Confsal e Fials: il coraggio di sostenere i lavoratori della Sanità. Di seguito la nota integrale.
Una lunga trattativa, sette mesi di dialoghi intensi, e l’obiettivo sempre chiaro: offrire al personale sanitario il riconoscimento che merita. Il 14 gennaio 2025 avrebbe potuto rappresentare una svolta storica per il comparto sanità, ma la decisione di CGIL, UIL e Nursing Up di non firmare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) ha creato un freno inaspettato a questo percorso.
“Non è solo un contratto, ma un simbolo di rispetto per chi, ogni giorno, sostiene il nostro sistema sanitario,” affermano i Segretari Regionali Gerardo De Grazia della CONFSAL e Luciana Bellitti della FIALS. “Abbiamo dato la nostra disponibilità a firmare con coraggio, perché non possiamo permettere che i lavoratori continuino a subire rinvii e privazioni.”
FIALS si è battuta per risultati tangibili, garantendo benefici immediati e ponendo le basi per il rinnovo del prossimo contratto, includendo anche nuovi fondi per la contrattazione decentrata. Questi passi non sono stati fatti a cuor leggero, ma con la consapevolezza che ogni scelta incide direttamente sul benessere e sul futuro dei lavoratori.
La mancata firma ha congelato una serie di risultati concreti, frutto di un impegno instancabile:
Per elencarne alcuni:
Incrementi salariali, aumenti medi lordi di €172 mensili e saldo degli arretrati. Certamente volevamo di più ma non possiamo negare che sulla legge di bilancio di 24 miliardi, 8 miliardi sono stati destinati ai rinnovi dei contratti del pubblico impiego che equivalgono al 6% dell’inflazione;
Indennità migliorate: oltre €250 al mese per il personale di pronto soccorso e incrementi per le ostetriche;
Nuove tutele: esonero dal lavoro notturno per chi ne ha diritto e supporto legale per le vittime di aggressioni;
Flessibilità lavorativa: possibilità di fruire delle ferie in ore;
Innovazioni per il benessere: age management per i lavoratori over 60 e maggiore attenzione ai turni notturni.
Ogni elemento avrebbe avuto un impatto concreto sulla vita quotidiana degli operatori, migliorando condizioni di lavoro e valorizzando la loro professionalità.
Chi oggi si rifiuta di firmare è lo stesso che, nel 2018, ha accettato un contratto con soli €85 lordi di aumento dopo 10 anni di blocco. E oggi, di fronte a €350 complessivi tra arretrati e fondi già stanziati, parla di “indecenza”. “È una contraddizione inaccettabile,” sottolineano i Segretari.
È un occasione mancata visto che per la prima volta avremmo avuto continuità per i rinnovi contrattuali visto che la legge di bilancio ha già previsto ulteriori 12miliardi per il rinnovo 2025-2027.
Chi paga il prezzo di questa scelta? I lavoratori. Eppure, CONFSAL e FIALS non intendono fermarsi. “Il nostro obiettivo rimane garantire il massimo per chi lavora con dedizione ogni giorno. Non abbandoneremo questa battaglia.”
La decisione di firmare non è stata solo un gesto di responsabilità, ma un atto di visione strategica. Attraverso il rinnovo del CCNL, FIALS ha aperto la strada a nuove opportunità negoziali, mettendo al centro il valore e la dignità del personale sanitario.
“Non si tratta solo di numeri o clausole contrattuali,” concludono i Segretari. “Si tratta di dare voce e forza a chi merita riconoscimento e rispetto. La sanità è il pilastro della nostra società, e i suoi lavoratori ne sono il cuore pulsante. Il nostro impegno per loro non si fermerà.”
CONFSAL e FIALS invitano tutte le parti in causa a un ripensamento, per garantire finalmente i diritti e i riconoscimenti che il personale sanitario aspetta da troppo tempo. Insieme, possiamo costruire un futuro migliore