parole dell’Ing. Giuseppe Sicolo, Presidente dell’Ordine professionale.
Si è spento Mario Manfredi, messaggio di cordoglio di Vincenzo Viti
“Difficile raccogliere in una frase un pensiero di amicizia e gratitudine verso Mario Manfredi un materano eccellente che ha mantenuto sempre una linea di rigorosa estraneità alle suggestioni e seduzioni della politica questuante.
Io gli sono stato amico dagli anni di liceo. Condividerlo la direzione di uno dei più longevi diffusi e fortunato giornali studenteschi, “Sesta Ora”, che per qualche tempo divenne regionale . Una esperienza unica. Poi Lui intraprese la strada della ricerca e dell’insegnamento universitario che. lo ha esaltato consolidando stima e considerazione. Professore di filosofia etica diritto visse una sola vita trasferendo lumi e conoscenza nelle incombenze istituzionali cui fu chiamato dagli affanni della politica. Fu Sindaco coerente , estraneo a suggestioni domestiche, persona razionale e civile.
Diversi nelle convinzioni, ci siamo portati dentro il seme inesauribile della ricerca di una verità difficile da trovare ma necessaria. Il mio saluto commosso ad un galantuomo”.
Si è spento Mario Manfredi, cordoglio del PD Matera
Il PD di Matera esprime il proprio profondo cordoglio per la scomparsa di Mario Manfredi, sindaco di Matera, primo sindaco civico della storia della città. Venne eletto con una estesa coalizione di centrosinistra che volle rispondere alla grave crisi della politica e del rapporto fra istituzioni e cittadini chiamando all’impegno politico un docente universitario di chiara fama che aveva speso una vita intera a favore dell’etica pubblica e del bene comune.
Fu una scelta giusta che caricò di grande responsabilità tutti i partiti di centrosinistra e che portò a un governo cittadino coeso pur fra mille difficoltà.
Fu con Mario Manfredi alla guida della città che parole come bene comune, partecipazione, trasparenza passarono dalla fase della teoria a quella della pratica insegnando a tutti noi che fare politica significava dare risposte agli interessi di tutti.
Mario Manfredi, dall’alto della sua forza intellettuale e della sua capacità di relazioni umane inclusive, ci ha insegnato molto, come persona e come sindaco.
Da lui dovremmo tutti prendere esempio anche in vista dei prossimi appuntamenti che attendono la città.
Alla famiglia le più sincere condoglianze del Partito democratico di Matera.
Si è spento Mario Manfredi, cordoglio di Domenica Miulli, insegnante, amica di Mario Manfredi
Ho conosciuto Mario quando avevo 17 anni. Sono stata sua amica ma anche sua alunna per un anno. E poi ancora amica. Oltre ai suoi meriti umani e professionali ho sempre apprezzato in lui le numerose qualità che lo rendevano un galantuomo. Il trasporto per la sua città lo percepivo quando mi diceva: vorrei vedere rifiorire ogni lingua di terra abbandonata e incolta affidandola alla cura di cittadini sensibili, motivati e volenterosi. A Natale del primo anno da sindaco, attraverso un manifesto murale, invitò i cittadini ad abbandonare usanze e costumi tendenziosi ma con scarso risultato per cui cercò di rimediare donando tutto a favore dei bisognosi. Io della sua correttezza e onestà sono testimone. Non dico altro. Il mio grande amico Mario Manfredi sapeva essere se stesso anche quando diceva di NO e quando, con chiarezza, ma sempre con cortesia, esprimeva il suo dissenso.
Si è spento Mario Manfredi, cordoglio di Enzo Acito, già consigliere regionale e dirigente dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Mario Manfredi
Affranto per la scomparsa di Mario Manfredi, già sindaco di Matera. Mi chiamò per ricoprire il ruolo di dirigente esterno nel delicato settore dell’ igiene urbana, all’ epoca gestita completamente all’ interno con soli dipendenti comunali. Aveva con me, e con tutti, un approccio rigoroso in merito a legittimità, etica e interesse collettivo. Lo sperimentai personalmente quando gli portai, riservatamente, la relazione con cui dimostravo, numeri alla mano, che l’ operazione di esternalizzare il servizio della nettezza urbana, ad una società mista pubblico privata denominata Matera Ambiente, sarebbe stata una operazione fallimentare per il servizio e per le casse comunali. Gli dissi: ” mi rendo conto che i partiti che ti appoggiano sono tutti favorevoli a Matera Ambiente; non voglio crearti problemi. Se non condividi questa mia relazione mi dimetto, perché non posso firmare cose che non condivido, per cui rimetto l’ incarico nelle tue mani”. Mi rispose ” Se questa tua posizione è nell’ interesse della Città, io sono al tuo fianco ed affronteremo insieme quelli che premono per la soluzione opposta “. Vincemmo insieme quella battaglia contro i partiti di maggioranza. Non ho mai dimenticato questa sua posizione rigorosa. Questo era Mario Manfredi, sindaco che coniugava etica e rigore morale con una grande dose di ironia ed empatia. Riposa in pace caro Mario.
