Dimensionamento scolastico, Andrea Giordano (segretario PD Avigliano): le colpe della destra e le azioni del Partito Democratico. Di seguito la nota integrale.
Dopo aver deciso in solitaria, il 30 dicembre scorso, l’accorpamento di tre dirigenze sul territorio lucano, ieri vi è stato un nulla di fatto nella riunione dei tre sindaci di Avigliano, Filiano e Pietragalla con l’assessore regionale Francesco Cupparo.
Ci troviamo di fronte ad una vicenda paradossale, in cui vediamo scaricare le responsabilità da una parte all’altra, ma non si evince alcuna volontà vera di difendere i cittadini lucani e nello specifico la comunità aviglianese, su una vicenda come quella della scuola, che dovrebbe essere ai primi posti nelle attenzioni di qualsiasi governo e di qualsiasi amministratore che si affacci sulla scena pubblica.
È evidente che la regia del governo di destra di Giorgia Meloni prevede tagli alla scuola e all’istruzione in generale. Il numero delle dirigenze e degli organici stabiliti con il DM 127/2023 ne sono una plastica dimostrazione.
È ancor più grave l’atteggiamento della regione, ricordiamolo, sempre di destra, che decide di accettare questo continuo ridimensionamento propinato dal governo senza provare ad opporsi, come fatto da tante altre regioni, così da evitare i tagli che oggi vediamo.
Ci saremmo infine aspettati delle barricate dal Sindaco di Avigliano, che invece ci sembra abbia accettato il responso dettato dall’assessore Cupparo senza grandi rimostranze, e possiamo immaginarne ahinoi l’opportunità politica. Ricordiamo che i comuni sono stati avvisati già a fine novembre dalla Provincia di Potenza della situazione verso la quale si stava andando, ed ha ben suggerito di opporsi al governo nazionale contro i tagli che si stavano prefigurando. Partendo da Avigliano invece, passando per la regione e arrivando sino a Roma, per combinazione tutti governi dello stesso colore politico, nessuna azione è stata avviata per evitare che si arrivasse allo stato attuale.
Ricordiamo inoltre che soltanto alcuni mesi fa, in occasione delle elezioni regionali, tutta questa classe dirigente prometteva svolte economiche, crescita, sviluppo, rinascite, per avere poi concretamente chiusure e ridimensionamenti che tarpano qualsiasi possibilità di ripresa del nostro territorio. Una regia che rivediamo plasticamente a tutti i livelli, da quello comunale a quello regionale e nazionale. Un’azione di smembramento del nostro territorio di cui chi ha ruoli di governo ne è stato assoluto complice.
Tale mancanza d’azione, se non scellerata indifferenza, mina oggi alle fondamenta la struttura sociale del nostro comune. La scelta di avere un’unica dirigenza nel nostro territorio (della quale ancora non capiamo le reali motivazioni) e anche nei territori confinanti che rientravano all’interno delle nostre dirigenze, significherà rendere difficile, a tratti impossibile, una formazione di qualità ai nostri ragazzi, ledendo un principio cardine della nostra costituzione, ed a questo noi non ci stiamo.
Consci che parte di questa battaglia si combatte in parlamento e tra le fila del Governo, per quanto possibile abbiamo interessato l’Onorevole Enzo Amendola perché lo stesso presentasse una interrogazione al ministro dell’Istruzione e del Merito volta a rappresentare tutti i problemi che abbiamo denunciato. Interrogazione che alleghiamo a questo comunicato.
Ci auguriamo che a tale azione possano seguirne altre da parte di parlamentari lucani, ed in particolare da parlamentari aviglianesi, che ricordiamolo fanno parte della maggioranza di governo, e che quindi possono incidere nelle decisioni che lo stesso opera. Ce lo auguriamo fortemente, per la difesa del nostro territorio.
Interrogazione a risposta in Commissione al Ministro dell’istruzione e del Merito del deputato Vincenzo Amendola
Per sapere
Premesso che:
– I rigidi criteri adottati per quanto concerne la normativa relativa al cosiddetto dimensionamento scolastico stanno provocando una serie di inaccettabili conseguenze nell’ambito del territorio della Basilicata;
– La rigidità algebrica usata dal Governo incide in maniera pesantemente negativa su una regione come la Basilicata che soffre da anni di progressivo spopolamento:
– Particolarmente grave è ciò che è accaduto ad Avigliano che ha perso la direzione scolastica, uno dei principali e più densamente popolati comuni della cintura del capoluogo di regione, Potenza, e che è naturalmente punto di riferimento per altri comuni limitrofi del comprensorio;
– L’applicazione asettica di una normativa senza la dovuta ponderazione delle conseguenze determina una non comprensibile azione di spoliazione istituzionale perpetrata a danno del territorio in oggetto;
– il calcolo del numero delle dirigenze su territorio lucano si è basato su una platea di studenti la cui consistenza numerica risulta discordante tra i dati in possesso del Ministero e quelli della regione evidenziando un corto circuito istituzionale il cui prezzo non può essere pagato dai cittadini:
– la regione Basilicata ha passivamente subito questo ridimensionamento non opponendo alcuna resistenza di merito e di opportunità alla luce delle specifiche peculiarità del territorio, a differenza di altre regioni, come ad esempio la Campania, che hanno fatto ricorso al Tar.
Si chiede di sapere quali sono le ragioni che hanno determinato la soppressione delle due dirigenze scolastiche che ricadevano su territorio di Avigliano e se non ritenga opportuno nell’ambito delle proprie prerogative in materia, richiamare la regione Basilicata a riconsiderare la decisione adottata tutelando la peculiarità di un territorio che soffre lo spopolamento preservando un importante presidio istituzionale in un ambito comprensoriale complesso come quello di cui in oggetto che vede grandi distanze kilometriche tra istituto appartenenti alla stessa direzione.