Il settore lucano dell’aerospazio continua ad affermarsi come uno dei segmenti in costante crescita per l’economia regionale. È quanto ha sottolineato Antonio Colangelo, Presidente del Cluster Lucano dell’Aerospazio (CLAS) e dal consorzio delle Tecnologie per l’Osservazione della Terra e i Rischi Naturali (TeRN), nel meeting promosso dall’Agenzia spaziale europea (ESA) e tenutosi a Frascati lo scorso venerdì. All’incontro hanno partecipato il presidente di Nereus, Thierry Cotelle, il team dell’ESA guidato dal direttore Simonetta Cheli, il DG di Nereus, Roya Ayazi, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, in qualità anche di vicepresidente di Nereus.
Nereus è la principale rete delle Regioni europee che utilizzano tecnologie spaziali, e della quale TeRN è tra i fondatori assieme alla Regione Basilicata.
Una storia che va ancora più lontano e ha i suoi albori già negli anni ’90 del Novecento, quando una serie di imprese cominciava a sperimentare in Basilicata applicazioni utilizzando i primi dati SAR. Oggi, a distanza di più di 25 anni, CLAS e TeRN raggruppano imprese e enti di ricerca (il Consiglio Nazionale della Ricerca – CNR, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile – ENEA, l’Agenzia Spaziale Italiana – ASI), e rappresentano il punto di contatto tra il mondo dell’industria (in particolare delle aziende specializzate nella produzione di servizi avanzati, sviluppo di tecnologie e trasferimento tecnologico e conoscenza) e quello della pubblica amministrazione, anche grazie alla presenza dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata (ARPAB).
“In Basilicata il settore aerospaziale – ha sottolineato Colangelo nel suo intervento – rappresenta l’1,5% del settore industriale di tutta la regione, ma produce l’11,5% del valore regionale, con circa 900 addetti e 200 milioni di progetti”. Il sistema lucano dell’aerospazio si pone, dunque, tra i leader nel settore dell’osservazione della terra e in particolare nella realizzazione di applicazioni utilizzate per il controllo delle infrastrutture, per la riduzione del rischio da incendi, nel settore dell’agricoltura, nella mobilità sostenibile e nei beni culturali. I principali prodotti e i servizi erogati da quello che va man mano definendosi come un vero e proprio sistema aerospaziale lucano, sono oggi consultabili in un apposito catalogo (https://www.tern.it/wp-content/uploads/2016/07/Catalogo_NIBS.pdf).
I dati presentati rappresentano la conferma del lavoro svolto finora anche in termini di elaborazione delle traiettorie di sviluppo regionale contenute nella Strategia regionale di specializzazione intelligente “S3” e di valorizzazione del capitale umano con l’avvio del primo master universitario europeo in “Earth Observations from Space: Advanced Technologies and Applications (EO-SAT)” organizzato dall’Università degli Studi della Basilicata in collaborazione con CLAS e TeRN. Punto centrale della missione di CLAS e TeRN è, infatti, la sinergia con il mondo della ricerca per la creazione di valore aggiunto e per il miglioramento della competitività delle PMI.
Al termine del suo intervento Colangelo ha proposto la realizzazione di una piattaforma unica di concentrazione di informazioni finalizzata alla omogeneizzazione dei dati spaziali per una più proficua gestione del territorio, e l’avvio di un progetto pilota, consolidando la partnership tra TeRN, Nereus e ESA.
Un’iniziativa condivisa delle istituzioni presenti e che comporterà per la regione Basilicata la conferma del ruolo centrale che ricopre nel settore dell’Osservazione della Terra e già riconosciuto in ambito nazionale e internazionale.