AUGURI DI BUON COMPLEANNO DI SALVATORE ADDUCE AL NOVANTENNE EMILIO COLOMBO
Il candidato sindaco di Matera Salvatore Adduce ha inviato un telegramma al Senatore a vita Emilio Colombo formulando i più sinceri auguri per il suo novantesimo compleanno che ricorre domani. “In questi 60 anni di intensa attività politica – scrive Adduce – hai tenuto sempre in alto il nome della nostra terra e dell’Italia rappresentandola con autorevolezza nelle massime sedi istituzionali italiane, europee ed internazionali. Ma, soprattutto, sei stato un fondamentale punto di riferimento per le giovani classe politiche. Ti va riconosciuto grande rigore e notevole passione. Sei uno straordinario testimone della buona politica. E come non condividere la tua recente affermazione: “La democrazia corre pericoli di alterazioni sostanziali, vedo tendenze plebiscitarie, autoritarie, una forte accentuazione del personalismo. Non si capisce che le future classi dirigenti si formano nei partiti. E che dunque i partiti, quelli veri, sono necessari”. E sono certo che da domani, e per molto tempo ancora, avrai ancora tante altre cose interessanti da dirci e da insegnarci.Buon compleanno Presidente. “
COMUNALI 2010: TURNO DI BALLOTTAGGIO. DOVE VOTANO I DUE CANDIDATI SINDACI.
Il candidato Sindaco Angelo Tosto comunica che si recherà alle urne presso la sez 36 della scuola elementare G.Marconi alle ore 11,30 di domenica 11 aprile.
Il candidato sindaco di Matera per il centro sinistra Salvatore Adduce voterà presso la sezione 11 della scuola elementare di via Trabaci alle ore 11 di domenica 11 aprile.
I COMIZI FINALI DI ANGELO TOSTO E SALVATORE ADDUCE
Se la piazza fosse il termometro di quello che potrebbe accadere al ballottaggio i candidati sindaci Angelo Tosto e Salvatore Adduce si giocheranno la partita alla pari o almeno, come ha ribadito il candidato sindaco delle liste civiche, si partirà da zero a zero. Anche i sondaggi su facebook sono nettamente a favore dell’imprenditore materano. Un bagno di folla ha seguito con interesse l’ultimo comizio di Angelo Tosto, che intorno alle 20 ha avviato il suo ultimo comizio in piazza Vittorio Veneto per la sua prima campagna elettorale da candidato sindaco della città di Matera. Un comizio avviato questa volta in compagnia dei potenziali undici consiglieri che aspirano ad un seggio in consiglio comunale. In realtà uno di loro dovrà restare fuori se Tosto dovesse vincere in base al regolamento previsto dal conteggio dei voti di lista mentre in caso di sconfitta sarebbero due a rinunciare alla carica di consigliere comunale perche alle civiche spetterebbero nove consiglieri, otto già eletti più il candidato-sindaco sconfitto al ballottaggio. Tosto ha ricordato in apertura le due liste civiche “escluse per qualche minuto” dalla competizione elettorale, Matera Donna e Matera Viva. “Il tar – ha precisato Tosto – non ci ha permesso di entrare in competizione per far valere le nostre ragioni ma noi siamo forti e liberi e siccome l’ottimismo si manifesta dal sorriso vi posso dire che sto sorridendo molto in queste ore in quanto sono molto felice perchè lunedì prossimo intorno alle 16 Matera sarà felice per aver raggiunto un grande risultato.” Tosto ha ricordato anche il mancato confronto sulla tv locale di sua proprietà per il rifiuto del suo avversario. “Potevo andare in onda con un altro comizio solitario ma non mi sembrava elegante approfittare di questa opportunità garantita dalla legge. Mi dispiace perchè il confronto sulla tv privata, che svolge comunque un servizio pubblico per i cittadini materani, sarebbe stato molto utile per continuare a confrontarsi sui programmi.” Quindi Tosto tocca uno dei temi più forti di questa campagna elettorale, quello del lavoro: “Mi hanno fatto notare che gli appalti vengono sempre affidati ad imprese di fuori, mentre le nostre imprese devono accontentarsi del subappalto. E’ dal terremoto dell’80 che viviamo di subappalto. Sul salotto voglio ribadire che è impossibile rilanciare nella nostra città questo settore produttivo perchè nei paesi asiatici si produce con un costo del lavoro pari a un decimo di quello che si deve pagare in Italia. Potranno continuare a lavorare solo le aziende che attraverso il marketing e il design riusciranno a trovare mercati di nicchia.”
