De Ruggeri risponde a Bennardi: “Ecco perché abbiamo perso a Matera il Centro Sperimentale di Cinematografia”. Di seguito la nota integrale.
Ha ragione il Sindaco uscente Domenico Bennardi quando afferma che non sono aggiornato sugli smarrimenti istituzionali che hanno portato alla perdita per Matera di un centro di eccellenza come il Centro Sperimentale di Cinematografia. Infatti dal settembre 2020 non ho più avuto la guida della questione. Sono invece documentatissimo sulla decisione di istituire in Matera la strategica Scuola del cinema, i cui diplomi finali sono equiparati a quelli della laurea. La scelta è nata dalla convinzione di tradurre il capitale di storia di Matera nel ruolo della città per il suo sviluppo; ruolo che trovava nella cultura la sua naturale proiezione. Nacque così il progetto di stabilizzare annualmente nella città 250 giovani frequentanti le “università pubbliche” dell’alta formazione quali il Conservatorio di Musica, l’Istituto Centrale del Restauro (ICR), l’Istituto Superiore delle Industrie Artistiche (ISIA), il Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC), nonché i programmati “vicinati digitali”: la Casa delle Tecnologie Emergenti, garantita da risorse statali per € 15.000.000 e l’Hub Comunale di San Rocco (inaugurato il 1° novembre 2019 dal Ministro, On. Giuseppe Provenzano). Questo vivificante innesto di energie, da ospitare nella progettata foresteria comunale (ex convitto Duni, poi Provveditorato agli studi), avrebbe goduto del beneficio di canoni locativi calmierati e avrebbe irrobustito il dinamismo culturale della città, compensando l’amara inarrestabile emigrazione giovanile. Il 27 maggio 2019, nel corso del Festival di Cannes ed in occasione del convegno “Matera: una città per il cinema”, il Governo nazionale, rappresentato dal Sottosegretario On. Lucia Borgonzoni, riconobbe la vocazione di Matera ad essere un incubatore cinematografico e quindi ad ospitare coerentemente la Scuola del cinema. Gli autorevoli partecipanti alla riunione celebrarono la scelta perché: “a Matera il cinema si studia, si impara, si fa!”. Fu il riconoscimento internazionale del protagonismo di Matera quale riconosciuto e ricercato spazio filmico, capace di coniugare splendidamente racconto e paesaggio. Matera, luogo senza tempo, veniva celebrata come un “set” senza confine. Dando seguito alle raggiunte intese, in data 16 dicembre 2019, il Consiglio di Amministrazione del Centro, con atto n. 39C/19, deliberò la istituzione in Matera di una nuova sede distaccata del Centro Sperimentale di Cinematografia. Iniziò così il complesso percorso istruttorio rallentato dal Covid e culminato il 17 giugno 2020 con la sottoscrizione, nell’inaugurato Palazzo Malvezzi, dell’atto costitutivo della Scuola di cinema. Dal Presidente del Centro Sperimentale, Felice Laudadio, dal Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi e dal sottoscritto, quale Sindaco di Matera, fu firmata non un’astratta manifestazione di intenzioni, non un cerimoniale protocollo d’intesa, bensì un giuridico impegno contrattuale prevedente la cogenza di obblighi, di tempi, di finanziamenti. L’art. 6 del contratto così declinava i vincoli negoziali: “Per il conseguimento degli obiettivi di cui alla presente convenzione: La Regione si impegna a: – farsi carico dei costi connessi allo svolgimento dell’attività didattica, amministrativa e gestionale. Il Comune si impegna a: – mettere a disposizione in comodato del Centro Sperimentale di Cinematografia, per un periodo non inferiore a cinque anni a decorrere dalla data di sottoscrizione della presente convenzione, l’immobile sito a Matera, in via Lazazzera … perfettamente e completamente attrezzato sotto il profilo impiantistico e tecnologico e idoneo a ospitare in via permanente sia Io svolgimento delle attività connesse alla realizzazione dei corsi di formazione, sia le complementari strutture di direzione, segreteria e archivio; – farsi carico di tutti i costi di primo impianto, allestimento e funzionamento della sede;
