Pasquale Di Lorenzo, coordinatore provinciale FLI, riapre il dibattito sul riordino delle province italiane e si interroga sull’assenza dal dibattito dell’area metapontina. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Dopo la decisione assunta da Governo e poi dal Parlamento con l ‘approvazione del cd DL sulla Spending review e che ha comportato la soppressione nella Regione Basilicata della Provincia di Matera credo che la questione del futuro assetto territoriale e dell’ organizzazione territoriale amministrativa e politica non possa essere ridotta ad una questione tra Potenza e Matera.
Certo una Regione con una sola Provincia non è più una Regione.
Qualunque soluzione verrà prospettata dalla conferenza delle autonomie locali al Governo o qualunque geniale trovata di “ingegneria istituzionale “ sarà escogitata,se riuscirà, forse, a placare lo smarrimento di una classe politica-dirigente che si troverà senza una poltrona, di certo non saprà dare una risposta ed un soluzione al perchè un modello politico-istituzionale quello di “Regione-Capoluogo”sia finito ed a prescindere dalla soppressione formale del’Ente Provincia di Matera.
Credo che sia più necessario ed utile per le nostre comunità affrontare e risolvere questo secondo aspetto più che fasciarsi la testa per la soppressione di un ente inutile o attendere che Potenza conceda qualche ufficio di rappresentanza a Matera .
Ed il Metapontino in tutto questo??? La parte più ricca ed intraprendente della economia ,e non solo, della Regione che ruolo giocherà nelle prossime settimane?
A Matera sta nascendo nell ‘opinione pubblica materana un idea ,non certamente nuova, di percorrere una prospettiva coraggiosa: cogliere l’ occasione formale della soppressione dell’ente Provincia per proporre una nuova strada di riorganizzazione territoriale guardando ai territori contigui ,omogeni , culturalmente ed economicamente sicuramente più vicini della Puglia .Ovviamente non è certamente l idea della classe politicante dirigente ed attualmente governante…
Ed il metapontino ?Molto piu lontano da Potenza-Regione di Matera ma anche lontano dalla stessa Matera-Provincia?Quel metapontino che nella vita sociale economica di oggi giorno vive e condivide altre vicinanza di genti e territorio!
Oggi il “sistema politico –regionale- capoluogo” lucano non sarà più in grado di tenere unito un territorio così vasto,così differente e lontano tra di loro .
Le potenzialità frenate e sacrificate sull ‘altare di una identità regionale, ammesso che mai sia esistita , del materano e del metapontino soprattutto sono sotto gli occhi di tutti!
Ci auguriamo che un dibattito serio ed un confronto nasca da subito nelle società civile ed autenticamente politica metapontina e materana e non venga ridotta ad una mera, inutile e rassegnata trovata di ingegneria costituzionale inventata da qualche nostro attuale governante regionale. Le questioni sono molto più serie ed importanti.
Certo se il cd DL in questione, avesse introdotto (cos’come per l ‘articolo relativo alla costituzione delle Città metropolitane ) la possibilità per i Comuni di deliberare liberamente la propria adesione ad una provincia piuttosto che ad un’altra, sicuramente si sarebbe aperto un dibattito su di una scelta ed un coinvolgimento diretto di ogni popolazione comunale coinvolta e che invece oggi rischia di essere soffocato ed ignorato dalle decisioni sulle ipotisi di accorpamento che verranno invece prese da 131 sindaci e dal presidente della Regione dove i sindaci materani ed meta pontini sono in nettissima minoranza.
Certo la Costituzione al secondo comma dell’ art 132 lascia e non da oggi da comunque la facoltà di dibattere e scegliere ai metapontini, ai materani, a tutti: “Si può, conl’approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Provincie e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione e aggregati ad un’altra.”
Potrebbe essere una strada da non scartare a priori ne da demonizzare superficialmente!
Pasquale Di Lorenzo coordinatore provinciale FLI
Di Lorenzo dovrebbe sapere che i partiti sono assai deboli e quindi incapaci di imporre a propri rappresentanti il senso dell’interesse pubblico che poi dovrebbe essere alla base del loro far politica…Può chi ha a cuore le istituzioni azzerare la giunta in questo momento? Si, se pensa alle poltrone e siamo alle solite. Come se ne esce. Chiedere al Governo di modificare il titolo IV della 135. facendo in modo che i comuni si rapportino alle regioni solo come insieme di comuni con una densità demografica minima di abitanti..in attesa che si vari una riforma costituzionale che preveda l’abolizione di tutte le province.