Impianto di biogas al borgo La Martella di Matera, Schiuma (Schierarsi Matera): “Bennardi, Paterino e lo scaricabarile sulla pelle dei materani”. Di seguito la nota inviata da Giovanni Schiuma, referente di Piazza di Schierarsi Matera.
La Piazza di Schierarsi Matera è stata chiamata in causa da un intervento dell’ex consigliere comunale Paterino circa la vicenda della autorizzazione concessa, da parte dei competenti uffici regionali, per la realizzazione di una centrale per la produzione di biogas nel sito industriale de La Martella.
Paterino invita Schierarsi Matera, il Comitato Civico “Ludovico Quaroni” e l’Associazione “Amici del Borgo” a produrre un atto ricorsivo, al TAR Basilicata o al Presidente della Repubblica Italiana, nei confronti della Regione Basilicata” avverso la decisione degli uffici regionali che, dopo regolare procedura, ed in seguito a diverse riunioni della competente Commissione regionale, ha infine concesso la relativa autorizzazione, per la realizzazione di un impianto per la produzione di biogas nell’area della Zona Industriale de La Martella.
Paterino ricorda, nel suo comunicato, le iniziative messe in campo dai cittadini tutti ed anche delle sopra citate associazioni, sottolineando il suo apprezzamento per la determinazione con cui hanno difeso le ragioni sacrosante dei propri concittadini nella manifestazione svolta sotto il Palazzo comunale.
Peccato che, almeno per quello che è il nostro punto di vista, lo stesso apprezzamento non possa esprimersi per la posizione assunta dall’ex consigliere comunale Paterino e dall’ex sindaco Bennardi che, con il caratteristico gioco dello scaricabarile, provano in questi giorni a tirarsi fuori dalla responsabilità della scelta regionale.
Da due ex amministratori che si fanno vanto di aver sempre difeso gli interessi dei cittadini, ci saremmo aspettati, intanto, maggiore chiarezza e trasparenza. Sarebbe stato apprezzato, ad esempio, se gli stessi avessero rese pubbliche le comunicazioni intercorse fra l’amministrazione comunale e gli uffici regionali competenti, attraverso lo svelamento di verbali di commissione, mail, PEC e chat varie ed eventuali. Si sarebbe potuta così rendere evidente la posizione ufficiale dell’amministrazione comunale, durante il percorso autorizzativo. Toccava a loro difendere i cittadini e l’interesse primario della tutela della salute pubblica: le associazioni citate da Paterino, così come le altre non apparse nel comunicato ma presenti ed attive, non possono essere usate come una toppa quando gli amministratori falliscono l’obiettivo di difendere i cittadini.
Nel caso specifico, fra l’altro, emerge sempre più chiaramente un dubbio atroce, ovvero che l’amministrazione comunale uscente abbia voluto opporsi con scarsa determinazione al procedimento autorizzativo avviato in Regione perché intendeva realizzare il proprio impianto, anzi il proprio giocattolino, e l’esistenza di una pratica “privata” sarebbe potuta servire a ricattare psicologicamente i già provati residenti del Borgo.
Si voleva forse mettere la popolazione di fronte ad una scelta fra un impianto pubblico, di proprietà comunale (come emerge da numerosissime dichiarazioni degli ex amministratori) ed un impianto privato, seppur realizzato qualche decina di metri più in là?
Troviamo preoccupante anche che gli ex amministratori comunali attacchino altri referenti politici, di altre sponde, accusandoli del silenzio rispetto alla vicenda.
Praticamente si accusa il centrodestra locale e regionale di non aver combattuto un impianto che l’amministrazione comunale uscente voleva realizzare per conto suo! Questo per dire che, alla fine, nelle lotte combattute con comunicati stampa e dichiarazioni preelettorali, a rimetterci sono sempre e solo i cittadini.
Vogliamo però sottolineare una cosa, essendo stati chiamati in causa: normalmente, le associazioni dovrebbero fare da pungolo, da stimolo, attraverso i comunicati, le manifestazioni, le iniziative anche di protesta, mentre gli amministratori pubblici dovrebbero interessarsi di difendere il bene comune, salvaguardare la salute pubblica, impegnarsi per migliorare la qualità della vita dei cittadini, attraverso atti pubblici ed anche ricorsi, se necessario.
Nella nostra comunità questo principio sembra essersi capovolto: le associazioni, secondo alcuni esimi politici, devono fare gli atti pubblici, anche ricorsivi, mentre ai politici tocca manifestare attraverso i comunicati stampa.
Nel mentre, noi restiamo in attesa di conoscere almeno gli atti ed i verbali che illustrino alla cittadinanza la strenua opposizione adottata dall’amministrazione comunale uscente per impedire che gli uffici regionali procedessero come per legge, e quali argomentazioni sono state presentate da tecnici e amministratori comunali per provare a fermare il processo autorizzativo.
In attesa, come Piazza di Schierarsi Matera, saremo sempre schierati dalla parte dei cittadini per difendere quegli interessi pubblici che la politica, in maniera trasversale, molto spesso trascura.