Gianfranco Suglia, vice presidente di “Matera nel cuore”, in una nota lancia alcune proposte in vista delle prossime elezioni comunali che si terranno a Matera. Di seguito la nota integrale.
Oggi ci troviamo nuovamente a parlare del futuro della nostra amata città, un luogo che ha saputo coniugare storia, cultura e innovazione in un connubio straordinario,
diventando simbolo di resilienza e di rinascita. Non possiamo non pensare a come Matera abbia saputo affrontare sfide difficili, evolvendosi e rimanendo protagonista nella scena nazionale ed internazionale. Ma il rinnovo non riguarda solo l’aspetto architettonico o la conservazione dei nostri amati Sassi, ma anche la nostra
identità, il tessuto sociale, sanitario ed economico. E per far questo, bisogna creare un ambiente in cui le tradizioni possano convivere con l’innovazione, diventando modello di sviluppo sostenibile ed inclusivo, e la qualità della vita sia alla base di ogni progetto.
Ovviamente il lavoro di squadra è fondamentale in un’ottica condivisa che coinvolga le forze locali, le istituzioni, i cittadini e le imprese.
Sono consapevole che il nuovo percorso non sarà facile, in quanto bisognerà sanare i lavori non ancora terminati e i progetti approvati ma non ancora partiti.
Occorrerà investire nelle politiche ambientali innovative, promuovere la transizione energetica e rendere Matera una città ancora più green, perché un ambiente sano è la base di una comunità prospera.
Le prossime Amministrative saranno quindi determinanti per consentire una svolta ad un territorio che merita il meglio. Matera nel cuore, da ormai più di un anno, è presente come realtà cittadina sempre pronta ad accogliere nuove idee e denunciare disservizi.
Le nostre proposte, come già esposto alla città in presentazione del settembre 2024, non sono mancate e
naturalmente, se ci verrà data la possibilità, vorremmo non disattenderle.
Così, in qualità di vice-presidente di “Matera nel cuore”, sono fermamente convinto che la città in questa tornata meriti una proposta amministrativa seria, di esperienza e qualità, per chiudere il cerchio di interessi e obiettivi comuni.
Sui nostri focus abbiamo più volte acceso i riflettori sulle periferie e la riqualificazione dei quartieri, cuore pulsante di una grande comunità.
La realtà sanitaria, che si ritrova da anni ad affrontare problematiche legate alla qualità ed alla negatività dei servizi: la città accusa latente una carenza di assistenza, personale inadeguato e cure preventive, oltre a disagi e tempi di attesa prolungati per residenti e non.
Non ultima la crescente diminuzione del personale sanitario molto spesso costretto a carichi di lavoro intenso, fenomeno ormai frequente in moltissime regioni del Sud Italia.
La Regione Basilicata purtroppo, in questi anni, ha dimostrato innumerevoli limiti nel garantire organizzazione e personale necessario al fabbisogno richiesto.
Sicuramente un inizio di inversione c’è stata dall’autunno 2024, data di incarico del nuovo Direttore Generale Maurizio Friolo che, con serietà, impegno e professionalità, sta riequilibrando il sistema, augurandoci di proseguire su un percorso di eccellenze (non ultima la nomina dopo cinque lunghi anni del nuovo Direttore dell’Unità Operativa di Oculistica).
Altro argomento sul quale le luci sono ormai spente da un po’ riguarda la cultura e gli eventi.
Sembra quasi che Matera venga più apprezzata dagli stranieri, che la utilizzano come set cinematografico, esaltandone la bellezza e non dalle istituzioni locali, che ne hanno bloccato le attività, facendola risultare dormiente. Immaginarla ferma da un po’ ritengo sia incommentabile.
E’ nostro dovere riportarla in vita e soprattutto proporre una programmazione stabile e continuativa che stimoli non solo l’interesse del turista, ma coinvolga tutte le realtà locali, incentivando anche la partecipazione dei cittadini.
Tanti i temi e argomenti sui quali discutere, ma prima di concludere mi piacerebbe porre attenzione su un altro argomento: il dramma del sistema penitenziario locale.
La realtà carceraria è molto complessa e spesso drammatica, caratterizzata da un sovraffollamento (più di 200 detenuti) a fronte di un personale insufficiente (meno di 90 unità), numeri che sono ulteriormente aggravati dagli scarsi fondi destinati alla struttura stessa. La struttura, seppur con un potenziale di rinnovamento e di evoluzione, è ancora gravemente inadeguata a soddisfare la necessità di un sistema penale moderno e orientato alla riabilitazione e al reinserimento sociale. E poi la carenza di personale non riguarda solo la gestione quotidiana del carcere, ma si ripercuote sul percorso individuale del detenuto: l’assunzione di psicologi, educatori e assistenti sociali, sarebbe fondamentale per il bene collettivo. Promuovendo attività e servizi per la comunità e con l’augurio di una svolta radicale.