Il Centro studi Pensiero Futuro della Cisl Basilicata ha pubblicato il n. 1/2025 di Congiunture, il report periodico dedicato ai temi economici e sociali della regione. Nel primo numero dell’anno il focus è dedicato alle politiche sociali e alla organizzazione della rete dei servizi di prossimità con l’obiettivo di costruire una comunità realmente inclusiva. Il report ospita un intervento di Rocco Libutti, referente per il Terzo settore di Anteas Basilicata e autore della ricerca «Società, welfare, persone e comunità in Basilicata», e di Luana Franchini, responsabile del Centro studi, che si sofferma su come sviluppare un welfare di prossimità, attento alla eterogeneità dei bisogni e delle aspirazioni. Nel suo editoriale, il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo evidenzia che «le politiche sociali sul territorio sono un pezzo fondamentale per realizzare quella prossimità, quella protezione e quella inclusività dei cittadini assolutamente essenziale per la qualità della vita delle persone e per arginare la vulnerabilità. La fragilità è una dimensione ineliminabile della condizione umana con la quale è necessario fare seriamente i conti. Ciò vuol dire che le politiche sociali vanno ripensate per far fronte alle nuove esigenze della popolazione, esigenze che cambiano in continuazione, perché emergono sempre nuovi bisogni al mutare del contesto».
Secondo Cavallo «certamente servono ospedali di eccellenza per curare le acuzie, ma è urgente attrezzare ovunque una sanità di territorio che sappia intervenire in modo rapido e diffuso e che sia capace di unire la necessaria assistenza medica con un accompagnamento umano e delle infrastrutture sociali». In altri termini, la proposta della Cisl è di trasformare il welfare passando «dal welfare state, oggi insostenibile, al welfare di comunità, dove hanno un ruolo fondamentale i corpi intermedi, le associazioni e gli altri attori sociali tra cui appunto il sindacato». Un passaggio essenziale, questo, per affrontare questioni come l’invecchiamento, la cronicità, la disabilità, le disuguaglianze e gli stili di vita inadeguati, «in una visione di welfare non più inteso come insieme di interventi meramente riparativi, ma in ottica preventiva e come strumento di promozione attiva del diritto di ogni cittadino di sviluppare la propria persona e di partecipare effettivamente alla vita politica, economica e sociale».
«La Basilicata – prosegue Cavallo – è afflitta da numerose criticità, a nostro avviso la principale è il progressivo ed inarrestabile declino demografico poiché continua a perdere popolazione a causa della costante emigrazione giovanile e non solo. Negli ultimi anni, infatti, si è aggiunta anche l’emigrazione della fascia di età 55-70 anni per ricongiungersi con i nuclei familiari dei figli al Nord, quindi assistiamo ad un progressivo invecchiamento della popolazione che si unisce ad una bassa natalità, perché mancano le fasce di popolazione in età fertile. E in un territorio vasto con poca popolazione tutti i servizi diventano diseconomici. Infatti, la Basilicata risente di una scarsa presenza di servizi sociali, di servizi di trasporto, di servizi per anziani e minori, e questo si ripercuote sulla qualità della vita. È cosa nota che la Basilicata, anche se in posizione leggermente migliore rispetto alle altre regioni del Sud, è sempre in fondo alle classifiche italiane per la qualità della vita».
Per il segretario della Cisl lucana «anche questa valutazione negativa della qualità della vita, insieme alle scarse opportunità di lavoro, spinge le persone ad emigrare, generando un circolo vizioso che di anno in anno diventa sempre più preoccupante. La mancanza di posti di lavoro diventa così sia la causa che l’effetto di questo lento declino, al punto che le politiche del lavoro da sole non servirebbero a risollevare la condizione dei lucani, non basta insediare qualche stabilimento produttivo, se non si risolve ad esempio il problema dei servizi di trasporto per i cittadini e di collegamenti viari che rendono questa terra difficilmente raggiungibile con qualsiasi mezzo, e che rende poco conveniente investire in loco proprio per la scarso numero di utenti di servizi di trasporto come diretta conseguenza dello spopolamento».
Allora, «la sfida è quella di provare a costruire dei servizi su misura per i territori, dove le persone sono poche ma hanno comunque desideri e esigenze. La risposta sta nelle politiche su misura e non su quelle standard. Per la Basilicata le sfide cruciali sono davvero tante, e richiederebbero un occhio attento e clinico nell’osservare la situazione critica in cui la Basilicata è immersa, per tradurre i bisogni della popolazione in servizi e progetti. La popolazione lucana, le comunità che vivono nei diversi territori non fanno mancare idee e proposte: ascoltiamoli, mettiamoci al loro servizio, sosteniamo le loro energie, questo è il compito della macchina amministrativa e anche delle parti sociali: sostenere e rafforzare le capacità che le comunità esprimono», conclude il segretario della Cisl.