Sanità e medicina territoriale, Giuseppe Cisterna: “Si facciano viaggiare i medici e non i pazienti”. Di seguito la nota integrale.
Mancanza di medici di famiglia, dalle zone interne della Basilicata fino a Matera. Il rischio che col tempo si possano creare altre difficoltà nell’individuazione del medico a causa dello spopolamento e i pensionamenti, è molto alto. E’ anche il caso della protesta dei residenti del quartiere Agna e Agna le Piane a Matera, una zona periferica di circa duemilacinquecento persone abbandonate che dal mese di dicembre sono senza medico di base con gravi disagi soprattutto per gli anziani. Non si possono lasciare le famiglie e gli ammalati solo perché mancano i medici e nessuno può sostituirli. A quanto pare, anche il numero massimo dei pazienti assegnati per medico operando, sia stato raggiunto, per cui, pare, che non vi è nemmeno la capienza di sostituire il proprio medico scegliendone uno disponibile tra quelli che sono in servizio. Le farmacie di quartiere non possono fare molto, a differenza del medico che quarant’anni fa apriva l’ambulatorio dove poteva servire un numero più alto di pazienti possibili, non più conciliabile con la mancanza di oggi che potrebbe creare un problema a causa del luogo scelto dal medico molto difficile da raggiungere per gli anziani e gli ammalati. Un medico per contratto non è obbligato ad aprire un ambulatorio in un quartiere rispetto a un altro, pertanto, chi ha bisogno e non è automunito dovrebbe essere costretto a spostarsi verso il centro o all’interno della città con i mezzi pubblici in corrispondenza tra l’arrivo di un mezzo e la partenza di un altro con gli orari dell’ambulatorio. Ma, la situazione diventa sempre più complicata poiché il problema in un futuro prossimo, potrebbe restare senza una soluzione definitiva. Per questo, mi appello a tutte le forze politiche locali e regionali, al presidente del Consiglio Pittella e all’assessore Latronico; con la telemedicina che non può risolvere tutti i problemi dell’assistito, si facciano viaggiare di più i medici e non gli ammalati, si provi ad alzare il massimale di scelte per medico che potrebbe essere anche un primo provvedimento tampone. Non ci sono medici necessari per garantire l’assistenza di base per le ricette i farmaci, ma anche quelli specialistici per cui è opportuno fare chiarezza e non cadere nella tentazione e nel rischio di generalizzare al fine di trovare le soluzioni reali e auspicalmente permanenti. Mi aspetto che questo succeda subito e non si vada oltre.