Tosto poi spiega un aspetto economico legato alla mobilità. “Ogni lavoratore in mobilità è potenzialmente titolare di un assegno di 150 mila euro per 60 mesi. Ma 2200 lavoratori non saranno ripresi da nessun datore di lavoro. E con i grandi appalti saranno favorite le grandi imprese del nord, che torneranno in Basilicata per utilizzare i contributi dei lavoratori e quelli della Regione Basilicata. Poi con un click l’imprenditore del nord cancella tutto a distanza di qualche anno. Invece se mettiamo insieme una ventina di lavoratori è possibile utilizzare una cifra di circa 3 milioni per avviare nuove piccole imprese. Il problema di questa città è tutto qui: dobbiamo sviluppare una cultura di impresa diffusa. Ci sono capannoni che sembrano dei cimiteri. Con i fondi disponibili le imprese si possono consorziare e in tre anni far crescere il fatturato e la forza lavoro. Se vi svegliate alle 5 di mattina e andate ad Altamura c’è già tanta gente in movimento, qui ci hanno tolto il gusto di lavorare”.
Tosto affronta poi i problemi dei quartieri periferici della città: “Giovedì sera sono stato nei borghi di Picciano A e B. Ho scoperto che non prende il cellulare perchè non c’è un gestore che ha pensato ad offrire un servizio che interessa 148 famiglie. I residenti mi hanno ricordato che dal rubinetto esce anche la terra e che lo spazzino non arriva da quelle parti. Cose semplici. C’è un assocazione che chiedono diritti e noi siamo chiamati a dare risposte a queste persone”. Altra questione comune a diversi quartieri riguarda i parchi. Dopo aver favorito un determinato progettista una volta inaugurato il parco viene devastato dai vandali. Ma i primi vandali sono loro perchè non si pensa a garantire la gestione dell’area verde.” Sulla politica per i deboli Tosto non nasconde la sua rabbia e scoppia quasi in lacrime mentre ricorda che “c’è chi chiama a casa per ricordare che è arrivato l’assegno. Si devono vergognare, sono dei maledetti, questa è una politica di m…..” Sul turismo Tosto non ha dubbi: “Siamo una città patrimonio dell’Unesco e il turismo si ferma solamente per 91 minuti mentre la percentuale di copertura degli albergi si aggira sul 23% contro l’80 e il 90% di Firenze e Roma. Il turismo è una scienza e vi posso dire che in cinque anni possono arrivare a Matera un milione di turisti. Naturalmente serve una programmazione perchè altrimenti non si va da nessuna parte. Voglio dire ai nostri avversari che siamo una città unica, non ci può copiare nessuno. Non ci può essere una legge regionale che ci fa diventare bella Matera. Abbiamo i Sassi e 157 chiese rupestri. I turisti possono impiegare 5 giorni per visitarle tutte, un mese se le studiano, mentre adesso siamo fermi a 91 minuti.”
In prima fila a seguire il suo comizio c’è anche don Basilio Gavazzeni, il parroco del rione Agna e il presidente della Fondazione Anti-usura della città di Matera. Tosto lo ringrazia perchè “è stato vicino in queste settimane…e grazie a Dio non ha piovuto. Questa città – prosegue l’imprenditore – deve fare i conti con una serie di contenziosi: il mattatoio, l’autoparco, il mercato della frutta di via Marconi.” Poi lo sguardo è rivolto nuovamente a don Basilio: “Non è una passeggiata, è una croce sulle spalle fare il sindaco di Matera, ma la passione di Cristo è finita e adesso me la prendo io”.
Mi chiedono sempre cosa farò nei primi cento giorni se diventerò il sindaco di questa città: “Posso dirvi che nei primi cento giorni non darò fastidio al fenicottero…poi vi farò telefonare dai call center per farvi alzare alle 7 di mattino e andare a lavorare. A proposito dei call center ho sentito che Adduce ha offeso i lavoratori dei call center chiamandoli “deportati”. Adduce qui non deportiamo nessuno perchè il lavoro è sacro. E siccome dobbiamo riappacificare la città voglio dire ai materani che la politica in questi giorni ci divide ma l’emergenza ci dovrà unire. Questa città esce dal pantano se il toro…anche se noi siamo il bue…lo prendiamo per le corna. In questi giorni Adduce ha detto “faremo, faremo, faremo” ma Adduce non ci dice come lo farà, in quanto tempo lo farà e con che soldi. Mi ha detto che sono un visionario, spero di dimostrare il contrario una volta che sarò eletto sindaco di Matera.” L’affondo su Adduce è spietato: “Adduce non sei stato eletto a Matera e mi dicono che non sei stato eletto nemmeno a Ferrandina. Ma Adduce cosa ha fatto in questi anni? Sui 30 milioni di euro destinati a Matera e che Tremonti ti avrebbe scippato voglio ricordare che era stato il senatore Giampaolo D’Andrea a favorire questo emendamento alla finanziaria e che i fondi erano destinati alla cultura di tutte le città del Sud e quindi non solamente alla città di Matera. Ora ci chiede il voto senza passare dalle forche caudine delle primarie, perchè dovete sapere che Adduce alle primarie per la presidenza della segreteria regionale del PD è stato quello che ha preso meno voti a Matera. Adesso è stato candidato a sindaco di Matera da Potenza ma noi