Giovanni De Maria è lo scienziato italiano che ha posto le basi per la colonizzazione della Luna. Se ne parla nel nuovo libro di Emilio Salierno dal titolo La Luna respira, edito da Rubbettino,
Il prof. De Maria, romano d’adozione, ma nato a Tricarico, in Basilicata, vince nel 1957 una borsa di studio Fulbright nel Dipartimento di Fisica dell’Università di Chicago, dove ancora aleggia la fama di Enrico Fermi, morto pochi anni prima. Ha 26 anni e condivide momenti intensi con il suo mentore, e poi amico, Mark G. Inghram (fisico del Progetto Manhattan e artefice del calcolo dell’età della Terra) e con il mito Chandrasekhar (Chandra). Frequenta casa Fermi, dove la moglie del Premio Nobel, Laura Capon, accoglie i ricercatori italiani di Chicago, confermando la consuetudine avviata dal marito.
Torna in Italia ed è professore di Chimica Fisica alla Sapienza di Roma. La NASA, nel 1970, gli affida le pietre lunari delle prime Missioni Apollo, credendo nel suo originale e “folle” progetto che prevede la distruzione del materiale portato sulla Terra dagli astronauti, da cui vuole estrarre l’ossigeno utile alla sopravvivenza sul corpo celeste. E ci riesce. Le prime pagine dei giornali sono per lui e la sua notorietà è alle stelle, tanto che è costretto a nascondersi per sfuggire a una pressione asfissiante. Concede agli USA un vantaggio enorme sui sovietici nel campo degli studi spaziali. Ma gli americani, dopo alcuni anni, puntano su Marte, abbandonando il programma lunare. Oggi la nuova corsa per la Luna accomuna numerosi Stati e agenzie private e tornano attuali le ricerche di De Maria per un insediamento umano permanente.
Nel libro di Emilio Salierno (prefazione dell’ambasciatore Mario Cospito, consigliere diplomatico del ministero delle Imprese e del Made in Italy), si ripercorre la storia straordinaria di un ricercatore che ha raggiunto la ribalta scientifica durante la Guerra Fredda. I sovietici lo avrebbero volentieri “soffiato” alla NASA (si parlò persino di un rapimento dei servizi segreti dell’URSS). Un “viaggio” tra ricordi personali ed episodi di vita che hanno caratterizzato un intenso percorso professionale. Nel terzo libro di Salierno c’è una parte importante dedicata alla economia spaziale e al ruolo dell’Italia nei nuovi programmi lunari (ASI e altre agenzie nazionali coinvolte) e la postfazione è affidata a Sara Cucaro, che opera a Londra come esperta di new space economy, che fornisce informazioni sulle nuove opportunità che l’avventura spaziale offre a svariati settori produttivi.
Giovanni De Maria, a 92 anni, è tornato all’attività divulgativa e fa presente che abitare su un corpo celeste fuori dalla Terra sarà il più grande passo mai compiuto dall’umanità, spiegandone i vantaggi, ma anche i rischi, delineando lo scenario dei prossimi decenni e il ruolo centrale dei suoi studi.