Si è tenuta stamattina a Matera la conferenza stampa indetta dal Comitato per la Difesa delle TerreJoniche indetta per sollecitare la spesa delle somme già disponibili per l’alluvione di Marzo 2011 (oltre 18 milioni di Euro per la Basilicata) e per chiedere di aprire il confronto su come recuperare le altre somme necessarie a soddisfare le esigenze di privati e del territorio.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il portavoce del Comitato, Gianni Fabbris, ed una delegazione di agricoltori del Metapontino. “A 566 giorni dall’alluvione di marzo 2011 registriamo un intollerabile quanto assurdo stallo nell’applicazione delle misure già disponibili per rispondere alle emergenze delle alluvioni del Marzo 2011” ha commentato Gianni Fabbris illustrando il documento che, dopo la Conferenza Stampa, ha consegnato alla Dott.ssa Camerini della Prefettura di Matera chiedendo l’intervento urgente del Prefetto sia nei confronti del Governo Nazionale che della Regione Basilicata.
Il documento illustra lo stato delle iniziative in corso:
a novembre 2011 il Governo nomina Commissario straordinario per l’alluvione (di 9 mesi prima) e gli assegna 2 compiti:
– spendere 14,5 mln di Euro per la messa in sicurezza degli argini (di cui 7 rinvenienti dal Governo Nazionale e 7,5 messi a disposizione dalla Regione)
– certificare quanti fossero stati i danni per valutare il fabbisogno finanziario degli interventi
la Regione Basilicata, con sue iniziative dirette e provvedimenti a valere sulla programmazione regionale di spesa ha stanziato 3,7 mln di Euro per “primi provvedimenti” a favore delle aziende agricole e delle famiglie coinvolte dall’alluvione
Risultati rimasti in gran parte sulla ‘carta’ poiché nella realtà, nonostante il carattere di straordinarietà che gli interventi avrebbero dovuto avere, nulla di rilevante è stato ancora fatto e le iniziative assunte corrono il rischio di perdersi nei meandri di farraginosissimi iter burocratici.
“Non un euro è stato speso per la messa in sicurezza del territorio. Dei 14,5 mln destinati, 7 mln di euro stanziati dal Governo nazionale non sono stati ancora erogati, per cui non è possibile cantierizzarli mentre dei 7,5 mln di euro erogati dalla Regione Basilicata, destinati per lo più al ripristino degli argini, non un lavoro è stato avviato nonostante che il cronoprogramma prevedesse di dare avvio ai cantieri prima ad Aprile e poi a Luglio. Così pure non è arrivato un Euro alle famiglie ed agli agricoltori colpiti né quando ci sono già graduatorie che assegnano da mesi risorse (vedi CO.PRO.DI), né quando le graduatorie le attendiamo da mesi ed inspiegabilmente non si assumono (vedi la misura 126 del PSR). Se queste sono le premesse siamo fortemente preoccupati anche per il destino del milione di Euro per prevenire il fenomeno dell’usura con un intervento una tantum a favore di famiglie dell’area del cratere dell’alluvione. Provvedimento promesso il Primo Marzo dal Commissario De Filippo, adottato a metà Luglio, per cui sono state presentate le domande entro il 16 Agosto ma per cui non abbiamo certezze di soluzione rapida”.
Fabbris ha rivolto un appello forte alla Regione Basilicata, “cui pure diamo atto degli impegni assunti e delle misure adottate ma gli usurai, le banche e i fornitori, non si accontentano di promesse, servono i fatti ed oggi serve un urgentissimo scatto nell’applicazione delle misure. “Quanti sul territorio stanno presidiando il rapporto con i cittadini colpiti non possono farsi carico di qualsiasi compito, serve che ognuno faccia la sua parte” ha aggiunto Mimmo Prencipe a nome degli agricoltori alluvionati ricordando che le aziende sono ancora distrutte ed il territorio profondamente ferito.
Il Comitato oltre che a chiedere un intervento urgente al Prefetto, si è rivolto nella giornata di oggi ai parlamentari lucani chiedendo un intervento urgente per sbloccare i 7 mln di Euro del Governo Nazionale e proponendo una riunione operativa da tenere a Potenza entro la prossima settimana per valutare insieme, Regione Basilicata e forze parlamentari quale è il percorso per arrivare a mettere un punto sulle aspettative del territorio reperendo (e spendendo) ulteriori risorse sempre più necessarie per chiudere una ferita ancora aperta e sempre più dolorosa.
Entro la prossima settimana, si terrà l’assemblea degli alluvionati e del territorio per valutare lo stato delle risposte e decidere se e come riprendere ulteriori forme di pressione e di lotta.
ALLUVIONE METAPONTINO: SEN. DIGILIO (FLI) CHIEDE REVOCA INCARICO COMMISSARIALE DE FILIPPO
Il sen. Egidio Digilio (Fli), componente della Commissione Affari Istituzionali del Senato, ha chiesto oggi al Premier Mario Monti di esautorare il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo dall’incarico ricevuto in attuazione dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del novembre 2011 con la dichiarazione dello stato di calamità per l’alluvione del primo marzo 2011 che ha interessato il Metapontino e di nominare un nuovo commissario della Presidenza del Consiglio o del Dipartimento Nazionale Protezione Civile.
Digilio sostiene che “all’atto dell’accoglimento dell’incarico De Filippo dichiarò testualmente che avrebbe improntato la propria azione a dare le dovute risposte in tempi rapidi agli agricoltori e ai cittadini del Metapontino attraverso l’istituzione di un tavolo regionale concertativo. A distanza di circa 600 giorni dall’emergenza non c’è alcuna traccia del suo operato se non di incontri sporadici in Regione con rappresentanti del Comitato Terre Joniche, vale a dire quel tavolo che ha fatto solo consultazione più che concertazione. In particolare, come ha denunciato il Comitato dal primo momento dell’alluvione mobilitato a fianco dei cittadini danneggiati – aggiunge il senatore di Fli – i provvedimenti di urgenza decisi dalla Giunta Regionale con una spesa di 3,7 milioni di euro per prime risposte urgenti alle esigenze degli agricoltori, come 1 milione di euro quale intervento una tantum alle famiglie colpite dal disastro e come i 7,5 milioni di euro destinati ad interventi di ripristino degli argini, non sono usciti dal Palazzo di viale Verrastro di Potenza”.
Digilio sollecita inoltre il Governo a “mantenere fede ai suoi impegni, almeno quelli riferiti all’ordinanza del Presidente del Consiglio, provvedendo alla rapida erogazione dei 7 milioni di euro di quota nazionale per gli interventi promessi e a definire un programma straordinario di difesa del suolo. L’approssimarsi delle stagioni autunnale ed invernale continua a mettere a rischio allagamenti di aziende e poderi agricoli”.
Il senatore di Fli chiama in causa anche l’Anas per i lavori del viadotto Calciano di cui – sottolinea – “nessuno è ancora in grado di garantire l’ultimazione”.