La Fondazione si impegna a:
1) insediare a Matera una propria struttura di formazione, sperimentazione e ricerca che, sulla base delle esperienze formative e didattiche maturate dal CSC nazionale, continui e perfezioni il progetto di formazione delle diverse professionalità operanti in ambito cinematografico e audiovisivo. A tale proposito, saranno attivati specifici corsi di formazione, di durata triennale, finalizzati alla preparazione artistica e culturale di elevate professionalità che sappiano operare nel suddetto ambito, con particolare riferimento alla regia-filmaking e alla recitazione; 2) assumere a proprio carico la progettazione e la gestione di tale struttura, sia sotto il profilo organizzativo, sia come programmazione didattica e culturale …”. Successivamente, in data 22 luglio 2020, vi fu la diretta verifica degli spazi didattici da parte dei dirigenti e dei tecnici del Centro, della Regione Basilicata e del Comune di Matera. Per le raggiunte conclusioni, in data 6 agosto 2020 (prot. 4458/20), il direttore generale del Centro, dott.ssa Monica Cipriani, trasmetteva al Comune e alla Regione il progetto operativo, il piano finanziario e i due piani di studio della scuola, prevedente a regime la frequenza di 105 allievi. In particolare nel piano finanziario era previsto che: “la scuola sarà allestita presso l’ex sede dell’Università di Via Lazazzera. Tale struttura, messa a disposizione dal Comune di Matera, è perfettamente e completamente attrezzata sotto il profilo impiantistico e tecnologico, così da essere idonea ad ospitare permanentemente sia le attività connesse alla realizzazione dei corsi di formazione, sia le strutture di direzione, segreteria ed archivio.
Il costo complessivo annuale per la realizzazione dei corsi è pari ad € 700.000,00”. Il Comune di Matera era nelle condizioni di rispettare gli obblighi assunti perché aveva impegnato € 600.000 per i lavori di sistemazione della sede e godeva di risorse per € 800.000, derivanti dal Patto per la Basilicata, destinati alle attrezzature e all’allestimento funzionale dell’edificio. Queste ultime risorse dovevano essere impegnate entro il 31 dicembre 2021, perché sottoposte al vincolo della OGV (obbligazione giuridicamente vincolante), pena la loro revoca (cosa, peraltro, malinconicamente avvenuta per l’inattività comunale). Nel richiamato progetto operativo trasmesso il 6 agosto 2020 dal Segretario Generale, erano anche ritmate le attività del Centro: “a partire dalla firma della convenzione dovranno essere attivate tutte quelle procedure finalizzate al completo allestimento della struttura destinata ad ospitare la nuova sede della scuola. Dal mese di settembre la Scuola Nazionale del Cinema sarà impegnata ad identificare il personale della nuova sede ed il corpo docente. Nel mese di gennaio 2021 verrà pubblicato il primo bando di selezione e contestualmente avrà inizio l’attività di comunicazione-promozione finalizzata al corretto posizionamento della Sede. Durante l’estate 2021 si terranno tutte le fasi selettive. Nel mese di ottobre avrà inizio l’anno accademico 2021-2022”. In adempimento del proprio dovere contrattuale la Regione Basilicata nell’anno 2021 istituiva un apposito capitolo di bilancio (n. U19344) avente ad oggetto: “contributi per sostegno all’attività didattico-amministrativa e per il funzionamento del Centro Sperimentale di Matera” che presentava uno stanziamento iniziale pari € 700.000. Nel 2022 il capitolo U19344 presentava risorse per € 700.000, mai utilizzate; nel 2023 il capitolo U19344 non prevedeva alcuna somma a causa del mancato utilizzo dei precedenti impegni finanziari (€ 1.400.000). Da questo imbarazzante quadro emerge la riprovevole inadempienza comunale.