Si è spento Mario Manfredi, cordoglio di Pasquale Doria, già allievo del professore Mario Manfredi
Vivrà per sempre il mio limpido ricordo di studente all’Università di Bari, non a caso conservo ancora gelosamente un’antologia di scritti sull’illuminismo giuridico che Mario Manfredi ci chiese di studiare per comprendere le radici dottrinali, normative e istituzionali dello Stato moderno. Una potente macchina messa in moto nel Settecento che contribuì al rovesciamento dell’ancien régime mettendo definitivamente in crisi le strutture portanti del regime feudale. Di quelle intense letture mi frullano ancora in mente i nomi di Montesquieu, Diderot, Rosseau, Voltaire, Verri, Beccaria Filangieri, Pagano.
Della triste notizia della sua scomparsa, in queste ore, ho avuto modo di parlarne con Francesco Fistetti. Un suo caro amico e collega d’ateneo barese, ha ricordato che Manfredi è stato tra i filosofi morali uno dei migliori allievi della scuola di Giuseppe Semerari. Personalità pacata, ma non priva di una sottile ironia, è anche stato tra i primi in Italia a studiare i rapporti tra fenomenologia e psichiatria in autori come Ludwig Binswanger oltre ad avere collaborato, tra l’altro, con la celebre rivista “aut aut” di Enzo Paci e di Piero Aldo Rovatti. Importanti, inoltre, sono stati i suoi contributi sull’etica ambientale e sociale, sull’etica della cura e, in particolare, sulla questione dell’identità e del riconoscimento.
Da noi, a parte gli studenti e i suoi colleghi insegnanti, è conosciuto soprattutto per avere ricoperto la carica di sindaco da giugno del 1994, quando si svolsero per la prima volta le elezioni con il sistema maggioritario, fino a giugno del 1998. A otto mesi dalla conclusione del mandato arrivò la pubblicazione di un diario dell’esperienza amministrativa che, a dispetto della riforma elettorale – ricordava l’autore – ha continuato a vivere di strumenti che sembravano fatti apposta per non corrispondere ai bisogni dei cittadini, perché avvolti in meccanismi impersonali e non di rado astratti, se non occulti. In tutto questo non poteva mancare il malfunzionamento dei partiti come le cattive abitudini di una società civile con la quale, per decenni, quella parte di politica malfunzionante ha intrattenuto un rapporto a dir poco ambiguo, fatto prevalentemente di manutenzione del consenso.
Ho la certezza che a lui non piacesse affatto nuotare con altri che trovavano in quelle acque limacciose il loro elemento naturale. Non amava apparire neppure tanto e la cosa veniva continuamente messa in evidenza, essendo amministratore non portato a fare rivoluzioni quanto a trovare soluzioni, a fare il possibile e a non promettere l’impossibile. Insomma, pensando ai tempi nostri, non era annoverabile tra quegli amministratori per i quali il presenzialismo è una sorta di fede, tanto da sembrare ubiquitari. Quando la cosa gli veniva fatta palesemente presente aveva una risposta che vale la pena ricordare. Non credeva nella comunicazione generalizzata e indistinta perché, a suo giudizio, apparentemente egualitaria e spacciata come democratica, la riteneva sostanzialmente inautentica, per utilizzare un’espressione gentile, non potabile.
Conservo l’elenco ragionato dei suoi libri che avrebbe voluto condividere con la comunità. Ha sperato fino all’ultimo nell’accoglimento della preziosa donazione, inutilmente. Del resto, c’è poco da meravigliarsi è in buona compagnia, si pensi alla biblioteca di Leonardo Sacco. Non fu compreso neppure un suo famoso manifesto sui regali di Natale ricevuti al primo anno di mandato amministrativo e distribuiti in un istituto per ragazzi bisognosi. Esplicito richiamo alla correttezza del rapporto tra cittadini e amministratori, scevro da moralismi lo veicolò tramite un mezzo arcaico per rivolgersi alla comunità, un manifesto. Eppure, la forma essendo divenuta notizia, funzionò e il contenuto del messaggio, grande rivincita, finì per prendere il sopravvento sullo strumento di diffusione.
“Sibi tibi terra levis”, che la terra ti sia lieve, caro professore.