abbiamo già visto gli Ossicini e non possiamo più accettare queste imposizioni dall’alto. Un sindaco deciso da Potenza con la prepotenza”. Tosto rincara la dose nei confronti del centro-sinistra lucano: “Siete presuntuosi, arroganti. Il sindaco fatelo scegliere ai materani. Eppure alle elezioni regionali l’armata rossa piglia tutto ha conquistato il 70% dei consensi. Mentre è stato bocciato dalla città di Matera.” Per Adduce c’è anche una profezia: “Martedì te ne andrai parete parete, i materani sanno cosa vuol dire. Mi chiedono come farò a governare senza maggioranza. Io sarò il sindaco che dovrà fare i conti con un consiglio che si potrà opporre alle nostre delibere ma io mi presenterò con una giunta composta da persone capaci, che non hanno padroni e non hanno partiti. Le delibere non saranno approvate dalla mia giunta ma le porterò sempre in consiglio comunale e qui nessuno avrà il coraggio di bocciare progetti seri per la nostra città, altrimenti usciranno articoli anche sul Corriere della sera. Potremo fare anche un consiglio al giorno se tutti rinunciano al gettone di presenza e io vi prometto che sarà trasmesso gratis sulla tv locale.” Nel finale arriva il messaggio che sorprende tutta la piazza: “Io non ce l’ho con Potenza ma vogio andare lì con i consiglieri regionali materani eletti per combattere a favore della nostra città. Ora voglio nominarli in ordine di età, dal più grande al più piccolo: Vincenzo Viti, Romeo Sarra, Vincenzo Santochirico e Luca Braia. E’ con loro che chiederemo i nostri diritti. Vi daremo la prova di cosa sappiamo fare.” Prima di lasciare il palco agli avversari Tosto scalda la piazza con un coro da derby: “Chi non balla è un potentino…” “E il nostro sindaco – conclude – non sarà Adduce”.
Dopo una breve pausa tocca al competitor Salvatore Adduce salutare la folla che torna a gremire la piazza. Sul palco ci sono il presidente della Provincia Franco Stella, i senatori Bubbico e Antezza, il vice-presidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella e il riconfermato presidente della Giunta regionale di Basilicata Vito De Filippo e numerosi consiglieri del centro-sinistra eletti al primo turno. I discorsi di rito di Stella, De Filippo e Pittella precedono l’ultimo appello di Salvatore Adduce, che in venti minuti riassume quello che è stato già ribadito nei giorni scorsi. Il presidente Franco Stella è categorico: “Noi vogliamo amministrare e non giocare con la città. Il carnevale è passato, noi siamo una forza di governo e sopratutto siamo coerenti sino in fondo. Su questo palco ci sono esponenti politici del potentino che hanno diritto di parlare. E noi parliamo la lingua dell’onestà. Non fa nulla se Adduce è nato qualche chilometro da Matera, l’importante è fare bene per la nostra città”. De Filippo ha ribadito l’impegno per sostenere Matera nella corsa a capitale europea della cultura nel 2019 mentre Pittella ha ribadito il suo impegno politico a livello europeo, un impegno che garantisce benessere e sviluppo anche alla città di Matera”. Quindi la parola al candidato sindaco Salvatore Adduce, apparso molto tranquillo e sicuro di festeggiare nel pomeriggio di lunedì 12 aprile: “Il centro-sinistra è già maggioranza e al ballottaggio si parte da 25 a 9. La città di Matera merita un altro governo e tra le prime cose da fare Adduce inserisce l’approvazione del piano regolatore per rimettere in moto l’economia e ridare fiducia alle persone che hanno perso il lavoro. Una volta conquistata la vittoria il lavoro sarà molto duro – conclude Adduce – ma la città di Matera merita un lungo periodo di stabilità. Viva Matera, viva Matera, viva Matera!
Michele Capolupo
La fotogallery dei due comizi.
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In questo periodo di campagna elettorale non sono intervenuto proprio perchè per parcondicio non è giusto denigrare un candidato a favore di un altro.
Lasciatemi dire una cosa però: C’E’ GENTE CHE COMMENTA E NON CAPISCE UN C***O.
ECCO PERCHE’ L’ITALIA VA A P*****E ED IO ME NE VOGLIO ANDARE ALL’ESTERO, NON PERCHE’ NON C’E’ LAVORO.
SONO CURIOSO DI VEDERE CHI VINCERA’ LE ELEZIONI COMUNALI.
Carissima redazione, vi ho sempre ammirato per il lavoro fatto in questi anni, però in questa situazione e competizione elettorale siete scivolati sulla classica buccia di banana.
Io non ho mai creduto nella neutralità dei giornalisti, il fatto stesso che esprimono opinioni, queste sono personali e quindi non possono essere neutre, però nella correttezza intellettuale si deve credere, a questo proposito ti sembra equo quest’ articolo?
Mi sono preso la briga di contarle 7843 caratteri per il comizio di Tosto contro 1574 per il comizio di Adduce?
Le sembra corretto?
Il discorso di Pittella (vice presidente europeo, ed è un Lucano, purtroppo non materano e quindi un avversario secondo Tosto)rinchiuso in una riga, il discorso di Di Filippo, il presidente regionale più suffragato d’ Italia (anche lui un nemico secondo Tosto) un’ altra riga dell’ articolo.
Come mai?