Superato, infatti, il tempo dei comizi elettorali (agosto-settembre 2020), il Comune di Matera non ha attivato i lavori di sistemazione e funzionamento della sede, ha interrotto le relazioni con la Regione e con il Centro Sperimentale, dando segnali evidenti di “disaffezione” perché “distratto” dalle rinate pressioni, interne ed esterne, per insediare il corpo dei Vigili Urbani nell’edificio di via Lazazzera. Sino al 23 marzo 2021, presidente del Centro Sperimentale è stato il dott. Felice Laudadio, convinto sostenitore del progetto, al quale è subentrata il 24 marzo 2021 la dott.ssa Marta Donzelli, ideologicamente contraria alle ramificazioni esterne dei corsi. Questa posizione andava contrastata energicamente in presenza di un contratto sottoscritto e vincolante, che non ammetteva spazi di fuga, ma tassativi adempimenti di obblighi assunti. L’amministrazione Bennardi non ha iniziato i lavori di adeguamento dell’edificio comunale previsti dal contratto ma ha sposato la scelta contraria voluta dalla polizia municipale. Risulta poi pretestuosa la denuncia nei confronti della Regione di non aver deliberato “uno stanziamento complessivo di € 2.1000.000 in grado di coprire l’intero triennio dei corsi e non parziale per la sola prima annualità”, perché il contratto prevedeva il contrario. Infatti, l’ultimo comma dell’art. 7 così recita: “il contributo finanziario annuo per i costi di funzionamento e per l’attività didattica ed amministrativa della sede sarà annualmente quantificato tra Regione, Comune e Fondazione. Successivamente la Regione e il Comune adotteranno i conseguenti provvedimenti amministrativi di impegno delle risorse finanziarie” (sic!). Questa clausola contrattuale trovava conferma nelle disposizioni del successivo art. 9 prevedenti che: “il contributo finanziario annuo per le spese di finanziamento della sede sarà erogato con le seguenti modalità…”. L’inadempiente decisione di non attivare nell’autunno del 2020 le procedure finalizzate alla riqualificazione funzionale della sede materana della Scuola di cinema e la mancata difesa delle clausole contrattuali sono la prova eloquente di una posizione del governo Bennardi contraria alla istituzione in Matera del Centro Sperimentale. Il paradosso della questione traspare da questa elementare considerazione: bloccata la nascita della scuola del cinema, ci sono voluti quattro anni per registrare la “impraticabilità” e la “incoerenza” dell’edificio comunale ad ospitare la sede funzionale della polizia municipale. Di qui la soluzione drastica e “onerosa” di cancellare l’antico immobile per sostituirlo con uno nuovo, dimentichi che esisteva il progetto alternativo e finanziato (€ 1.230.000) che assegnava ai Vigili Urbani due interi piani del Municipio, nell’ambito dei lavori di completamento del Palazzo Comunale. L’intervento prevedeva la collocazione di tutti i servizi (armeria, spogliatoi, bagni, depositi, archivi, ecc.) nel piano seminterrato e di tutti gli uffici nell’intero piano terra, integrati da quelli previsti dall’ampliamento e dal front-office. Questa scelta garantiva anche l’utilizzo esclusivo di parte del parcheggio sotterraneo comunale, inesistente e non previsto in via Lazazzera. Ancora una volta si è pestata e si continua a pestare acqua nel mortaio dai fautori della demolizione. La morale di questa sconcertante vicenda è che Matera ha perduto una struttura universitaria e ha indebolito il suo compito di divenire centro attivo di formazione e di creazione cinematografica! Risultano, quindi, fuorvianti e irriverenti le soluzioni compensative offerte al governo Bennardi dal nuovo corso amministrativo del Centro Sperimentale. Matera ha bisogno di istituzioni permanenti e stabilizzate, non di iniziative variabili e occasionali prive di giuridici riconoscimenti.
Per tale ragione, con la nuova presidente del Centro Sperimentale, Gabriella Buontempo, nominata il 23 dicembre 2024, va recuperato il valore relazionale dello stipulato contratto per riaccendere il progetto materano della scuola di cinema, che verrebbe irrimediabilmente spento con l’abbattimento di un edificio risultato pienamente compatibile con i compiti e le funzioni della prestigiosa scuola italiana del cinema.